Settimana di competizioni per Federico Pellegrino, da oggi impegnato in Norvegia a Sandnes, dove mercoledì prenderà il via BlinkFestivalen a cui l’intera nazionale azzurra sarà presente assieme a tantissimi altri campioni dello sci di fondo internazionale. Un ottimo test per pesare quanto fatto finora in preparazione, in quanto il quasi 34enne valdostano prenderà parte alla 50 km di giovedì 1 agosto, alla mass start di venerdì 2 agosto sui 15 km e alla sprint di sabato 3 agosto.
Si tratta, come suggerisce la FISI in un comunicato rilasciato questa mattina, di un primo passo verso un biennio che chiuderà la sua carriera agonistica, fatta di due argenti olimpici nelle sprint di PyeongChang 2018 e Pechino 2022, sette partecipazioni mondiali impreziosite, fino ad ora, da un oro e sei medaglie complessive fra prove individuali e staffette, il terzo posto nella classifica generale della Coppa del mondo 2022/23, a cui si aggiungono due vittorie nella classifica sprint nel 2016 e 2021, grazie a 17 vittorie individuali, 4 vittore in staffetta e 55 podi complessivi fra gare individuali e staffette.
Si tratta, come suggerisce la FISI in un comunicato rilasciato questa mattina, di un primo passo verso un biennio che chiuderà la sua carriera agonistica, fatta di due argenti olimpici nelle sprint di PyeongChang 2018 e Pechino 2022, sette partecipazioni mondiali impreziosite, fino ad ora, da un oro e sei medaglie complessive fra prove individuali e staffette, il terzo posto nella classifica generale della Coppa del mondo 2022/23, a cui si aggiungono due vittorie nella classifica sprint nel 2016 e 2021, grazie a 17 vittorie individuali, 4 vittore in staffetta e 55 podi complessivi fra gare individuali e staffette.
“Da questa settimana riprendo la preparazione insieme alla squadra e così sarà per tutto l’anno" ha spiegato l’atleta delle Fiamme Oro, mettendo l’accento sul traguardo definitivo della sua carriera da fondista "Per questo periodo di allenamento ho optato per una diversa organizzazione del lavoro rispetto agli scorsi anni, ricevendo la conferma che gambe e testa ci sono. In accordo con mia moglie ho deciso di fissare un nuovo obiettivo che coinciderà con la fine della mia carriera, coincidente con la partecipazione del 22 febbraio 2026 alla 50 km in tecnica classica delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, prova di chiusura del programma dello sci di fondo in Val di Fiemme."
"Prima c’è un percorso da affrontare, innanzitutto meritarmi la convocazione" prosegue "Però dopo Pechino 2022 ho approcciato la vita in modo diverso: con la nascita di nostro figlio Alexis le carte in tavola sono un po’ cambiate, accettando un ragionamento a oltranza. Il primo anno ha funzionato, nel secondo anno ho fatto più fatica perché durante la carriera sono sempre stato abituato a programmare i miei obiettivi e si sono state delle difficoltà a raggiungerli. Li ho superati pensando in maniera più concreta a quando arriverà il momento di dire basta. Da lì in poi sono arrivate delle grandi soddisfazioni, sia le gambe ma soprattutto la testa sono tornate a girare nel modo giusto, due fattori che mi hanno consentito di costruire tanti successi."
Merito di questo percorso, ammette il campione alla federazione, è anche della squadra azzurra. "Una forte spinta nel cercare di arrivare più competitivi possibile al 2026 la devo anche alla squadra attuale, dove c’è un sistema comprensivo di tecnici e atleti particolarmente motivato, come raramente mi è successo di vedere in questi anni. Voglio fare mio l’obiettivo di vincere una medaglia olimpica in un evento a squadre, a prescindere dall’essere schierato o meno in gara, come componente utile alla causa fin dagli allenamenti."
Questa estate, abbiamo potuto notare, il campione di Nus ha impostato in maniera leggermente la preparazione, allenandosi lontano dalla nazionale per alcuni periodi. Dopo l’appuntamento di Sandes, Pellegrino continuerà a frequentare il nord: dopo la Norvegia toccherà al tunnel svedese di Torsby, poi il ritorno in Italia per il lavoro in quota a Livigno a fine mese. A settembre viaggio in Germania nel tunnel di Oberhof, per fare successivamente il ritorno sui ghiacciai italiani. In programma, per le prossime due stagioni, non c’è una vera e propria rivoluzione.
"La mia preparazione da qui alla fine della carriera agonistica non cambierà di molto rispetto al passato: nel 2025 c’è un Mondiale a Trondheim, nella stessa Norvegia in cui esordii nei Mondiali del 2011 a Oslo. In quell’occasione lasciai il segno come giovane promettente, stavolta vorrei riprovarci come rompiscatole in casa dei dominatori del fondo. Mi concentrerò sulla sprint in tecnica libera, sarà quella il mio obiettivo, dopo i miei pensieri si concentreranno su gare a squadre e 50 km olimpica”.
"Prima c’è un percorso da affrontare, innanzitutto meritarmi la convocazione" prosegue "Però dopo Pechino 2022 ho approcciato la vita in modo diverso: con la nascita di nostro figlio Alexis le carte in tavola sono un po’ cambiate, accettando un ragionamento a oltranza. Il primo anno ha funzionato, nel secondo anno ho fatto più fatica perché durante la carriera sono sempre stato abituato a programmare i miei obiettivi e si sono state delle difficoltà a raggiungerli. Li ho superati pensando in maniera più concreta a quando arriverà il momento di dire basta. Da lì in poi sono arrivate delle grandi soddisfazioni, sia le gambe ma soprattutto la testa sono tornate a girare nel modo giusto, due fattori che mi hanno consentito di costruire tanti successi."
Merito di questo percorso, ammette il campione alla federazione, è anche della squadra azzurra. "Una forte spinta nel cercare di arrivare più competitivi possibile al 2026 la devo anche alla squadra attuale, dove c’è un sistema comprensivo di tecnici e atleti particolarmente motivato, come raramente mi è successo di vedere in questi anni. Voglio fare mio l’obiettivo di vincere una medaglia olimpica in un evento a squadre, a prescindere dall’essere schierato o meno in gara, come componente utile alla causa fin dagli allenamenti."
Questa estate, abbiamo potuto notare, il campione di Nus ha impostato in maniera leggermente la preparazione, allenandosi lontano dalla nazionale per alcuni periodi. Dopo l’appuntamento di Sandes, Pellegrino continuerà a frequentare il nord: dopo la Norvegia toccherà al tunnel svedese di Torsby, poi il ritorno in Italia per il lavoro in quota a Livigno a fine mese. A settembre viaggio in Germania nel tunnel di Oberhof, per fare successivamente il ritorno sui ghiacciai italiani. In programma, per le prossime due stagioni, non c’è una vera e propria rivoluzione.
"La mia preparazione da qui alla fine della carriera agonistica non cambierà di molto rispetto al passato: nel 2025 c’è un Mondiale a Trondheim, nella stessa Norvegia in cui esordii nei Mondiali del 2011 a Oslo. In quell’occasione lasciai il segno come giovane promettente, stavolta vorrei riprovarci come rompiscatole in casa dei dominatori del fondo. Mi concentrerò sulla sprint in tecnica libera, sarà quella il mio obiettivo, dopo i miei pensieri si concentreranno su gare a squadre e 50 km olimpica”.
“Più finirò forte la carriera, più sarò convinto che era il momento giusto per smettere" conferma Chicco "A me piace avere il controllo di me stesso e di ciò che mi riguarda: la scelta di correre e fino a quando, mi regala serenità. Poi coltiverò altri progetti che sto già sviluppando e magari aprirne altri al di fuori dello sci di fondo”.