Questa estate, a seguito di un inverno complicato in cui è stata a lungo lontana dalla piste da sci per ritrovare sé stessa e la voglia di gareggiare nel fondo, Helene Marie Fossesholm è tornata alle origini: rimasta fuori dalla squadra nazionale, è tornata ad affidarsi al suo precedente allenatore, che era stato il fautore del suo successo e dell’ascesa verso la squadra norvegese. Si tratta di papà Øyvind, con il quale la 23enne ha un rapporto strettissimo e caloroso, e con cui condivide tante passioni: dalle attività nella natura alle gare in mountain bike.
In un’intervista al giornale norvegese VG a tratti molto dolce, in cui non può fare a meno di commuoversi parlando del padre, Fossesholm racconta questi mesi di preparazione "in casa", i cui effetti si sono già visti nelle scorse settimane, con i buoni risultati riportati nei due eventi estivi di punta dello sci nordico norvegese: il Blinkfestivalen, salendo sul podio sia della Lysebotn Opp che nella 10km e nella sprint, e la Toppidrettsveka, quando ha impressionato per il quinto posto nella 20km a pochi secondi dalla vincitrice Moa Ilar, in una gara in classico lontano dalla sua comfort zone.
"A papà spetta gran parte del merito. È bravo a rassicurare. Siamo tornati a fare sessioni di allenamento dure, con energia e qualità. In passato ho puntato sulla qualità, ma non ho intenzione di dormire sugli allori" spiega Fossesholm a VG "Molti pensano che si debba tollerare la stanchezza. Ma quest’anno non mi va bene. Non ho ancora questa solidità e devo tenerne conto."
"Mi conosce bene. Quindi le discussioni si fanno un po’ accese, per così dire, ma è una cosa sana, le discussioni sono salutari" continua la fondista di Vestfossen "Funzionava prima e funziona adesso. Siamo tornati alle origini. Mi sto divertendo, sto cercando di fare esercizio fisico in modo ragionevole e ho messo da parte “Helene la pazza”."
Attualmente Helene Marie vive ad Oslo e continua ad allenarsi con le ex compagne di squadra, avendo ancora accesso ai test funzionali messi a disposizione dall centro di ricerche dell’Olympiatoppen per tenere sotto controllo la sua forma fisica. Nel suo staff, oltre al padre, è presente anche il fratello minore di Therese Johaug, Karstein, che si occupa di allenare la sua tecnica. Per quanto riguarda la quantità di allenamento, al momento è stata leggermente ridotta e Fossesholm si allena tra le 15 e le 20 ore a settimana, con alcune sessioni più brevi e dure. Questa nuova situazione le consente di non sentire la mancanza di una squadra o di raduni all’estero come una mancanza.
"Ci si può prendere cura di sé senza avere la necessità di pensare a tante cose, o di sentire che si dovrebbe essere qui o lì" una risposta alquanto criptica a cui fa seguito una spiegazione più esaustiva "Tutti gli atleti che sentono un certo spirito di squadra sentono la responsabilità di partecipare ai raduni della nazionale, agli allenamenti e alla socializzazione. È una cosa che ho sentito negli ultimi anni. Tuttavia, farlo quando non si vorrebbe essere lì, non è una bella sensazione. Un altro aspetto negativo dell’essere in una squadra nazionale è la pressione. In genere una squadra è sottoposta a maggiori pressioni in tutti i sensi. Ci si aspetta una prestazione. E poi c’è la questione dei media. È dura quando le cose non vanno bene."
"Ho delle ambizioni. Ma ora sto cercando di tenere a bada le aspettative. Voglio entrare in una squadra di Coppa del Mondo. Poi ci sarà il Mondiale e anche questo è un obiettivo, ma devo prendere una cosa alla volta. Sono fuori dalla Nazionale. Sono in una posizione in cui devo concentrarmi su una cosa alla volta."