Salto - 11 settembre 2024, 15:10

Salto con gli sci - "Mi piacerebbe molto vincere l'Aquila d'Oro": Timi Zajc ritrova la giusta serenità e mette nel mirino la Tournée dei Quattro Trampolini

A soli 24 anni, il saltatore sloveno Timi Zajc ha già vissuto molte esperienze sportive, sia positive con vittorie e medaglie pesanti, sia difficoltose, quando entrò in diretto contrasto con il tecnico della Nazionale, ma nella sua pur giovane carriera agonistica ha già capito che il segreto per il successo risiede nel saper trovare le soddisfazioni anche nei piccoli momenti quotidiani, come può esserlo la vicinanza dei suoi cari. Dimostrando una grande maturità per i suoi anni, ha raccontato al sito Sportal, del suo percorso fino ad oggi, e dei suoi obiettivi per le stagioni a venire.

Con una bacheca ricchissima di medaglie olimpiche e mondiali, alla carriera di altissimo livello iniziata nel 2013 restano ancora due trofei prestigiosi da conquistare: "Mi piacerebbe molto vincere l'Aquila d'Oro. È il mio obiettivo più grande, perché è un trofeo molto prestigioso. È molto difficile vincerla perché ci sono quattro gare in un periodo molto breve. È faticoso e non ci sono mai andato vicino ma ho tanta voglia di farcela" l'altro obiettivo è invece la Sfera di Cristallo, ma Zajc riconosce nel requisito fondamentale per vincerla un vero e proprio ostacolo "Sarebbe sicuramente fantastico, ma è molto difficile mantenersi costante per tutta la stagione. Tutti la vogliono, ma pochi la vincono."

Per riuscirci è fondamentale avere una base di preparazione estiva giusta, che quest'anno è stata molto complicata per lo sloveno, che si è trovato a dover cambiare i propri sci all'improvviso a causa della chiusura improvvisa dei battenti da parte del marchio (Fluge) a cui si affidava da anni a causa di problemi finanziari.

"Certo che è un brutto colpo, ma è andata così. Devo guardare avanti e concentrarmi su questa stagione e fare del mio meglio." ha spiegato il 24enne di Ljubno "Mi ci è voluto un po' di tempo per abituarmi agli sci ma ora non so se tornerei indietro, si tratta solo di trovare il set-up ottimale."

 

Dal punto di vista atletico, invece, anche se per ora si è tenuto lontano dalle prime sfide stagionali sui trampolini europei, il saltatore sloveno sembra piuttosto soddisfatto del proprio stato di forma: "Ultimamente mi sento al top sia mentalmente che fisicamente. Posso dire che sono soddisfatto, mi sono allenato bene. La squadra è fantastica, quando le cose non vanno bene troviamo sempre una soluzione."

Zajc sembra aver trovato una grande serenità, che forse era mancata all'interno della squadra, in occasione degli mondiali di volo di Planica quattro anni fa. Certo la squadra slovena si è rinnovata da allora, ma dietro c'è anche lavoro su di sé.

"Quando ne hai abbastanza, devi abbandonare tutto. A volte bisogna fare due passi indietro. Non è sempre facile e bisogna essere felici anche quando non si raggiunge il massimo risultato. Bisogna essere felici prima di tutto con se stessi, poi con le altre cose" spiega, aggiungendo l'importanza di prendersi i propri spazi anche al di fuori dello sport "Ora mi godo di più la vita, so come rilassarmi e staccare la spina. In estate mi diverto e sono in pace con me stesso. Ho capito che non è la fine del mondo se non è sempre tutto perfetto e se non riesco a fare bene i miei salti. Non vedo l'ora di partecipare alle gare, non sono sempre stressata e non penso solo a vincere. So che ci possono essere giornate storte, ma non mi lascio abbattere”.

Infine ricorda il ruolo fondamentale della famiglia e delle persone più vicine nella costruzione di un buon atleta. "È molto importante avere un sostegno a casa. Anche i membri della famiglia devono essere contenti di te. Sono felice di avere la mia compagna Nusha, che mi aiuta molto a concentrarmi solo sulla mia vita sportiva. Al di fuori dello sport mi aiuta molto, così posso concentrarmi solo sul salto con gli sci”.

Quest'inverno, Zajc riprenderà la stagione invernale senza poter contare di una presenza fissa, sia per sé che per il resto della squadra slovena: Peter Prevc, che si è ritirato a fine stagione. L'eredità è pesante ma la mancanza non si fa sentire: "Siamo stati compagni di stanza per tre anni e lui è stato un modello per tutta la squadra. Spesso era in grado di dare i consigli giusti e questo ci aiutava. Era un leader, ma anche ora che non c'è più siamo in sintonia. Non c'è alcun senso di vuoto."

Federica Trozzi