Sci di fondo - 11 settembre 2024, 10:50

Sci di fondo - Francia in raduno a Font Romeu: il tecnico Chêne fa il punto tra Toppidrettsveka, MFNF e nuovi obiettivi

Di ritorno dal periodo passato in raduno in Norvegia e con lo sguardo puntato all’inizio della stagione, la squadra francese di sci di fondo si sposta a Font-Romeu, nel sud del paese, a pochi passi da confine con la Spagna. Un raduno che – inizialmente programmato per questa settimana – inizierà tuttavia il prossimo 16 settembre, vista la scelta di concedere una settimana ulteriore di respiro dai grandi carichi di allenamento, tra gare disputate in Scandinavia e partecipazione al Martin Fourcade Nordic Festival. Thubaut Chêne, allenatore del contingente maschile della Francia, racconta ai microfoni di Nordic Magazine le sensazioni sulla preparazione estiva e i prossimi obiettivi tra raduni e avvicinamento all’inverno.

 

Partendo dal bilancio sui risultati del Toppidrettsveka, circuito di gare a Trondheim che ha visto i Bleus al via, Chêne ammette: “Non cercavamo la prestazione pura o il risultato, ma piuttosto un allenamento che non siamo abituati a fare con le competizioni. Da questo primo punto di vista mi rallegro. C'è stata una gara sulla lunga distanza. Oggi saper spingere per due ore è fondamentale per un fondista moderno ed è addirittura un prerequisito. Per me è essenziale affrontare tutto questo. Abbiamo fatto una sprint e poi due gare sulla distanza che ci hanno permesso di conoscere un po' meglio il sito dei Mondiali, anche se già lo conosciamo. Ciò ti consente anche di adattarti, di raccogliere informazioni, sia nel posizionamento del gruppo, nella gestione della gara ma anche nel sapere dove sorpassare”.

Spostandosi poi sugli insegnamenti e le indicazioni raccolte in Scandinavia, il tecnico aggiunge: “Abbiamo imparato lezioni da cose fatte bene e da altre fatte meno bene. Direi che la forma e la capacità di apertura oscillano ancora parecchio. Il che significa anche che a volte vediamo che possiamo essere della partita e il giorno dopo invece lo siamo un po' meno. Ci siamo resi conto anche che in Scandinavia il circuito Ski Classics è molto interessante anche in estate. Ci sono molte persone che si allenano esclusivamente sulla spinta e anche questo infrange un po’ i codici della nostra disciplina. Ma questo fa del bene allo sci di fondo perché possiamo vedere chiaramente che il livello medio nella spinta non fa altro che aumentare. Questo è positivo perché ci permette di non adagiarci sugli allori e di vedere che ci sono prestazioni che siamo in grado di ottenere in alcune aree critiche. Sappiamo che è andando in questa direzione che miglioreremo”.

C’è poi anche l’occasione di parlare della partecipazione al Martin Fourcade Nordic Festival: “L'intero gruppo ha partecipato al MFNF sulla stessa linea di quanto abbiamo fatto in Norvegia. Questo evento è anche un'occasione per lavorare perché è un esercizio molto, molto diverso dai soliti, su un circuito in piano. Devi essere sempre concentrato per 12 chilometri. Ti trovi lì con uno sforzo estremamente diverso da quello che fai abitualmente e anche questo crea gerarchie, strategie diverse nel modo di correre. Con l'eliminazione a ogni giro, si aggiungono vincoli ulteriori. È interessante e sono felice perché è stato fantastico e, in linea con quello che abbiamo fatto al Toppidrettsveka. Le due rassegne si completano bene e si incastrano perfettamente. La seconda cosa è che si tratta comunque di un evento di skiroll di punta in Francia, ma anche a livello mondiale. Ci sono il Blink Festival, il Toppidrettsveka, l'Alliansloppet e questo”.

Da non trascurare, la possibilità offerta dal MFNF di tornare a contatto con una grande volume di pubblico: "C’è anche questo lato del pubblico che non troviamo da nessuna parte. Non voglio essere esagerato, ma è quasi l'evento numero uno nello skiroll. È un’enorme opportunità ed è sempre bello averla. Trovo che, per lo sviluppo della nostra disciplina, beneficiamo della visibilità del biathlon. È un momento unico e siamo davvero fortunati ad avere questo evento nel panorama nordico francese".

Ora, è tempo di pensare alla programmazione dei prossimi appuntamenti della squadra francese: “A settembre inizieremo a fare una transizione ed essere un po’ più precisi in quello che facciamo e in come gestiamo il carico di allenamento. [...] Successivamente approfitteremo anche degli impianti Zecamp e della pista di Corrençon-en-Vercors durante il mese di ottobre. Questo ci permetterà di iniziare lentamente ad entrare nella stagione. Faremo anche i campionati francesi a La Bresse poco prima".

Infine, Thibaut Chêne si sofferma sull’importanza e la delicatezza di quest’ultimo periodo della pre season, nel quale si inizia a gareggiare con regolarità: “Ovviamente la stanchezza si accumula con i pesanti carichi di allenamento svolti. È un periodo dove c’è un po’ più di competizione, un po’ più di gare e quindi, ovviamente, siamo un po’ più propensi a guardare i risultati e le sensazioni. Anche questo porta stress e crea un piccolo squilibrio. Certo è che questo non è un periodo esattamente facile per tutti gli atleti. Le parole chiave saranno vigilanza, precisione e standard elevati fino alla fine della preparazione”.

Fausto Vassoney