Nella giornata di ieri, 21 agosto 2024, è arrivato – come un fulmine a ciel sereno – l’annuncio da parte della FIS riguardo alla rinuncia della località di Nove Mesto na Morave a ospitare la tappa della Coppa del Mondo di sci di fondo, prevista tra il 31 gennaio e il 2 febbraio 2025. Una notizia che è stata accompagnata dall’elezione di Cogne tra i nomi delle possibili candidate. Per discutere la candidatura della località valdostana, si è tenuto nella mattinata di ieri un tavolo di confronto con la Regione Valle d’Aosta a cui hanno chiaramente partecipato anche alcuni rappresentanti di Cogne: dal sindaco Franco Allera, alla presidente dello Sci Club Gran Paradiso Claudia Abram. Per esplorare la fattibilità del progetto che punta a riportare in Valle d’Aosta la Coppa del Mondo dopo 6 anni e chiarire la posizione del paese in merito a questa possibilità, Fondo Italia ha raggiunto proprio Franco Allera e Claudia Abram.
In apertura, il sindaco Allera non nasconde le indubbie criticità legate all’alluvione che ha da poco colpito Cogne: “Renzo Testolin ci ha chiamati in Regione per avere conferma sul nostro interesse. Naturalmente gli abbiamo evidenziato quelli che sono i problemi che abbiamo perché con l’alluvione è stata portata via completamente la tubazione che portava l’acqua all’impianto di innevamento nei Prati di Sant’Orso”. Una situazione che tuttavia non sembra rappresentare un ostacolo invalicabile per Cogne, bensì contribuisce a dare al ritorno della Coppa del Mondo i contorni di una sfida: “Da parte nostra abbiamo dato disponibilità a prenderci in carico questa cosa, collaborando tra tutti – prosegue Allera –. Sostanzialmente quello che ho detto durante l’incontro è che come il sistema Valle d’Aosta ha funzionato bene per l’emergenza recente, allo stesso modo dovremo mettere tutti insieme lo stesso impegno in questo evento. Sicuramente per Cogne è una cosa positiva, anche per dimostrare di aver recuperato la nostra capacità turistica verso l’estate”.
Siamo alle fasi iniziali, quelle di studio e confronto. Ora andranno intavolati i prossimi passi per conoscere realisticamente il destino del progetto: “Siamo rimasti che loro avrebbero risposto alla FISI tra ieri e oggi dicendo che la Valle d’Aosta è disponibile a prendersi in carico questa competizione – prosegue Allera –. Ci siamo dati tutti dei compiti molto stringenti come tempistiche, perché dobbiamo iniziare a correre (la FIS discuterà l’approvazione della nuova sede tra il 24 e il 27 settembre, ndr). Dobbiamo capire quanto investire per l’impianto d’innevamento e dall’altra parte fare una valutazione di quelli che sono i costi di gestione. Dobbiamo capire a livello televisivo cosa ci può dare e quali impegni e costi dobbiamo affrontare con FISI e FIS e quanto loro stessi intendono investire. Volevamo trovarci intorno a un tavolo per capire tutte queste cose. Dall’incontro di ieri è comunque emersa l’idea di farlo questo sforzo, tutti insieme. Poi vedremo gli sviluppi”.
La linea che traspare, dunque, è quella ribadita più volte anche durante l’emergenza alluvionale, quella di rimboccarsi le maniche per affrontare l’ennesima sfida: “E’ una sfida che abbiamo colto e che cerchiamo di portare avanti – conclude Allera – Con la collaborazione di tutti credo che sia fattibile. L’importante è rimettere in campo tutte le sinergie che abbiamo impiegato in questa fase emergenziale. Il sistema Valle d’Aosta ha funzionato bene in questo periodo e se c’è la volontà di tutti possiamo assolutamente replicarlo anche per la Coppa del Mondo. Coinvolgeremo a pieno titolo anche il Centro Sportivo Esercito, che già ieri si è confrontato con Marco Albarello (olimpionico e membro della FIS, ndr), il quale già nel 2019 ci aveva dato una grossa mano. Questo evento si andrebbe a inserire in un programma di manifestazioni sportive a regia regionale che parte con la Coppa del Mondo di snowboard a Cervinia, poi ci sarebbe la Coppa del Mondo di fondo a Cogne e per finire la Coppa del Mondo di sci alpino a La Thuile".
Sulla stessa lunghezza d’onda si attestano poi le dichiarazioni di Claudia Abram, presidente dello Sci Club Gran Paradiso, che esprime lo stesso entusiasmo per l’interessamento da parte della FIS: “Diciamo che ci ha colti un po’ tutti di sorpresa questa nuova candidatura. Siamo felici che la FISI e la FIS con il ricordo del successo del 2019 abbiano pensato a noi e di certo non ci tiriamo indietro”. Proseguendo, al pari di quanto fatto da Allera, Abram non può esimersi dal sottolineare che rimangono certamente alcuni nodi da sciogliere: “Certo è che i tempi sono serrati e le cose da fare sono tantissime, a partire dalla creazione di un nuovo comitato all’attenta analisi di un bilancio. Andremo nella prossima settimana ad analizzare tutti i dettagli e l’effettiva fattibilità”.
La buona notizia è che sul fronte del percorso non sembrano emergere particolari problematiche, visto che le eventuali gare andrebbero a svolgersi grossomodo sul tracciato utilizzato nel 2019, nella zona dei Prati di Sant’Orso: “Le gare che ci propongono (una team sprint e una sprint in tecnica classica e una 10 km in tecnica libera, ndr) non ci impegnano troppo a livello di piste – conclude Claudia Abram – in quanto riusciremmo a girare sui Prati e inoltre sarebbero sicuramente gare interessanti a livello di spettacolo!”