Quella di Øystein Pettersen è una storia fatta di alti e bassi, di conquiste e difficoltà. Un saliscendi che lo ha portato a grandi conquiste sul lato sportivo nel corso della sua carriera da fondista, ma anche a sfiorare il peggio dopo un malore avuto durante una gita in bici. Oggi, a 10 anni dalla sua ultima apparizione in Coppa del Mondo, Pettersen continua ad allenarsi partecipando a qualche granfondo e ha acquisito una certa notorietà sui social, dove condivide spesso post motivazionali con i suoi oltre 100mila followers. Incontrato dalla testata norvegese TV2 presso la sua casa a Lillehammer, Pettersen ripercorre alcuni momenti della sua carriera e della sua vita. Dall’oro olimpico al malore del 2021, il norvegese si racconta a ruota libera.
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Non si può non partire dall’oro olimpico, conquistato ai Giochi del 2010 a Vancouver, nella team sprint in coppia con Petter Northug, davanti alla Germania di Tim Tscharnke e Axel Teichmann e alla Russia di Nikolay Morilov e Alexey Petukhov. Il norvegese si sofferma sui risvolti negativi del raggiungere il più alto dei traguardi, rischiando di perdere le motivazioni per il prosieguo della carriera: “Quando mi sono svegliato il giorno dopo, ero molto demotivato. Non sapevo più cosa fare”. Il fondista mette poi l’accento sull’importanza del percorso che porta alle conquiste olimpiche, come punto focale della carriera, anche al di sopra delle stesse vittorie: “Non puoi vivere per raggiungere la meta, devi vivere per il viaggio che ti porta lì. È quello che vale di più alla fine”.
L’attenzione si sposta poi sul malore avuto a fine 2021, quando fu vittima di un’emorragia subaracnoidea che lo portò a un passo dalla morte. Un grande spavento che si risolse poi con un trasporto in ospedale in elicottero, dove fortunatamente venne salvato dai medici. Sull’argomento, il norvegese spiega: “Non ho mai avuto paura di morire, ma avevo il terrore di aver esaurito tutto il mio tempo. Tutto quello che volevo era più tempo. Il tempo è una risorsa a cui credo che non diamo abbastanza valore”.
Una risposta che rende l’idea di come l’obiettivo di Pettersen sia oggi quello di sfruttare al meglio il tempo e utilizzare la propria notorietà in patria per veicolare messaggi degni di essere trasmessi. Seppur estroverso e stravagante nei suoi contenuti, il norvegese aggiunge: “Vorrei ispirare le persone affinché diventino consapevoli di come utilizzano tempo, energia e risorse. Sui social molti mi applaudono, ma poi ce ne sono alcuni che mi odiano. Perché continuo a condividere contenuti motivazionali? Due anni fa stavo per perdere la vita. È facile pensare di avere tutto il tempo del mondo, ma non è così”.