Il weekend di salto con gli sci a Wisla, in Polonia, dove negli ultimi giorni è andato in scena il Summer Grand Prix, ha rappresentato un’occasione per Alexander Stöckl per cimentarsi nel suo nuovo ruolo. L’austriaco ha infatti lasciato il suo ruolo da allenatore della Norvegia dopo 13 anni, in seguito ai dissapori emersi nell’ultima stagione, che tra polemiche varie hanno portato all’inevitabile separazione.
A Wisla, da padrone di casa, Stöckl ha potuto quindi presenziare nel ruolo di direttore tecnico della Polonia (con responsabilità su salto e combinata), in un weekend che, neanche a farlo apposta, è stato dominato da un norvegese, il classe ’98 Marius Lindvik.
Interpellato da Dagbladet, Stöckl racconta le sensazioni nel ritrovare i norvegesi e nello svolgere un ruolo per lui inedito. Un ruolo che, alla luce delle sue dichiarazioni, ricoprirà per diverso tempo (con la Polonia ha un contratto biennale con opzione di rinnovo), senza intenzione di tornare a fare l’allenatore: "Se è finita per me nel ruolo di allenatore? Sì, penso di sì. Almeno da allenatore della nazionale. Ma può succedere che prima o poi comincerò ad allenare i bambini o ricoprire posizioni simili". Proseguendo, l’austriaco aggiunge: "Fondamentalmente non lo sarò più. Sono stato allenatore abbastanza a lungo, per così dire. Quasi 30 anni".
A proposito dell’incontro con la squadra norvegese, presente con un nutrito contingente a Wisla, Stöckl ammette con sportività: "È andato tutto benissimo. Adesso ho un ruolo diverso e mi congratulo con loro per il loro successo". Il nuovo direttore tecnico della Polonia confessa poi le buone sensazioni avute al primo impatto con il mondo polacco: "È stato emozionante vedere il salto ostacoli da una prospettiva diversa, dice delle gare del fine settimana. Stavo in basso e parlavo con la gente. Ho provato a vedere le cose da quella prospettiva. È stato interessante".