Nei suoi tempi d’oro, quando era il "re" dello sci di fondo, Petter Northug era in grado di attirare su di sé l’attenzione dal punto di vista mediatico dentro e fuori le piste, indipendentemente dalle vicissitudini sportive. Oggi, il 38enne ha lasciato la Coppa del Mondo da quasi sei anni, spostando la sua attenzione sul circuito delle lunghe distanze, eppure ancora oggi il suo nome riesce ad essere sulla bocca di tutti.
Secondo il suo ex compagno di squadra Martin Johnsrud Sunby ad oggi non c’è nessuno che abbia il potenziale per spodestare il re dal suo trono e prendere il suo posto nella disciplina. "Nessuno ha raccolto il testimone, nessuno ha influenzato pienamente questo sport dopo il ritiro di Petter, e questo è un problema” ha detto Sundby al giornale norvegese VG.
Il ruolo di Northug nel fondo è stato tale da lasciare il segno su tutta una generazione e, secondo l’ex fondista, il movimento dello sci di fondo non può contare più su un profilo che abbia un valore tanto sportivo quanto di "intrattenimento", nonostante il valore altissimo messo in campo da alcuni atleti, soprattutto tra i norvegesi, che possa alzare il livello di attenzione per la disciplina tra i media. "Attualmente mancano atleti che ‘dicano’ qualcosa e ci fanno andare ‘il caffè di traverso’. Abbiamo persone che hanno vinto cento gare di Coppa del Mondo che ancora passano inosservate"
Una dichiarazione, questa, che ha tutta l’aria di essere una frecciatina rivolta a Johannes Hoesflot Klaebo, che si presenta ai Mondiali di Trondheim del 2025 con l’ambizione di essere il mattatore delle gare iridate: Sundby, però, spera ancora che Northug voglia tentare la strada della qualificazione per il Campionato del Mondo, proprio come fatto da Johaug, anche se potrebbe rivelarsi un’impresa di per sé: "Per lo sci di fondo, sarebbe fantastico per lui essere lì, potrebbe raccogliere molto. Purtroppo sulla carta ci sono cinque o sei fondisti più veloci di Petter, ma bisognerebbe prenderlo sul serio. Nessuno ha la sua mente."
Il ruolo di Northug nel fondo è stato tale da lasciare il segno su tutta una generazione e, secondo l’ex fondista, il movimento dello sci di fondo non può contare più su un profilo che abbia un valore tanto sportivo quanto di "intrattenimento", nonostante il valore altissimo messo in campo da alcuni atleti, soprattutto tra i norvegesi, che possa alzare il livello di attenzione per la disciplina tra i media. "Attualmente mancano atleti che ‘dicano’ qualcosa e ci fanno andare ‘il caffè di traverso’. Abbiamo persone che hanno vinto cento gare di Coppa del Mondo che ancora passano inosservate"
Una dichiarazione, questa, che ha tutta l’aria di essere una frecciatina rivolta a Johannes Hoesflot Klaebo, che si presenta ai Mondiali di Trondheim del 2025 con l’ambizione di essere il mattatore delle gare iridate: Sundby, però, spera ancora che Northug voglia tentare la strada della qualificazione per il Campionato del Mondo, proprio come fatto da Johaug, anche se potrebbe rivelarsi un’impresa di per sé: "Per lo sci di fondo, sarebbe fantastico per lui essere lì, potrebbe raccogliere molto. Purtroppo sulla carta ci sono cinque o sei fondisti più veloci di Petter, ma bisognerebbe prenderlo sul serio. Nessuno ha la sua mente."