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Il dt Ivo Pertile fa il punto dopo la bella prima tappa del Grand Prix di salto e alla viglia di quello di combinata: “Convinto delle nostre scelte”

Si è aperta nel migliore dei modi la stagione estiva del salto con gli sci italiano, grazie al podio conquistato da Insam in occasione della prima gara di Courchevel, al quale si è aggiunta la conferma il giorno successivo con un quarto posto di appena un decimo di punto. Bene anche Annika Sieff, giunta settima nella sua prima gara femminile. 

Soddisfatto il direttore tecnico Ivo Pertile. «Sono dei buoni segnali – ha affermato il dt azzurro di salto e combinata nordica a Fondo Italiasono contento per Alex (Insam, ndr) e tutta la squadra, anche per Giovanni Bresadola, che sta facendo fisioterapia, ma prima dell’infortunio saltava a un livello simile e ora ha maggiore consapevolezza di dove possa arrivare. Insam stava saltando bene anche in allenamento, è cresciuto tecnicamente, lo si vede dall’ottimo gesto. 
Saranno anche gare estive, ma questi risultati valgono, portano punti, ma soprattutto danno maggiore consapevolezza e autostima. In particolare quest’ultima è fondamentale in questa disciplina, dove la componente emotiva è forte. Poi si, dobbiamo continuare a mantenere un profilo basso e lavorare con fiducia». 

Pertile ha dato anche un aggiornamento sulle condizioni di Bresadola: «Sta lavorando con i pesi e anche sui piani inclinati. La distensione del ginocchio sta migliorando, anche se ancora ci vorrà del tempo. La cosa più importante è che faccia bene la fisioterapia, che sta effettuando in Piemonte. Bisogna aspettare ancora settembre, ma sta recuperando bene». 

Se la squadra maschile è stata confermata anche nello staff tecnico, con Jakub Jiroutek sempre alla guida del team, con al fianco Michael Lunardi, diversi cambiamenti vi sono stati in quella femminile. A guidare il team non è più Sebastian Colloredo, ripartito dal settore giovanile, ma Harald Rodlauer, ex allenatore di Pittin in occasione dell’impresa di Vancouver. Con lui vi sono anche Romed Moroder e Zeno Di Lenardo.
«Direi che anche per quanto riguarda le ragazze possiamo dire che è stata buona la prima. In questi mesi hanno lavorato tanto e stanno metabolizzando ancora alcuni concetti. Annika (Sieff, ndr) ha subito mostrato buone cose, ma anche Lara (Malsiner, ndr) è sulla strada giusta in questo nuovo percorso, come si è notato dai suoi miglioramenti nel gesto tecnico e su altri aspetti. Jessica (Malsiner, ndr) ha invece fatto fatica, mentre bene ha fatto anche la giovane Martina Zanitzer. Insomma in questo gruppo ci sono due o tre giovani che penso cercheranno di guadagnare posizioni in vista delle Olimpiadi. 
Per quanto riguarda Rodlauer, ha già lavorato in Italia quando Pittin ha vinto il bronzo a Vancouver. È un tecnico esperto e di grande competenza tecnica, che è fondamentale. Quando ho avuto l’occasione di portarlo con noi, ho parlato con Sebastian (Colloredo, ndr), proponendogli di ripartire dalle squadre giovanile, un’esperienza che non ha fatto e che a mio parere è importante per implementare le proprie competenze. Non è facile passare direttamente dall’essere atleta a guidare la squadra maggiore.
Di Lenardo sarà affiancato a Rodlauer, dopo aver fatto una buona esperienza giovanile. Per lui sarà una bella occasione, perché portare tecnici da fuori è anche una strategia per aumentare la competenze del nostro sistema».

Dal salto si passa alla combinata, che venerdì vedrà l’apertura del Grand Prix Estivo. Anche qui vi sono state tante novità. Andrea Bezzi coordinerà il settore tecnico maschile e femminile. La squadra maschile è stata affidata a David Jiroutek, tornato in Italia dalla Polonia dove allenava la squadra di salto, al suo fianco vi sarà Enrico Nizzi per l’aspetto fondo. Quella femminile è invece guidata da Martin Bayer nel salto e Lara Peyort per l’aspetto fondo. 
Pertile spiega le scelte fatte: «Al maschile c’era purtroppo un’incapacità di capirsi, che ha impedito di fare alcuni passi che avevamo programmato, come la collaborazione con l’Austria che purtroppo non è mai decollata e abbiamo perso una grande opportunità. Purtroppo non abbiamo raggiunto una quadra con il passato staff tecnico e a questo punto abbiamo deciso di percorrere una nuova strada. È arrivato David Jiroutek, che ha girato tutti i circuiti e adesso era in Polonia dove ha vissuto un’esperienza importante, dopo aver già lavorato da noi nel salto.
Dobbiamo imparare dall’esperienza del passato, quando a volte è mancato il giusto equilibrio tra allenamenti di salto e fondo. 
Devo dire che da ciò che vedo si sta lavorando bene, ci sono buoni segnali in allenamento. Qualcuno sta facendo bene e alcuni stanno riprendendo come Pittin, che ovviamente non farà il Grand Prix. 
In campo femminile, invece, c’è stato anche il discorso di potenziare e armonizzare il lavoro. Ci siamo affidati a Martin Bayer, ex allenatore di salto in Repubblica Ceca, che punterà sulla crescita tecnica delle nostre atlete, che a mio parere è il fattore numero uno per esprimere le proprie capacità. Inoltre lui è stato anche ex combinatista e quindi può aiutarci nel coordinare nel modo giusto l’allenamento fondo e salto, insieme a Lara Peyrot. Dopo aver lavorato nella squadra di Coppa del Mondo, Simone Pinzani, invece, è andato a rinforzare il settore giovanile». 

Infine, alla vigilia delle prime gare, Pertile ha parlato di alcuni atleti del team azzurro: «Daniela (Dejori, ndr) è cresciuta bene nella passata stagione. Due anni fa era in difficoltà e l’avevamo mandata in squadra B per stimolarla. Lei ha reagito bene ed è stata protagonista di un inverno molto positivo, approfittando anche dell’introduzione della compact che si adatta molto alle sue caratteristiche. Sul trampolino c’è però ancora molto da lavorare. Veronica (Gianmoena, ndr) ha avuto una stagione difficile, così non ha raggiunti i criteri che avevamo fissato per la squadra A ed è ripartita dalla B. La vedo molto motivata, sta approfittando bene del nuovo staff e confidiamo che vicino a lei possano crescere anche Greta Pinzani e le due giovanissime Delugan e Senoner.
Per quanto riguarda gli uomini, dagli allenamenti posso dire che Bortolas sta saltando bene. L’obiettivo che ci poniamo è lo stesso dello scorso anno, crescere rispetto a dove siamo, ponendoci l’obiettivo di migliorare per poi vedere fino a dove possiamo arrivare. Purtroppo siamo stati costretti a ripartire con questo nuovo progetto, perché all’interno del vecchio staff tecnico vi è stata una mancanza di capacità di intendersi che non ci ha permesso di proseguire con la struttura che ritenevamo idonea. Per me è stato un dispiacere personale, ma ora sono molto felice di come siamo ripartiti, convinto si possa fare molto bene grazie alla professionalità delle persone che abbiamo acquisito e memori anche degli errori commessi in passato».

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