Biathlon | 12 agosto 2024, 14:45

Biathlon - Dale-Skjevdal si racconta: dalla passione per la cucina, a routine quotidiana e gestione degli allenamenti

Biathlon - Dale-Skjevdal si racconta: dalla passione per la cucina, a routine quotidiana e gestione degli allenamenti

Non è certo facile emergere all’interno della squadra nazionale della Norvegia, assoluta dominatrice della Coppa del Mondo di biathlon al maschile, dove la concorrenza è a dir poco folta. Lo sa bene Johannes Dale-Skjevdal, in continua lotta per farsi spazio in mezzo all’élite norvegese. Eppure il classe ’97 è riuscito nell’intento nell’ultima stagione, che lo ha visto chiudere al 3° posto nella generale di Coppa e al 2° in quella di specialità mass start, dove ha pagato un ritardo di soli 3 punti da Johannes Bø. Il segreto? Perseveranza, costanza e dedizione. Lo si evince leggendo la lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali dell’IBU, nella quale ha esplorato diversi temi legati alla sua routine quotidiana. Queste le sue principali dichiarazioni:

 

La routine del biatleta norvegese si apre con un risveglio al gusto di caffè, accompagnata da dolcetti e snack che non mancano mai: “Come atleta non importa se è lunedì o sabato, per la maggior parte dell’anno mi sveglio alle 7 del mattino. La prima cosa che faccio è prepararmi una tazza di caffè. Di solito mi preparo la sera prima, così posso semplicemente premere un pulsante ed essere pronto a partire. Come atleta, i carboidrati sono molto importanti. Di solito cerco di ottenerne molti. Questo di solito significa anche alcune cose dolci al mattino. Ad esempio, nel ritiro, prendo sempre dei pasticcini e dei pancake per superare la sessione. La mia scusa è che ne ho bisogno per affrontare la giornata”.

Tra le regole inderogabili di Dal-Skjevdal, c’è quella di essere sempre pronto in anticipo: “La preparazione dello zaino al mattino? Su questo sono abbastanza organizzato. Mi piace avere tutto preparato. Mi piace avere il controllo di ciò che sto preparando. Non faccio mai le valigie il giorno della partenza. Faccio sempre le valigie in anticipo, così ho un buon controllo e niente stress. Questa è una parte importante della mia vita. Cosa non manca mai nella mia valigia? Direi il mio iPad, che utilizzo per allenarmi e rilassarmi. Non lo dimentico mai perché poi dovrei leggere un libro… e questo non accadrà! Serve qualcosa per rilassarsi”.

Alla domanda “Ti consideri un perfezionista quando si tratta di allenamento?”, Dale-Skjevdal risponde senza esitazione: “Direi di sì. È importante avere un buon rapporto con l’allenamento, così so quello che faccio. Sono piuttosto preciso sulla frequenza cardiaca, sul lattato e simili, ma ascolto anche le sensazioni. Ho un piano ma non ho paura di adattarmi. Le sensazioni sono estremamente importanti”. Ecco perché il norvegese non ha paura di prendersi un po’ di meritato riposo quando necessario: “È tutta una questione di privilegiare la qualità. Non ha senso allenarsi se hai una brutta giornata. Preferisco saltare un giorno e fare allenamenti di qualità. Questo lo faccio da tanto tempo, da quando ero alle medie. Non ho mai avuto paura di prendermi dei giorni di riposo. Penso che sia per questo che mi ammalo così poco”.

Qualche hobby nel tempo libero? Dale-Skjevdal riempie le ore vuote cucinando: “Mi piace molto preparare da mangiare. In effetti, questa è la mia passione. Mi piace cucinare, quindi dopo la seconda sessione di allenamenti preparo la cena con mia moglie. Sono lo chef di casa! Poi di solito andiamo sul divano e guardiamo una serie TV. Di solito finisco sul divano la  giornata.” E ancora: “Mangio qualsiasi cosa. Ho detto al cuoco di questo hotel (L'Apart&Rooms Hotel di Lavazé dove la Norvegia si trovava al momento dell'intervista, ndr) che tutti i piatti sono i miei preferiti! Ci sono pochissime cose che non mi piacciono”.

Passando agli argomenti legati alle gare e alla vita che queste comportano, Dal-Skjevdal aggiunge: “Di anno in anno viaggiare diventa più difficile. Non è un problema adesso, ma posso immaginare che lo sarà un giorno. Ma ora mi piace viaggiare e stare in raduno in questo periodo dell’anno. In inverno è piuttosto difficile stare via per così tanto tempo, soprattutto quando si gareggia”.

Infine, c’è spazio per parlare dei lati più nascosti del suo carattere: “La maggior parte delle persone mi vede come un bravo ragazzo. Ma dentro di me posso essere piuttosto aggressivo, soprattutto in pista. Direi una tigre nascosta che mostro soprattutto nell'ultimo giro. Ma non sono così nella mia vita privata”. Vita privata in cui il matrimonio ha un ruolo molto importante, tanto che interrogato sulla prima cosa da fare al rientro dal raduno, il norvegese precisa: “Il mio primo anniversario di matrimonio si avvicina, quindi devo fare un piano per quello, qualcosa per festeggiare. Faremo un piccolo viaggio. Non vedo davvero l’ora di farlo dopo essere stato lontano per così tanto tempo”.

Fausto Vassoney