Mentre i suoi compagni di squadra sono a Trondheim, località che il prossimo inverno ospiterà i Campionati Mondiali di sci nordico, Jules Lapierre è rimasto in Francia. Il vincitore della final climb del Tour de Ski, in cima al Cermis, ha chiesto allo staff tecnico di potersi allenare in Francia senza seguire il resto del gruppo.
Una scelta che Lapierre ha così motivato ai colleghi di Nordic Magazine: «È stata una scelta molto personale e sono stato io a parlare di questo progetto a Thibaut (Chêne, il suo allenatore, ndr). Volevo sviluppare questo piano rispetto a quanto avevo sperimentato durante gli stage in Norvegia negli anni precedenti. Volevo restare in Francia e fare le mie cose senza necessariamente disputare gare di skiroll.
Ho quindi scelto di recarmi a Bessans anche per sfruttare la quota. Con Thibaut ci siamo detti che avrei potuto farlo sia a Livigno che a Bessans. Ho scelto la Savoia per la sua semplicità e perché c'è tutto quello che serve per allenarsi».
Il fondista francese ha quindi descritto il programma che seguirà: «Mi acclimato per i primi quattro o cinque giorni e poi mi alleno come faccio di solito con soglia, PMA e volume. Questo è abbastanza classico. In questo momento preferisco creare un buon volume. Poi, ancora una volta, è una scelta personale. Cosa ti aspetti da questo passaggio in quota? L'ho fatto due anni fa e mi andava bene. Penso che sia così anche quest’anno. Ho anche la fortuna di avere il mio allenatore che mi permette di farlo e che mi dà fiducia».
Nessun problema, quindi, nell'allenarsi da solo: «L'unico aspetto che forse mi mancherà un po' sarà il gruppo. Non potrò godermi l’atmosfera e la competizione che offre questa squadra. È sempre bello andare all'allenamento con loro, abbiamo una buona sintonia, quindi continueremo a lavorare duro come già avviene. Abbiamo un bel gruppo che ritroverò al Martin Fourcade Nordic Festival e che porterà al confronto. Ci saranno anche i campionati francesi di skiroll.
Sono però convinto della mia scelta e mi va bene. Vedere gli altri partecipare alle gare del Toppidrettsveka può farmi venir voglia di competere, ma in realtà non mi dispiace non farli. Quello che mi piace davvero è l'inverno».