Con la migliore prestazione della squadra polacca nella prima tappa del Grand Prix a Courchevel, trovando rispettivamente un tredicesimo e un settimo posto, Dawid Kubacki è tornato in patria relativamente soddisfatto, trovando degli aspetti positivi nelle sue prestazioni in una partecipazione particolarmente voluta da parte sua.
"I risultati mostrano che mercoledì è andata un po’ meglio. Purtroppo entrambi i salti in gara erano semplicemente in ritardo. Non si tratta di tempi che mi avrebbero permesso di volare più lontano" ha raccontato il campione polacco a skijumping.pl, inquadrando nel giusto contesto la sua prima uscita ufficiale per la nuova stagione "penso che siano state gare decenti. Lo scopo di queste gare e di venire in Francia per me era mettermi alla prova per vedere a che punto della preparazione sono al momento. Come va, cose funziona, cosa manca. Penso che le risposte siano abbastanza chiare, perché dopo i salti di qualificazione, quando al mattina la mia gamba era ancora sulla soglia, sembrava abbastanza buona. Quindi il potenziale c’è, ma dobbiamo lavorare ancora un po’ per ottenere quei valori”
Negli ultimi anni il 34enne così come gli altri saltatori di spicco della nazionale bianco-rossa non hanno preso parte al Grand Prix se non nelle sue fasi finali. Quest’anno, però, dopo una stagione complessa e povera di risultati, si è cercato di cambiare rotta per mettersi alla prova fin da subito, alla ricerca di confronto e buone sensazioni.
"Sono andato a Courchevel perché è bene iniziare un nuovo ciclo con un buon inizio. Non è il caso di aspettare l’autunno per iniziare a fare salti di livello decente. Quando mi hanno chiesto se volevo andare, ho risposto di sì. Questa volta il tempo e il vento non sono stati clementi, ma è andata … penso di poter trarre qualche beneficio da questa gara. Non è stato certo il massimo, ma è una base, qualcosa su cui lavorare. Sono venuto qui con questo presupposto."
"Penso che sia necessario avere un po’ di buon senso e guardare alle priorità. Sarà opportuno valutare se lasciare perdere una delle gare e dedicarsi all’allenamento. Questo dipenderà anche dalla forma fisica e da quello che posso permettermi. Ma questo lo dirà il tempo, non c’è ancora nulla di definito al 100%. Mi sembra però che Rasnov sarà probabilmente un punto interrogativo più grande degli altri”