Dedizione e determinazione da campione, da numero uno assoluto, quelle che gli hanno permesso di vincere ben tre titoli mondiali nella sprint, ma Emanuele Becchis non è un professionista, non fa parte di alcun corpo sportivo, lo sport è una parte fondamentale della sua vita ma non il suo lavoro. Il cuneese dello Sci Club Entracque Alpi Marittime insegna infatti scienze motorie in un istituto di Cuneo. Con la scuola che è iniziata solo mercoledì, tra le classiche riunioni varie che si svolgono all’apertura dell’anno scolastico, Becchis ha raggiunto la Val di Fiemme soltanto giovedì.
Ovviamente è l’uomo più atteso con i suoi tre titoli mondiali vinti e quei numeri paurosi, con ben undici vittorie consecutive nelle sprint da 200 metri, cinque anni di imbattibilità e miglioramenti avvenuti nel tempo, sia in qualificazione che nelle gare bagnate.
Per questo motivo, quando a Schuchinsk l’azzurro si è ritirato in occasione della mass start, c’è stata un po’ di apprensione.
Becchis ha però rassicurato tutti alla vigilia della gara: «Sto abbastanza bene – ha ammesso a Fondo Italia – il problema all’adduttore dovrebbe essere abbastanza rientrato. Nelle ultime due settimana ho avuto qualche problematica alla schiena e devo ammettere che mi preoccupava di più. Sono però contento che nell’ultima settimana ho svolto delle belle sessioni di sprint e sentivo la gamba abbastanza buona. Speriamo di tenerla per venerdì (oggi, ndr) e che tutto giri al meglio».
Inutile anche parlare di obiettivi in vista della gara di oggi (qualificazione alle 16.00 e batterie finali a partire dalle 17.15,ndr): «Ovviamente punto a riconfermarmi. Giudico la sprint una gara più contro sé stessi che con altri, se si riesce a dare il meglio di sé, a non sbagliare e ad aver la fortuna di non aver altri problemi, che siano fisici o tecnici con rotture varie, allora si può ottenere un grande risultato.
Speriamo che tutto vada nel verso giusto e che possa dare un bello spettacolo sul quel rettilineo».
Gli avversari non mancano, anche in famiglia: «Sicuramente dovrò guardami le spalle dai miei connazionali, perché Valerio e Berlanda sono altamente competitivi, poi c’è anche mio fratello Francesco che è tornato a gareggiare ed è abbastanza in palla. Sono felice di riaverlo tra noi. Ovviamente bisognerà fare molta attenzione ai norvegesi, in particolare Olafsen, che ho affrontato spessissimo in finale, ma anche Andresen e Reigstad, che è cresciuto tanto. Inoltre si è visto che anche i lettoni hanno un bel passo».
Pur essendo cuneese, Becchis è inevitabilmente molto legato alla Val di Fiemme. «È sempre speciale venire qui, dove ho vinto due titoli mondiali. Fin qui mi ha portato bene e spero lo faccia ancora».
La sprint sarà l’unica gara individuale che correrà Becchis, che guarda però anche alla gara a squadre di sabato, la team sprint. Essere selezionati non sarà facile: «Oltre alla sprint, credo di essere tra gli atleti in lista per la team sprint, ma penso ci siano altri che hanno fatto meglio di me nelle mass start. Io ho lavorato tanto e sono cresciuto anche nelle distance, i miglioramenti sono evidenti anche a cronometro. Purtroppo nella mass start in Lettonia sono stato sfortunato, in quanto fino a 400 metri dall’arrivo ero terzo e pronto alla volata, prima di rompere bastone. Se mi chiamassero per la team sprint sarei onorato e darei massimo, perché è una gara sempre nelle mie corde. Tiferò però per chiunque sarà al via, che sia io od altri, come ho sempre fatto, anche sostenendo i nostri juniores.
Una cosa è certa, questa volta non mi vedrete anche la domenica sul Cermis (ride, ndr)».