Sci di fondo | 10 settembre 2024, 12:20

Sci di fondo - Anna Comarella: "Sto lavorando tanto sulla tecnica, lì ho margine di miglioramento"

Sci di fondo - Anna Comarella: "Sto lavorando tanto sulla tecnica, lì ho margine di miglioramento"

“Sono molto contenta di aver preso parte a queste competizioni, due gare veloci che per me rappresentavano un buon allenamento”. È sorridente Anna Comarella al termine dell’Alpe Adria Summer Nordic Festival, che si è svolto a Forni Avoltri lo scorso weekend. La veneta delle Fiamme Oro e della nazionale azzurra di Markus Cramer può ritenersi soddisfatta delle sue prestazioni nella sprint del sabato e nella 10 km in classico della domenica, chiusa da lei al secondo posto.

«La sprint mi è servita perché solitamente non prendo parte a questo format di gara, o meglio alle batterie – ha affermato Comarella a Fondo Italiaho commesso degli errori in gara e mancato di un soffio la semifinale sbagliando la spaccata, ma proprio per questo competizioni del genere mi sono utili, perché non mi capita spesso di dover battagliare in questa maniera in gruppo. Posso essere soddisfatta di come mi sono comportata e ho preso tanti appunti per il futuro. 
Nella 10 km, invece, ho cercato di concentrarmi in particolare sulla tecnica, aspetto su cui sto lavorando molto in questi mesi. Ho notato già dei miglioramenti, in particolare sulla spinta. Ho cercato di gestire il giro evitando di partire troppo forte, provando ad allungarmi bene nei piani e non fare le salite a tutta, come usuale per me. Sono quindi contenta di come è andata. Nelle discese ho perso tempo, perché restavo in piedi, cercando di non correre rischi inutili e salvaguardarmi un po’, visto che mi sono operata abbastanza di recente. Sulla neve sarà diverso (ride, ndr)».
 

Anche al Blinkfestivalen hai preso parte alla sprint. È quindi una tua scelta quella di misurarti nelle gare veloci?

«Si, ho voluto fare la sprint perché devo migliorare nella velocità, ne avevo bisogno proprio come allenamento. Come dicevo mi è anche utile essere in gruppo e mettermi alla prova stando in gruppo. Lì ho anche deciso di partecipare alla Lysebotn Opp in salita, molto utile per fare un po’ di dubbio, anche se, venendo da periodo di carico, alla fine non sono riuscita nel mio intento. È importante però poter disputare gare del genere in estate, in quanto rappresentano un buon allenamento». 

Ti abbiamo vista parlare con Markus Cramer dopo la gara e lui sembrava molto soddisfatto e sorridente. 

«Si, Markus oggi era contento, come me d’altronde, visto che ho rischiato di non partecipare. Sto ancora cercando di tenere sotto controllo il problema alle anche, quindi mi sto un po’ gestendo in allenamento, anche se poi riesco a fare tutto. Quando sento dolore, però, non corro rischi, mi riposo oppure svolgo un allenamento alternativo. A inizio settimana, non ero certa di partecipare a queste gare, perché venivo da giornate un po’ complicate, ero dolorante e non riuscivo ad allenarmi. Invece alla fine le cose sono andate meglio, sono qui e sono contenta di queste gare».  
Come ci hai detto, stai lavorando tanto sulla tecnica. Ritieni che sia questo l’aspetto dove hai tanto margine di miglioramento?

«Si, ci sto lavorando e credo ci sia ancora tanto da migliorare. Sicuramente devo ancora riuscire a portare la tecnica giusta nel veloce, perché quando faccio lento riesco a restare concentrata sulla tecnica, ma in gara mi scappa ancora qualcosa, non ho automatizzato ancora il gesto. Stiamo quindi cercando di portarla verso l’inverno, manca ancora qualche mese, e spero di riuscire a fare qualcosa di positivo tecnicamente anche sugli sci. Devo dire che qui ho avuto sensazioni migliori».

Vieni da una stagione difficile, in quanto non avevi potuto svolgere una preparazione normale e hai così faticato a trovare la giusta condizione. Cosa ti ha insegnato?

«Devo dire che l’operazione ha avuto le sue difficoltà, ma anche dei risvolti positivi. Non avevo mai messo in conto questo tipo di operazione alla mia età, ma dall’altra parte mi ha insegnato tanto sulla riabilitazione, l’allenamento e tanto altro. Ho affrontato l’inverno con serenità perché non vi erano eventi di primo piano come Olimpiadi o Mondiali e non dovevo dimostrare nulla. Avevo intenzione di alzare nuovamente il livello e per quello ho cercato di fare tutta la stagione. Non è andata bene, lo so, ma sono convinta mi sia servito come allenamento. Sono contenta delle scelte che ho fatto».

Penso però che sia stato anche difficile, dal punto di vista mentale, restare sempre serena quando le cose non andavano. 

«Ecco, diciamo che sono rimasta serena fino a gennaio, poi purtroppo ho avuto vari malanni che mi hanno fatto fare dei passi indietro. Ho commesso anche io degli errori, perché, seppure con un buon intento, ho comunque voluto gareggiare anche quando non avrei dovuto. Forse, ciò che mi recrimino dello scorso anno, è aver preso parte alle tappe di Oslo e Falun quando non avrei dovuto farlo. Purtroppo, quando sei atleta è difficile rinunciare, ci credi sempre tanto e vuoi fare tutte le gare, pensando sia possibile anche quando in realtà il tuo fisico non ce la fa».  

Pur con qualche problema, quest’anno sei tornata a svolgere la preparazione fin dall’inizio. Forse è presto per chiedertelo, ma cosa ti aspetti dalla stagione?

«Prima di tutto voglio vedere come andranno le gare iniziali a novembre a Muonio, perché saranno il primo vero test contro avversarie di rango internazionale. Per il resto sono tranquilla, per il momento non ho focalizzato nulla di particolare, se non il Mondiale di Trondheim che sarà più in là. Ovviamente spero di partire subito bene, sarebbe certamente importante».

Giorgio Capodaglio