Sci di fondo | 16 settembre 2024, 06:36

Sci di fondo - Cramer a Fondo Italia: "Ho sensazioni positive dal gruppo maschile. Le donne? Se una di loro iniziasse a ottenere top ten o podi, le altre le verrebbero dietro"

Sci di fondo - Cramer a Fondo Italia: "Ho sensazioni positive dal gruppo maschile. Le donne? Se una di loro iniziasse a ottenere top ten o podi, le altre le verrebbero dietro"

Sorride mentre osserva le gare da bordopista, poi si ferma a parlare con gli atleti, lunghe chiacchierate con coloro che segue durante tutta la stagione, ma anche qualche scambio interessante con gli azzurri del gruppo Milano Cortina 2026, che guarda con grande attenzione perché potrebbero tornare utili in Coppa del Mondo. Markus Cramer è di buon umore mentre osserva le gare di Forni Avoltri, che il 7 e 8 settembre hanno chiuso la fase estiva della preparazione.

«Sono contento di queste due giornate, nelle quali ho potuto vedere quasi tutti i fondisti italiani – ha affermato Cramer a Fondo Italia per noi era importante venire qui concludendo con queste gare il lungo raduno che ci ha visto a Torsby e Livigno e sono anche arrivati risultati positivi. Nella sprint abbiamo faticato in qualificazione, ma fatto poi molto bene nelle batterie. Caterina Ganz ha anche vinto la gara femminile. Invece, domenica i maschi hanno fatto davvero bene, Barp e Graz mi hanno ben impressionato, ma sono felice anche di Anna Comarella, giunta seconda.
La notizia migliore è che non sono arrivati infortuni
, perché le competizioni estive sono utili, ma sappiamo che sugli skiroll c’è sempre il pericolo di cadere procurandosi danni».

Iniziamo, parlando di cosa ha visto nelle competizioni femminili. So che segue sempre con grande attenzione le atlete, sperando di contribuire a quel salto qualità del movimento femminile azzurro, che gli appassionati attendono da tempo.

«Si, sono sempre interessato a vedere come si comportano le atlete più giovani. Il di Iris De Martin, Nadine Laurent e Maria Gismondi, per esempio, non è una sorpresa. Sono felice che l'Italia abbia a disposizioni talenti come loro, non solo per il futuro ma anche per il presente. Ovviamente
le teniamo in considerazione per la Coppa del Mondo, dove possono fare esperienza. Magari avremo bisogno di loro anche al Mondiale di Trondheim».

Passiamo al suo gruppo. Può spiegarci la decisione di lasciare Monsorno e Hellweger con la squadra Milano Cortina nella fase estiva?

«Abbiamo preso questa decisione in primavera, concordandola con Fulvio (Scola, ndr) e Renato (Pasini, ndr), ritenendo che a entrambi avrebbe fatto bene proseguire a lavorare con lo stesso allenatore nella fase iniziale della preparazione. A Nicole volevamo far fare prima un lavoro di base, per poi aggregarla al nostro gruppo a fine estate, per iniziare la fase di avvicinamento alla Coppa del Mondo e presentarsi pronta alla tappa di Ruka. Devo dire che a Torsby, Livigno e Forni Avoltri ha dimostrato che sta lavorando bene, come aveva fatto anche lo scorso anno, ed è sulla strada giusta.
Discorso simile per Hellweger, che ora si è inserito nel nostro gruppo per arrivare pronto a Ruka. Hella ha mostrato cose interessanti lo scorso anno, deve migliorare tatticamente ma è molto motivato. Avere in squadra Pellegrino lo aiuterà».


Come è andata la preparazione del gruppo composto da Ganz, Comarella, Di Centa e Franchi?

«Anna (Comarella, ndr) ha passato un’estate complicata perché ha avuto nuovamente problemi all’anca, diversi alti e bassi, perché non è stato possibile svolgere con continuità allenamenti di buona qualità. Per questo sono particolarmente contento del buon risultato ottenuto a Forni Avoltri, sicuramente sarà molto utile soprattutto per l’aspetto mentale.
Caterina (Ganz, ndr) ha vissuto un’ottima estate e anche al Summer Cross Coumtry mi è piaciuta tanto nella sprint che ha vinto. Non so cosa sia successo poi nella distance.
Di Centa e Franchi invece non hanno preso parte a queste competizioni per problematiche diverse. Martina ha problemi alla schiena, mentre Francesca si è ammalata a Livigno, dove ha preso un virus allo stomaco, quindi non aveva senso farla gareggiare.
In linea generale però penso che il gruppo si sia allenato bene in estate e si possa fare meglio».


Può chiarire la situazione di Di Centa?

«Già a maggio ha avuto problemi alla schiena che l’hanno limitata molto in allenamento. A inizio settembre abbiamo ricevuto la notizia che probabilmente dovrà operarsi il prima possibile. Spero che possa tornare presto, per averla a disposizione nella seconda metà di stagione. Per lei ci sarà posto, può stare tranquilla».

Parliamo della squadra maschile. Dall’esterno si nota un gruppo molto unito.

«Sono veramente felice del gruppo maschile. A Forni Avoltri si è anche visto che i nostri atleti hanno fatto un grande passo avanti nel double poling. Anche nei mesi precedenti avevo notato che tutto il gruppo stava facendo grandi progressi in questa direzione. Sono soddisfatto di quanto fatto. Alcuni di loro si sono ammalati qualche giorno nel corso del raduno a Torsby, ma non credo sia dovuto allo ski tunnel, quanto al viaggio. Dopo appena tre giorni sono guariti tutti, quindi nessun problema.
Ci avviciniamo passo per passo all’inverno. Il prossimo raduno è in programma a Oberhof, poi speriamo di andare in Val Senales su neve naturale. Successivamente andremo a Muonio. La stagione è sempre più vicina».

A Forni Avoltri non abbiamo visto Federico Pellegrino. Com’è andata la sua estate?

«Pelle sta bene, si è solo ammalato dopo gli altri, quando già eravamo a Livigno, ma anch’egli è sulla strada giusta. Abbiamo preferito quindi che non gareggiasse. Dalla squadra maschile ho solo sensazione positive, da Barp a Pellegrino. Sono felice anche per De Fabiani e Graz perché entrambi hanno risolto i problemi di salute dello scorso inverno. Le cose stanno andando bene, ma in questa fase è fondamentale non ammalarsi o avere infortuni. A volte è meglio fare un passo indietro per non rischiare. Questo gruppo è molto unito, sempre motivato, convinto, grazie anche ai risultati già ottenuti da alcuni elementi della squadra.
Questo servirebbe anche alla squadra femminile, una leader, un’atleta in grado trasmettere maggiore convinzione a tutte le altre, per fare un passo avanti collettivo. Le nostre donne sono motivate, lavorano bene, ma serve che una di loro riesca a ottenere top ten con continuità o salire sul podio, per trascinare con sé tutte le altre. Abbiamo chi può arrivarci, anche se al maschile oggi ci sono più alternative»
.

Qual è il suo pensiero sugli altri gruppi della nazionale?

«Parto dalla squadra junior, affidata agli stessi allenatori e staff della passata stagione. Sono contento sia arrivata questa conferma, perché a mio parere hanno fatto veramente un grande lavoro nella passata stagione. In quella squadra abbiamo dei talenti molto interessanti, soprattutto tra i maschi.  
Per quanto riguarda il gruppo Milano-Cortina 2026, ho un bel contatto con Fulvio (Scola, ndr) e Pax (Renato Pasini, ndr) sulla programmazione dell’allenamento, parliamo tanto e condividiamo le idee. È importante non avere una metodologia troppo diversa, in quanto nel corso della stagione un atleta può salire nel nostro gruppo o qualcuno scendere in FESA. È quindi importante non ci sia una grande differenza. Come vi ho già detto in precedenza, nel gruppo femminile ci sono delle atlete di talento, come hanno mostrato già due anni fa al Mondiale di Planica, quando all’esordio furono sorprendenti. Vedo atlete molto motivate, si allenano con convinzione. Sono fiducioso per la stagione. Stesso discorso per il gruppo di Fulvio, che è composto da atleti giovani e motivati, che amano allenarsi. Già a Forni Avoltri si sono visti delle ottime cose da giovani come Artusi, Carollo e Ghio».



Giorgio Capodaglio