Con la cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024 si è chiuso un capitolo memorabile e storico per gli sport estivi e con il passaggio di consegne con Los Angeles si apre un nuovo quadriennio olimpico. Prima di allora però, tra meno di due anni, un altro grande evento multisportivo darà modo all’Italia di mettersi in mostra: i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026.
Durante questi mesi di grande sport internazionale l’Italia non ha mai mancato di far sentire la sua presenza nella capitale francese, in primis con le imprese degli atleti azzurri, ma anche con una delegazione consistente del Comitato Organizzatore dei prossimi Giochi Invernali, che hanno trovato presso Casa Italia la loro vetrina ideale. Olympics.com, canale mediatico del CIO, ha colto l’occasione per intervistare Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, su come l’esperienza parigina potrà influenzare e far crescere il progetto italiano impegnato nel suo rush finale verso la cerimonia di apertura che avrà luogo il 6 febbraio 2025 nello Stadio di San Siro.
Con Casa Italia immersa nel Bois de Boulogne, il parco più vasto della capitale francese, presso il bellissimo spazio del Pré Catelan, l’Italia non poteva scegliere una sede migliore per presentarsi come prossima hosting Country delle gare a cinque cerchi: ricco di storia e significato, il padiglione in stile Napoleone III è lo stesso dove ebbe luogo il sontuoso banchetto durante il quale il barone Pierre de Coubertin annunciò la nascita dei Giochi Olimpici moderni; nei suoi saloni Milano Cortina ha messo in piedi "Teatro 26", uno spazio interattivo che presenta al mondo i Giochi tricolori.
"Casa Italia ha una lunga storia e tradizione di ospitalità. Nata per celebrare gli atleti, ci siamo uniti a loro creando un angolo multimediale, dove sei postazioni hanno dato un’idea di come saranno i nostri Giochi. Le postazioni illustravano i programmi, gli sport, la storia dei Giochi invernali in Italia, le medaglie e, naturalmente, i territori in cui si svolgeranno i Giochi. C’era poi un angolo (con una seggiovia sullo sfondo delle montagne, ndr) che abbiamo utilizzato per le interazioni sui social media che hanno coinvolto tutti gli atleti che hanno visitato Casa Italia."
La vicinanza geografica e in parte anche quella culturale hanno fatto sì che il comitato di Parigi 2024 e quello di Milano-Cortina 2026 usassero queste settimane per condividere idee ed esperienze, ma anche per respirare quell’energia positiva che ha infiammato la ville lumière rendendo l’evento assolutamente speciale.
"Abbiamo coinvolto oltre 100 persone in varie attività. Da un lato, abbiamo partecipato al programma di osservazione gestito dal CIO, nonché ad attività di affiancamento presso il Comitato Organizzatore. Abbiamo anche invitato tutte le regioni coinvolte nei Giochi, permettendo alle autorità locali di comprendere l’importanza del loro coinvolgimento. Il Comitato Organizzatore può arrivare solo fino a un certo punto ma, per creare le emozioni e l’energia che abbiamo visto qui a Parigi, il contributo e l’impegno delle regioni sono essenziali."
Durante le Olimpiadi, Milano-Cortina ha potuto anche contare sull’appoggio degli atleti nel ruolo di ambassadors, con alcuni protagonisti degli sport invernali che si sono recati a Parigi per sostenere il progetto e iniziare a prepararsi per le Olimpiadi di casa: a fare tappa a Casa Italia sono state, tra gli altri, le campionesse Sofia Goggia, Marta Bassino, Lisa Vittozzi e Arianna Fontana.
"Le abbiamo coinvolte principalmente tramite i nostri canali social e le loro testimonianze sono importanti per creare attesa per i nostri Giochi. Ad esempio, Dorothea Wierer è stata attivamente coinvolta con il nostro team e ha persino partecipato alla maratona pubblica, la "Marathon Pour Tous", con il numero di pettorale 2026, un’idea fantastica dei nostri colleghi di Parigi 2024" ha raccontato il CEO di Milano-Cortina. Tante le iniziative che hanno coinvolto il pubblico a Parigi e ci si chiede se si possa ricreare qualcosa si simile anche sulle montagne italiane "È molto più impegnativo con gli sport invernali. Stiamo valutando alcune idee, ma ovviamente i meccanismi sono diversi. Tuttavia, insieme ai nostri partner, stiamo pensando ad attività per rendere i Giochi un’esperienza attiva. Stiamo esplorando la possibilità di far usare i percorsi alle persone dopo le competizioni per creare entusiasmo. Una maratona è semplice, noi abbiamo la maratona di sci di fondo da 50 km, ma è molto più difficile da replicare!"
Parigi è stata la prima Olimpiade dopo la pandemia di covid-19 finalmente libera da ogni restrizione, un’esperienza che ha fortemente colpito anche gli organizzatori di Milano-Cortina il cui ricordo, Varnier assicura, tutti porteranno con sé in Italia.
"Abbiamo fatto un carico di energia, il che è incredibilmente importante. Molti dei nostri colleghi non avevano mai visto i Giochi al loro meglio, come abbiamo fatto noi qui a Parigi. Quindi, c’è un elemento emotivo, energetico, che è vitale per noi. Con un anno e mezzo alla fine, meno di due anni, abbiamo bisogno di quell’energia." Poi, ovviamente, c’è l’aspetto dell’apprendimento "Faremo un importante debriefing a settembre, dove raccoglieremo spunti da diverse aree funzionali. Ciò che ci interessa di più è il dietro le quinte, poiché gli sport e le sedi sono diversi, mentre operazioni dietro le quinte sono molto simili. Abbiamo imparato alcune lezioni chiave sulla gestione del Villaggio Olimpico e dei trasporti, che sono sempre gli aspetti più critici di un’organizzazione così complessa. Rifletteremo su queste aree e apporteremo modifiche ai nostri piani in base a questa esperienza."
La cosiddetta "Road to Milano-Cortina" non è stata esente da buche e percorsi accidentati, che hanno acceso polemiche non ancora del tutto sopite: su tutte, quella per i ritardi nella preparazione delle sedi di gara. Varnier però è fiducioso che l’Italia sarà al suo meglio quando sarà il momento di accendere il braciere olimpico: "Per quanto riguarda la costruzione e le infrastrutture, anche se non siamo direttamente responsabili, abbiamo un ruolo di monitoraggio cruciale. C’è stata una significativa accelerazione dalla fine dell’anno scorso e abbiamo aggiornamenti molto positivi sull’avanzamento dei lavori. Questa estate è particolarmente importante poiché su molte sedi non si può lavorare in inverno. È una sfida significativa perché alcune infrastrutture saranno pronte molto vicino ai Giochi, ma è rassicurante che ci siano forti progressi quest’estate."
Infine, svela Varnier, il programma di conto alla rovescia verso l’inizio dei Giochi inizia ad arricchirsi di appuntamenti che saranno capaci di portare entusiasmo tra gli italiani e non solo: "Il 19 settembre lanceremo il nostro programma di volontariato, che per noi è estremamente importante. Abbiamo visto ai Giochi di Parigi 2024 quanto siano cruciali i volontari, non solo per i loro ruoli operativi, ma anche per creare la giusta atmosfera. Ho incontrato persone straordinarie, molte delle quali mi hanno chiesto se potevano fare volontariato a Milano Cortina e, naturalmente, ho detto di sì. Dal 19 settembre si apriranno le iscrizioni e accompagneremo il programma con un ambasciatore italiano molto popolare che non posso ancora rivelare. Entro la fine dell’anno, inizieremo la vendita dei biglietti, poi il 6 febbraio avremo una serie di attività tra cui il conto alla rovescia di un anno con il nostro partner cronometrante Omega e altri eventi correlati a questa pietra miliare. A metà aprile lanceremo la nostra torcia contemporaneamente a Milano e Osaka, per il primo giorno dell’Expo 2025 in Giappone, presentandola al pubblico. Queste sono le tappe più significative dei prossimi mesi. Ci saranno altri eventi e vi terremo aggiornati."
Olimpiadi Milano Cortina 2026 – Il CEO Varnier: “Da Parigi abbiamo imparato alcune lezioni chiave”
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