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Biathlon – Burdet sul raduno francese in Norvegia: “Riprendere contatto con la competizione e con gli avversari è il motivo per cui siamo qua”

Con Jeanmonnot di rientro dalla Nuova Zelanda e Braisaz-Bouchet già in loco da un mese, la Nazionale francese di biathlon è in Norvegia al gran completo. Obiettivo della trasferta concentrarsi ancora nella preparazione, che in questo periodo entra fermamente nel vivo. Due settimane di lavoro attendono i transalpini, ma anche dei test, che per la prima volta in stagione li metteranno a confronto con alcuni tra gli avversari più importanti al via del Blink Festivalen di Sandnes.
I colleghi di Nordic Magazine, per l’occasione, hanno interpellato il tecnico dei Blues, Cyril Burdet. "Siamo nel vivo della preparazione e avremo tanto lavoro nella prima settimana. Non risparmierò le truppe" confessa "Nella seconda avremo le competizioni del Blink Festival. In questi test ci concentreremo più sul modo e sul lavoro che sul risultato stesso. L’aspetto più interessante sarà a livello del tiro. Ci confronteremo con la concorrenza, ma vedremo anche come verranno gestiti il primo pettorale della stagione e le sfide che incontreranno"
La presenza di alcuni tra gli atleti migliori del circuito mondiale all’evento norvegese è sicuramente fonte di grande motivazione.
"Questo è uno dei motivi principali per cui andiamo. Ci dà la possibilità di riprendere contatto con la competizione e di incontrare alcuni degli atleti con cui gareggeremo il prossimo inverno. Non ci sono molte occasioni per farlo durante la preparazione. Ci sarà un’opportunità qui, così come al Martin Fourcade Nordic Festival. Saremo anche al Summer Tour, dove gli obiettivi saranno diversi. Così potremo verificare se le scelte fatte nel lavoro sono quelle giuste."
Salvo problemi fisici, Burdet assicura che non solo gli uomini ma anche le atlete della squadra femminile saranno al via della Lysebotn Opp, la celebre mass start in salita che apre il Blink Fest.
"È un ottimo modo per fare il massimo esercizio fisico. Non è molto specifico, ma ha il pregio di far lavorare a fondo. È anche un’opportunità per vedere se il lavoro sulla parte superiore del corpo che abbiamo fatto negli ultimi due anni sta dando i suoi frutti."
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