Sci di fondo - 05 agosto 2024, 19:29

VIDEO, Sci di fondo - Mocellini vede la luce dopo l'infortunio: "Le cose vanno bene, ma non devo avere fretta. Però nel prossimo raduno sarò con la squadra"

Foto credit: Newspower

Dalle gioie della stagione 2022/23 nella quale si è fatto conoscere a livello mondiale con due podi in Coppa del Mondo, ai dolori fisici dell'anno passato, quando Simone Mocellini ha subito ben due infortuni. Se il primo, la rottura dello scafoide arrivato nel corso della passata preparazione, non lo aveva spaventato, la rottura di tibia e perone a seguito di un'orribile caduta durante un allenamento a Canmore, ha messo a durissima prova la sua capacità di vedere sempre l'aspetto positivo nelle cose.

Questa volta non è stato affatto facile tenere il morale alto, restare ottimista e mantenere la calma, ma Simone Mocellini non ha mollato, ha sofferto, magari ha rischiato anche di cedere alla negatività, ma alla fine ancora una volta si è aggrappato alla sua voglia di non mollare e ha reagito, seguendo con grande attenzione e determinazione tutti i consigli ricevuti da fisioterapisti e allenatori.

In occasione del raduno della nazionale Milano-Cortina 2026 a Ville di Fiemme, Simone Mocellini, che negli stessi giorni era a Predazzo con le Fiamme Gialle, si è unito al gruppo per un allenamento il pista, il primo di questa estate nella quale ancora non ha potuto lavorare con la squadra A. Nessuna fretta, il trentino della Valsugana vuole fare le cose con calma, recuperare bene, cercare di non affrettare i tempi, anche se non è facile resistere alla grande voglia di farlo, di correre, di poter tornare a fare tutto. Ma quel sorriso mostrato in pista in ogni scatto con gli altri azzurri, nel rivivere quelle sensazioni di stare in gruppo, provare a mettere skiroll o sci davanti all'altro, dimostra quanto basti poco per ritrovare energie e alimentare la fiducia.

Di questo Simone Mocellini ha parlato a Fondo Italia, nel corso di un'intervista che ci ha rilasciato all'interno del Dolomiti Apart & Rooms, dove è ospite la nazionale azzurra.

Questo un piccolo estratto scritto dell'intervista, che potete vedere completa nel video seguente.
«Il recupero è a buon punto, ma è ancora lunga. La frattura era molto brutta, lunga da recuperare. Sta andando tutto bene, i fisioterapisti sono bravi. Devo ringraziare Davide Baldi per tutto quello che sta facendo. Stiamo lavorando bene.
Stiamo rispettando la tabella di marcia. Non ho ancora fatto un passo di corsa. Non è un problema, anche se mi dispiace perché la corsa mi piace anche più di sciare, ma devo adattarmi a fare altre cose.
Il ritorno in Squadra A? Tornerò nel prossimo raduno che sarà diviso tra Torsby e Livigno. Vediamo se ha senso andare a Torsby. Ne parleremo con medici e fisioterapisti per avere garanzia di poter sciare, prima di andare. Dobbiamo capire se ha senso mettere stress alla gamba. Ci sarò sicuramente a Livigno, dove porterò la bicicletta, proprio perché non posso correre.
La cosa importante è fare le cose per bene, senza fretta, sistemare la gamba nel modo giusto. Non mi metto fretta, sarà difficile essere al via a Ruka, anche perché fino adesso ho fatto un quarto d'ora di alternato. Bisogna fare le cose per bene, l'obiettivo è più distante.
A livello mentale è stato più difficile questa volta. I primi due mesi sono stati difficili, accettare di non poter camminare è dura. Il periodo iniziale di sconforto è normale. Quando inizi a migliorare, passi dallo sconforto alla voglia di scoprire cosa può fare il tuo fisico in questa situazione. È bello anche il semplice tornare a camminare, così come la prima volta sugli skiroll. Credo che piangerò quando tornerò anche a correre. Il tempo guarisce tutto.
So qual è il mio valore quando sto bene, l'obiettivo è tornare come prima.
Nel giorno dell'infortunio ho avuto tanta paura, non era una frattura semplice. Per fortuna, seppur brutta, ha preso una parte abbastanza centrale delle ossa. Inizialmente la paura era anche di non poter tornare a fare ciò che faccio, pure se poi l'importante è stare bene.
La voglia di ritornare è al momento un problema, perché giustamente chi segue la mia riabilitazione mi sta frenando. Qualsiasi persona vuole ritornare come prima, hai quella voglia in più che porta anche a farti strafare. In questi mesi ho imparato che quando esagero sto peggio e quindi ho capito che bisogna frenare questa voglia. Ci sarà il momento giusto di tirarla fuori, quando sarà tutto finito».

 

Giorgio Capodaglio