È stata una settimana importante per lo sci di fondo internazionale, che ha ricevuto la notizia del ritorno di Therese Johaug, due anni dopo il suo ritiro dalle competizioni. A 36 anni la super campionessa norvegese, autentica dominatrice nelle ultime stagioni della sua magnifica carriera, ha annunciato la sua voglia di mettersi nuovamente in gioco, puntando al Mondiale casalingo di Trondheim.
Tante le reazioni arrivate da tutto il mondo dello sci di fondo. Fondo Italia ha quindi contattato anche atlete e allenatori della nazionale azzurra di sci di fondo, per conoscere il loro pensiero sul ritorno di Johaug. Alle atlete e gli allenatori abbiamo anche chiesto se si aspettato che la norvegese possa ancora tornare a primeggiare.
Markus Cramer (Allenatore Coppa del Mondo): «Non sono sorpreso che abbia deciso di tornare e sono convinto che sarà ancora molto competitiva, ma spero che questa volta molte atlete possano lottare con lei allo stesso livello».
Renato Pasini (Allenatore Milano Cortina 2026): «Innanzitutto penso che sia un bene per il movimento del fondo a livello di immagine, visto che secondo me la mancanza di atlete e atleti russi toglie protagonisti e quindi appeal. Dal punto di vista personale, credo però che quando un atleta festeggia l'addio alle competizioni, in particolare se lo fa da trionfatore, non sempre quella di tornare è la scelta migliore. Magari, torna e vince, ma non è detto».
Anna Comarella: «Credo che un po' tutti si aspettassero il suo ritorno, quindi non penso che questa notizia sia una grande sorpresa, perché negli ultimi mesi si è spesso parlato di questo. Penso che lei sia ancora molto motivata, specialmente in vista della 50 km di Trondheim, che è una distanza che non è mai stata fatta in un Mondiale per le donne e penso voglia misurarsi su una distanza nuova. Inoltre, immagino anche che il fatto che questo Mondiale sia in Norvegia rappresenti per lei uno stimolo molto forte.
Per quanto riguarda lei come atleta, sicuramente è fortissima e credo che non abbia mai smesso di allenarsi. Probabilmente avrà cambiato qualcosa a causa della maternità, ma questo non lo posso sapere perché non conosco i suoi allenamenti. In ogni caso, per me sarà quella di sempre, un'atleta fortissima capace di lottare per la vittoria in tutte le gare».
Caterina Ganz: «Non sono sopresa, anzi posso dire che me lo aspettavo. In questi anni ha mostrato sui social alcuni suoi allenamenti e si capiva che erano volti a un suo ritorno. Inoltre dopo aver visto la sua prestazione ai Campionati Norvegesi al termine della passata stagione, diciamo che c'erano pochi dubbi.
A mio parere, se è cio che sentiva di voler fare, fa bene a tornare, anche perché avrà i suoi buoni motivi che la stimolano a farlo. Secondo me sarà la favorita nella 50 km del Mondiale di Trondheim».
Martina Di Centa: «Ovviamente parlo per quello che posso sapere o immaginare, nel senso che non la conosco di persona nella sua vita privata e non so nemmeno nello specifico che tipo di allenamento abbia svolto in questi anni. Penso sia ammirevole il fatto che, nonostante sia mamma, riesca a tornare a fare le gare ad alto livello. La ammiro per questo. Se è ancora la donna da battere non saprei dirlo, lo scopriremo in inverno. Sarà anche quello il bello, rivederla in azione e scoprire se sarà ancora in grado di vincere. Certamente, però, posso immaginare che se torna vuol dire che sia convinta di fare bene e meglio di tante altre atlete. E forse ha deciso di tornare proprio per questo».
Nicole Monsorno: «Penso che per il nostro sport sia una notizia molto importante dal punto dell'attrativa, in quanto, immagino che il ritorno di una campionessa del genere faccia molto scalpore e generi maggiore attenzione nei confronti del nostro sport, in particolare in Norvegia, dove poi si svolgeranno i Mondiali.
Non ho alcun dubbio sul fatto che ritornerà forte come lo era quando ha lasciato, e darà filo da torcere a tutte. Insomma, coloro che vogliono vincere sanno che dovranno comunque vedersela con lei.
Poi se devo essere sincera, al posto suo io non sarei tornata, in quanto ritengo che quando chiudi un capitolo importante, sia giusto andare avanti con la propria vita e i propri progetti. Sono però scelte personali e magari lei sentiva di non aver davvero chiuso questo capitolo».