Biathlon | 08 settembre 2024, 14:00

Biathlon - Svedesi e tedeschi buttano benzina sul fuoco delle polemiche contro l'IBU: "Il vantaggio di partire nel primo gruppo si guadagna con le buone prestazioni"

credits - D. Yevenko

credits - D. Yevenko

Non si placano le critiche per la nuova manovra dell'International Biathlon Union, che mira a creare un nuovo ordine di partenza per le gare con partenza ad intervalli (Sprint e Individuale) a partire dalla prossima stagione di Coppa del Mondo. L'idea della federazione internazionale, affinché le gare possano mantenere suspense e attrattiva durante tutta la diretta, è quella di impedire ai migliori atleti di avere accesso ai primi gruppi della startlist, cosa che finora a garantito ai top biathleti di gareggiare beneficiando di un tracciato con le migliori condizioni possibile; se la modifica fosse implementata come pensata, ai migliori atleti in classifica generale sarebbe riservato il terzo gruppo.

Come si può immaginare questa modifica ha trovato l'opposizione delle squadre e degli atleti di Coppa del Mondo, che ritengono che il "privilegio" del primo gruppo sia in qualche modo una conquista derivata proprio dalle buone prestazioni e non debba essere al servizio di ascolti tv e logiche di mercato.

La proposta è stata ampiamente criticata e anche i biatleti norvegesi hanno organizzato incontri con le parti interessate. Gli sciatori svedesi sono uniti nelle loro critiche.

«Non sono per nulla favorevole, davvero. Soprattutto per il modo in cui il processo è stato gestito dall'IBU» ha dichiarato Elvira Öberg sulle pagine del giornale svedese Expressen. Ciò che preoccupa principalmente 25enne svedese sono le condizioni in cui si svolge il warm up per gli atleti in attesa in molte sedi di Coppa del Mondo, che a suo dire sono estremamente scarse «Le piste spesso non reggono bene, ci sono molti svantaggi per noi atleti e penso che sia un peccato che finora non sia stata data molta importanza a questo aspetto».

Anche la sorella maggiore Hanna Öberg condivide le stesse perplessità, non essendo rimasta particolarmente impressionata dall'operato dell'IBU «Non sono molto contenta della proposta. Se i migliori della Coppa del Mondo devono partire tra gli ultimi, considerando come sono organizzate le gare e le condizioni, i migliori avranno condizioni peggiori di quelli che stanno un po' peggio in Coppa del Mondo» La 28enne ripensa al suo infortunio al ginocchio dello scorso inverno, con questa nuova proposta che le avrebbe reso le cose più difficili. «Potrebbe essere necessario riscaldarsi in modo diverso sugli sci e non è sempre ottimale. In un certo senso, oggi è un sistema di partenza equo in cui si può scegliere un gruppo di partenza se ci sono condizioni diverse, poi sta a te scegliere anche il gruppo di partenza giusto.»

A dare man forte alle atlete è l'allenatore Johannes Lukas che però si dimostra più salomonico. Pur auspicando che i migliori atleti abbiano le condizioni migliori, comprende anche il punto di vista della federazione.

«Come tutti sappiamo, il biathlon è un business ed è la televisione a decidere, purtroppo, molto. È il denaro che comanda. Alla fine, penso che dobbiamo accettare la decisione che verrà presa, mi sono già preparato a diversi scenari. Idealmente, non vorrei che fosse un cambiamento enorme, ma sono pronto ad accettarlo e a reagire nel modo migliore» Per questo motivo il tecnico bavarese ha già strutturato diverse routine di riscaldamento che funzioneranno se il nuovo sistema dovesse venire implementato «Dobbiamo credere che prenderanno la decisione migliore per lo sport, in equilibrio con i diritti televisivi»

Contro l'iniziativa dell'IBU anche la Germania, che dà voce alla sua opinione tramite Philipp Nawrath, interpellato sulla questione da Chiemgau24.de. Il timore principale, anche in questo caso è che un numero di partenza più alto possa costituire uno svantaggio in quanto la pista diventerebbe meno praticabile man mano che la gara va avanti.

«Non penso che sia una buona idea. Di solito è un vantaggio poter partire nel primo o nel secondo gruppo e te lo guadagni con le buone prestazioni. Se la regola pensata venisse approvata, non verrebbero più premiate le buone prestazioni» ha detto il biathleta dell'Algovia che ha aggiunto «posso capire l’idea di base. Si tratta sicuramente di un vantaggio per le nazioni più piccole e la tensione si mantiene più a lungo. D’altra parte, i fan potrebbero sintonizzarsi semplicemente più tardi visto che gli atleti di punta non partono ad inizio gara».

Gli atleti, che criticano l'IBU per non averli interpellati in prima istanza, si stanno ora facendo sentire tramite i loro rappresentanti della Commissione Atleti. Se il presidente di questo organo "sindacale", Sebastian Samuelsson, ha preferito non entrare nel dettaglio della situazione mentre il dialogo è ancora in corso, il compagno di squadra di Nawrath, Johannes Kühn, fa parte dello stesso organo di rappresentanza degli atleti, ha rilasciato questo commento in un'intervista a chiemgau24.de: «Comprendiamo l’idea della Federazione, ma siamo critici nei confronti del cambiamento pianificato. Siamo in trattative con l'IBU e speriamo di trovare un compromesso accettabile per entrambe le parti».

 

Federica Trozzi