È ormai tradizione, da qualche edizione a questa parte, che i Giochi Olimpici apportino qualche novità in termini di programma di gare, permettendo l’ingresso di nuove discipline nel novero degli sport che combattono per una medaglia. In alcuni casi si tratta di specialità dalla vita piuttosto recente, in altri di sport che hanno un legame particolare con la sede dell’evento a cinque cerchi: in definitiva, è il segno di una manifestazione che, pur rispettando la tradizione, riesce ad adattarsi ai tempi e mostrarsi aperta a tutte le discipline sportive.
In questo contesto si inserirà il debutto dello sci alpinismo nel 2026 in occasione dell’edizione italiana di Milano Cortina, che a Bormio gareggerà con 3 format di gara e un totale di 5 eventi.
E sulla scia di quanto avverrà nell’edizione italiana, anche quella successiva, sulle Alpi francesi, assegnata pochi giorni fa dal CIO, potrebbe esserci un ulteriore debutto. Certo, se così fosse, il progetto è ancora in fase puramente teorico, gli addetti ai lavori iniziato già a parlarne. Come dichiarato nei giorni scorsi da Karl Vannieuwkerke, giornalista belga della televisione fiamminga VRT nel programma di approfondimento alle Olimpiadi 2024 "Paris by night", il ciclocross, unitamente alla corsa campestre, potrebbe essere proposta entro il 2025 per entrare nel programma dei Giochi Invernali del 2030.
La scelta di questi due sport, ma più in particolare della disciplina sulle due ruote, è di certo legata ad uno dei fautori di questa assegnazione, David Lappartient, attualmente presidente del Comitato Olimpico Nazionale Francese (CNOSF), che contemporaneamente riveste anche il ruolo di presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI).
Il ciclocross ha lavorato, del resto, proprio nella direzione dei Giochi Olimpici Invernali, imbastendo in Italia un evento progettato per essere disputato su percorso interamente innevato, presso i Laghetti di San Leonardo a Vermiglio, in Val di Sole.
Se questa "promozione" a cinque cerchi riuscisse, sarebbe senz’altro un grande impulso per questo sport, che ha perso di popolarità a livello internazionale quando la MTB è diventata uno sport olimpico. Da allora, infatti, molti talenti hanno deciso di passare alla MTB. Certo che, se il ciclismo dovesse trovare spazio in un’olimpiade invernale mentre la Combinata Nordica, rischia di sentir suonare le campane "a morto", sarebbe un’ulteriore beffa per la storica disciplina delle Olimpiadi Invernali, presente fin dalla loro fondazione nel 1924 proprio nella francese Chamonix.
Olimpiadi 2030 – Le Alpi Francesi potrebbero aprire le porte al ciclocross nel programma a cinque cerchi

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