Inizia la nuova avventura di Alexander Stöckl alla guida della Polonia, della quale l’allenatore austriaco è diventato da poco direttore tecnico con competenze sui settori di salto con gli sci e combinata nordica. Un matrimonio che è arrivato in concomitanza con il divorzio di Stöckl con la nazionale norvegese di salto, di cui era stato allenatore per ben 13 anni di fila e con cui si è lasciato dopo una lunga diatriba con gli atleti, arrivati a chiedere attraverso una lettera alla federazione che il tecnico fosse allontanato in seguito ad alcuni dissapori interni alla squadra. Oggi, qualche mese dopo, Stöckl torna a parlare di quel periodo in un’intervista alla testata norvegese NRK.
In primo luogo il dt della Polonia si esprime sulle difficoltà avute in quel periodo e in particolare in corrispondenza della prima intervista dopo lo scoppio del caso, nella quale era parso molto stanco e demotivato: “Dopo quella, non mi sentivo molto bene. Credo che quello sia stato il punto più basso. Ero esausto e non avevo dormito molto. [...] Fisicamente ho perso molto peso. Ero quasi al peso forma per i saltatori con gli sci”.
Proseguendo, l’austriaco fa poi riferimento ai sentimenti provati durante il lungo periodo da separato in casa in Norvegia: “È stato molto spiacevole, ovviamente. Trovarsi in una situazione del genere, con tutta l'attenzione che c'era intorno. A volte è stato doloroso”. Stöckl esprime poi convinzione nelle sue buone intenzioni in tutto ciò che ha fatto alla guida della nazionale norvegese: “Ciò che ho fatto, so di averlo fatto con le migliori intenzioni. Ho fatto del mio meglio per garantire che potessimo avere successo in ciò che facciamo. Devo solo sopportarlo. Poi devo chiedermi se avrei dovuto fare qualcosa di diverso".
Interrogato poi sulla gestione di quei momenti, l’austriaco ammette che avrebbe forse dovuto agire in maniera differente: “Sì, mi sono sviluppato in una direzione che forse non era del tutto ottimale per gli altri. Oppure ho fatto cose che ritenevo importanti, ma che altri non pensavano facessero parte del mio ruolo”. Anche il saltatore della nazionale norvegese Halvor Egner Granerud, interpellato da NRK, ammette che da entrambe le parti il momento avrebbe potuto essere gestito diversamente: “Come per la maggior parte delle cose nella vita, si potevano certamente fare le cose in modo diverso. Ma invece di soffermarmi su ciò che è stato, guardo con ansia a ciò che verrà.”