Un'estate lontana dai piani quella vissuta fino ad ora da Johannes Høsflot Klæbo. Nel mezzo della preparazione per uno degli inverni più importanti della carriera, che avrà come punto focale della stagione il Mondiale casalingo di Trondheim, il campione norvegese ha dovuto fare i contini con qualche problemino di salute.
In primis, a giugno il 27enne ha dovuto annullare il raduno della nazionale, tornando a casa già dopo il primo giorno a causa di un sovraccarico al gomito; a luglio ha annunciato che avrebbe rinunciato alla sua partecipazione al Blinkfestivalen, dove avrebbe dovuto essere al via sia della Mass Start che della sprint a Sandnes. L'infortunio da stress ha continuato a preoccuparlo e un malanno ha rallentato il per percorso di riabilitazione: nei piani, il 4 volte vincitore della Coppa del Mondo avrebbe dovuto effettuare 100 ore di allenamento nel mese di luglio, invece tra malanni e impegni con lo sponsor - su tutti la trasferta in Francia per il Tour de France - così non è stato.
Per questo motivo, anche se ora il 9 volte medaglia d'oro ai Mondiali è in fase di recupero, di concerto con lo staff della Nazionale, Klæbo sceglie la strada della prudenza per quanto riguarda il ritorno alle gare, pur essendosi allenato finalmente in maniera regolare nell'ultima settimana. Di conseguenza, la sua partecipazione prevista per la Toppidrettsveka, la manifestazione "a tappe" che si svolgerà la prossima settimana in Norvegia da Hitra a Trondheim, lo vedrà al via solamente di tre delle quattro gare in programma, annullando la sua presenza nella sprint di Aure.
"Pensiamo che sia troppo impegnativo fare quattro gare di fila, dopo il periodo che ha passato quest'estate" ha dichiarato Arild Monsen, allenatore della squadra sprint della Nazionale norvegese ad Adresseavisen.
Il norvegese gareggerà comunque nella 56km valida per il World Classic Tour, che aprirà la Toppidrettsveka mercoledì sera, e poi le due gare di Granåsen: la 20km il venerdì e un'inseguimento di 12 km il sabato, due gare che daranno la possibilità ai tanti corridori attesi di testare il circuito dei Campionati del Mondo in un contesto di gara.