Alla fine della scorsa stagione, Mona Brorsson ha chiuso la sua carriera agonistica nel biathlon: la trentaquattrenne, si è regalata nella sua ultima stagione il miglior risultato individuale in Coppa del Mondo, chiudendo al secondo posto la sprint di Ruhpolding e classificandosi 14esima in classifica generale, posizione che le è valsa il pettorale "grigio" fatto a maglia, dedicato dagli atleti ai migliori piazzamenti degli atleti veterani del circuito.
Questi risultati le sono valsi il premio di biathleta dell'anno dalla Federazione Svedese di Biathlon, encomio che arrivato in un certo senso per celebrare la sua carriera che, anche senza particolari guizzi individuali, le ha regalato un oro olimpico e un argento olimpico in staffetta; così come l'argento ai Mondiali sempre nello stesso format e tre ori ai Campionati Europei.
"Un biatleta deve essere concentrato fino al traguardo, il Biatleta dell'anno ne è un buon esempio. Dopo l'oro nella staffetta alle Olimpiadi e numerosi podi nelle staffette in Coppa del Mondo, l'ultima stagione della carriera si è conclusa al top" ha spiegato la federazione nel comunicato che ha annunciato e motivato il premio "individualmente con il miglior piazzamento di sempre nella Coppa del Mondo assoluta e con il suo miglior risultato con un secondo posto a Ruhpolding ”
Ora, con la carabina appesa al chioso, l'ex atleta originaria del Värmland, non rimarrà troppo lontana dalle piste: già lo scorso weekend, Brorsson si è infatti cimentata nel commento in veste di esperta dei campionati estivi di biathlon in Svezia. Un'esperienza che non esclude di poter ripetere in futuro.
"Non fraintendetemi, ma credo di essere più di parte rispetto agli altri. Non voglio stroncare nessuno. La mia speranza è di dare una prospettiva più ampia, cosa che credo di aver fatto” ha detto ad Expressen "spero di poter continuare in futuro. Sembra molto divertente e vorrei mantenere un piede nel mondo del biathlon. Quindi questo mi sembra il modo perfetto”.