Dodici istruttori nazionali di sci di fondo presentano dodici tesi legate al mondo dello sci. In questa piccola rubrica, Fondo Italia dà spazio alle idee di dodici neo istruttori (promossi durante l’ultimo master a novembre 2023), che presentano la propria tesi, elaborata in occasione degli esami conclusivi. Dal rapporto tra sci e social media, all’insegnamento della disciplina nelle lingue straniere, passando per l’importanza dello skiroll nell’allenamento, fino ad arrivare alla correlazione tra sport e disabilità: sono molti i temi trattati nei 12 “project works”, pubblicati con cadenza settimanale fino al 29 agosto. A presentare il proprio lavoro è Harald Egger, che di seguito introduce la sua tesi intitolata "Analisi della tecnica di pattinaggio nello sci di fondo: misurazione della distanza percorsa dagli sci e spostamento del centro di massa".
ANALISI DELLA TECNICA DI PATTINAGGIO NELLO SCI DI FONDO: MISURAZIONE DELLA DISTANZA PERCORSA DAGLI SCI E SPOSTAMENTO DEL CENTRO DI MASSA – la tesi di Harald Egger
In questo progetto, è stata posta particolare attenzione all’analisi della tecnica di pattinaggio nello sci di fondo. Attraverso un approccio sperimentale, si è cercato di acquisire dati accurati sulla distanza percorsa dagli sci e lo spostamento del centro di massa rispetto alla linea ideale di avanzamento. Le problematiche teoriche affrontate includono la valutazione della linea di avanzamento del centro di massa, l’angolazione di divaricazione degli sci e il comportamento del centro di massa rispetto a una linea retta ideale.
Per raggiungere questi obiettivi, è stata utilizzata una combinazione di strumenti di misurazione avanzati, tra cui sensori GPS, telecamere, drone, contachilometri e misurazioni delle tracce sulla neve. I test sul campo sono stati condotti in diverse condizioni, sia su neve naturale che su piste di skiroll, coinvolgendo atleti esperti.
Questa ricerca potrebbe fornire agli allenatori e agli atleti informazioni dettagliate per ottimizzare le loro performance. Inoltre, potrebbe contribuire a una migliore comprensione scientifica della tecnica di pattinaggio nello sci di fondo e delle variabili che influenzano il movimento del corpo e degli sci.
I risultati ottenuti dai test invernali indicano che nel contesto del pattinaggio con doppia spinta -adattato, l’angolo di appoggio degli sci ha oscillato tra un minimo di 1,72 gradi, una media di 4,15 gradi e un massimo di 6,84 gradi. La fase di spinta è stata altresì caratterizzata da angoli di divaricazione variabili, con un minimo di 17,38 gradi, una media di 20,3 gradi e un massimo di 24,7 gradi.
Nell’analisi dei risultati del test da 2500 metri con il contachilometri, emergono alcune considerazioni significative: la tecnica con una minore divaricazione degli sci ha dimostrato un miglioramento dei tempi, riducendo i tempi di 5 e 12 secondi, assumendo che gli atleti abbiano mantenuto la stessa intensità.
L’analisi dei risultati del test di 100 metri suggerisce che una tecnica con una divergenza degli sci minore ha comportato un miglioramento di 56 e 84 decimi nei tempi, a condizione che gli atleti abbiano mantenuto la stessa intensità. Inoltre, gli skiroll erano in contatto coll’ asfalto dal 123% al 138%. La principale causa di questa notevole differenza è stata attribuita alla tecnica adottata da uno dei partecipanti, il quale posizionava lo skiroll posteriore prima di quello anteriore, limitando la rotazione della ruota anteriore, che era stata predisposta con il blocco ruote e il contachilometri.
Nell’ambito del test dei 2500 metri utilizzando il GPS, la tecnica di pattinaggio con doppia spinta personale è stato osservato che il centro di massa ha coperto una distanza variabile dal 0,88% al 0,94% in più rispetto alla linea ideale. Questi risultati sono stati poi confrontati con una seconda prova dei 2500 metri, dove l’obiettivo era di appoggiare gli skiroll con la minima divergenza possibile. In queste circostanze, il movimento del centro di massa si è ridotto, oscillando tra lo 0,58% e lo 0,77%.
Per quanto riguarda il test dei 100 metri utilizzando il GPS, si è riscontrato un significativo cambiamento nei dati: La velocità dei cicli è aumentata nell’ordine dell’1,74% al 2,54%, indicando che una minore divergenza degli sci potrebbe generare una maggiore velocità.
Analizzando i dati precedenti, si intende creare un grafico per agevolare la comprensione dell’influenza dell’appoggio dello sci, in particolare nel pattinaggio con doppia spinta. Utilizzando i dati rilevati dal sensore Archinisis, è stato osservato che, l’angolo medio rispetto alla linea retta è di 9,88 gradi, con una durata media del ciclo di 1,86 secondi e una lunghezza media del ciclo di 7,62 metri.
Il calcolo finale si focalizza esclusivamente sulla fase di scivolamento "s1", che costituisce il 58% della traccia totale nelle misurazioni invernali. Combinando questo risultato con la lunghezza dei cicli ottenuti nel test di Forni Avoltri utilizzando il sensore Archinisis e la percentuale di scivolamento sulla neve a Val Martello, si ottiene una lunghezza di scivolamento di 4,42 metri per ciclo e un tempo di scivolamento di 1,08 secondi.
Tabella 1: La differenza tra un’appoggio dello sci con divaricazione variata. Fonte: Harald Egger
La tabella mostra come l’ampiezza dell’appoggio dello sci influisca sulla riduzione della distanza di scivolamento lungo la linea retta. Queste informazioni possono essere visualizzate in un grafico, come illustrato nell’immagine 1, con un rapporto di scala di 1:20.
Grafica 1: L’angolo d’approccio dello sci confronto alla resa sulla linea retta. Fonte: Harald Egger
L’analisi ha evidenziato chiaramente che una tecnica con una minore divergenza degli sci può portare a miglioramenti significativi in termini di tempi e velocità, soprattutto nei test a lunga distanza. Tuttavia, l’efficacia di questa tecnica può variare tra gli individui, e le differenze possono essere più o meno marcate a seconda dell’atleta.