Biathlon - 04 settembre 2024, 12:00

Dal biathlon alle Paralimpiadi, Franck Badiou a Parigi 2024 come allenatore della squadra francese di tiro a segno

Dalle Olimpiadi invernali a quelle estive il passo è breve. Lo sa bene Franck Badiou, ex allenatore del tiro della nazionale francese di biathlon, che negli ultimi giorni è stato avvistato alle Paralimpiadi di Parigi 2024, nel ruolo di… tecnico della squadra di tiro a segno.

Badiou ha ricoperto il ruolo di allenatore all’interno della squadra francese di biathlon a partire dal 2016, anno in cui è succeduto nientemeno che a Siegfried Mazet, passato tra i ranghi della nazionale norvegese che attualmente allena. Badiou era rimasto in testa alla formazione maschile dei Bleus per due stagioni, per essere poi rimpiazzato da Patrick Favre dal 2018/19, salvo fare ritorno per un’ultima stagione con la squadra femminile nel 2019/20, prima di lasciare il posto a Jean-Paul Giachino.

Ma la storia sportiva di Badiou si lega più al tiro a segno che al biathlon, considerando che proprio in questa disciplina è stato argento olimpico a Barcellona 1992, nella specialità della carabina ad aria compressa dai 10 metri. E proprio in questo sport, negli ultimi anni Badiou ha trovato al sua nuova strada: dal 2022 è infatti allenatore della squadra francese di tiro a segno paralimpico.

“L'ex allenatore ha lasciato per andare ad allenare i normodotati e mi è stato offerto il posto, per capire se fossi interessato – racconta Franck Badiou a Le Dauphiné Libéré – Ovviamente devo dire che mi ha fatto piacere. Si trattava di una nuova sfida, perché i Giochi Olimpici rappresentano tutta la mia carriera sportiva, sia che si tratti della mia carriera personale, sia che si tratti del mio ruolo di allenatore”.

Senza dubbio, il fatto di essere alla guida della squadra paralimpica ha richiesto a Badiou uno sforzo non indifferente, nell’adattarsi ai ritmi dei suoi atleti: “Il carico di allenamento che deve essere misurato, perché si stancano più facilmente dei biathleti o dei tiratori normodotati. Quindi in realtà ci basiamo molto sui singoli raduni per poter decidere davvero in breve tempo cosa dobbiamo dire loro o cosa dobbiamo fare per la continuazione della preparazione. In genere un raduno è stimato su tre giorni pieni, in cui arriviamo al massimo di quello che sono in grado di produrre in termini di resistenza fisica e focus mentale”.

Inevitabile, infine, il paragone tra le due discipline, il tiro a segno e il biathlon, che più gli hanno dato in termini di soddisfazioni durante la sua carriera: “C’è grande stress sia nel tiro che nel biathlon. Ma nel biathlon la difficoltà più grande è saper mantenere la lucidità. La difficoltà del biatleta è essere a disposizione in quel breve periodo che riduce progressivamente la concentrazione. Con il ticchettio dell’orologio, si creano per loro ostacoli che hanno più difficoltà a gestire".

FV