Tra i tanti problemi che attanagliano il movimento dello sci di fondo finlandese, oltre a quello economico, c’è sicuramente quello del ricambio generazionale. Una squadra che registra ancora successi ma che, alla vigilia di tre stagioni con grandi eventi sportivi come Mondiali e Olimpiadi, la Finlandia si trova a riporre le sue speranze su atleti ultra 30enni. Kerttu Niskanen e Krista Pärmäkoski, rispettivamente 36 e 33 anni sono vicine al tramonto delle loro carriere, e anche l’altro fratello Niskanen, Iivo, benché non abbia in mente una data per il proprio ritiro, a 32 anni non è certo nel fiore degli anni.
Kerttu Niskanen, in tal senso, si è fatta portavoce di dubbi e preoccupazione sul futuro in un messaggio pubblicato sul suo account Instagram in collaborazione con un suo sponsor. La fondista si rammarica delle pressioni che i bambini subiscono quando praticano sport, situazione che li spinge ad abbandonare presto la strada dell’agonismo, privando così la nazione di potenziali talenti. “Troppi bambini smettono di fare sport a 11 anni. Spesso il motivo sono le richieste dei genitori. Il desiderio di vedere il proprio figlio avere successo non dovrebbe superare la loro passione. Lo sport per i bambini deve essere definito in base ai loro desideri e non a quelli dei genitori."
Per cercare una soluzione a questo problema, la 36enne ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, ricordando ai genitori il loro ruolo di accompagnatori e promotori della pratica sportiva, lasciando però i ragazzini liberi di seguire le loro passioni. Niskanen porta un esempio personalissimo, ricordando la sua giovinezza e quanto sono stati importanti i genitori per lo sviluppo della sua carriera: "Ho amato lo sport fin da piccola. In estate il massimo era giocare a calcio in cortile con un gruppo di amici e in inverno sciare. Ho tre fratelli e tutti amavamo lo sport. I nostri genitori ci incoraggiavano e ci accompagnavano agli allenamenti. Ci lasciavano fare quello che volevamo. Penso che sia grazie a loro che la passione per l’esercizio fisico è rimasta e tutti noi amiamo ancora fare sport. E io ne ho fatto la mia professione"
Quattro, infine, sono i comportamenti che la finlandese, in collaborazione con il suo sponsor di abbigliamento sportivo "Stadium Finland" e l’Associazione per il benessere dei bambini di Mannerheim, promuove per evitare l’abbandono dello sport da parte delle nuove generazioni: lo sport deve essere divertente e come tale deve essere fatto con gioia, deve coinvolgere tutti, grandi e piccini e infine, cosa fondamentale, vincere non può essere la cosa più importante.
Per cercare una soluzione a questo problema, la 36enne ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, ricordando ai genitori il loro ruolo di accompagnatori e promotori della pratica sportiva, lasciando però i ragazzini liberi di seguire le loro passioni. Niskanen porta un esempio personalissimo, ricordando la sua giovinezza e quanto sono stati importanti i genitori per lo sviluppo della sua carriera: "Ho amato lo sport fin da piccola. In estate il massimo era giocare a calcio in cortile con un gruppo di amici e in inverno sciare. Ho tre fratelli e tutti amavamo lo sport. I nostri genitori ci incoraggiavano e ci accompagnavano agli allenamenti. Ci lasciavano fare quello che volevamo. Penso che sia grazie a loro che la passione per l’esercizio fisico è rimasta e tutti noi amiamo ancora fare sport. E io ne ho fatto la mia professione"
Quattro, infine, sono i comportamenti che la finlandese, in collaborazione con il suo sponsor di abbigliamento sportivo "Stadium Finland" e l’Associazione per il benessere dei bambini di Mannerheim, promuove per evitare l’abbandono dello sport da parte delle nuove generazioni: lo sport deve essere divertente e come tale deve essere fatto con gioia, deve coinvolgere tutti, grandi e piccini e infine, cosa fondamentale, vincere non può essere la cosa più importante.