Biathlon | 22 luglio 2024, 19:00

Biathlon - Intervista al dt Klaus Höllrigl (1ª Parte): "Mi aspetto un salto di qualità da parte delle nostre squadre"

Biathlon - Intervista al dt Klaus Höllrigl (1ª Parte): "Mi aspetto un salto di qualità da parte delle nostre squadre"

Quella che inizierà il prossimo novembre sarà la terza stagione di Klaus Höllrigl nel ruolo di direttore tecnico della nazionale italiana di biathlon. Il quarantaquattrenne della Val Martello sta girando i vari ritiri azzurri per osservare da vicino gli atleti e anche il lavoro dei tecnici, con l’occhio esperto di chi ha ricoperto entrambi i ruoli. Grazie alla fiducia della FISI, Höllrigl ha potuto lavorare bene in questi anni, ha già ottenuto degli ottimi risultati nonostante il cambio generazionale, con scelte che hanno anche aiutato la rinascita di Lisa Vittozzi, culminata nella vittoria della sfera di cristallo. 
A Fondo Italia il direttore tecnico del biathlon italiano ha rilasciato una lunga intervista che abbiamo diviso in due parti. Nella prima, Höllrigl ha fatto il punto della situazione sulla preparazione, tracciando anche gli obiettivi in vista della prossima stagione e chiarendo le sue aspettative, che sono alte.

Buon pomeriggio Höllrigl. La preparazione è iniziata ormai da due mesi, nei quali lei ha viaggiato molto a seguito delle squadre azzurre. Cosa ha visto? 

«Ho visto quello che mi aspettavo, dei gruppi che stanno lavorando molto bene, con grandi motivazioni, impegno alto e tutti concentrati. C’è un bel feeling nelle nostre squadre, atleti e allenatori sono sul pezzo. Tutti si sono posti degli obiettivi e sono consapevoli che si possono raggiungere soltanto attraverso il lavoro. Rispetto agli ultimi due anni, vedo un altro atteggiamento, un modo diverso di affrontare gli allenamenti». 

A cosa crede sia dovuto?

«Ricorderete bene che la scorsa estate avevo previsto che avremmo avuto una stagione molto difficile. Così è stato. Ciò è stato dovuto al fatto che nell’anno precedente erano stati fatti due passi avanti anziché uno, così molti giovani presenti nei gruppi si sono trovati alle prese con un’attenzione e delle pressioni che non avevano mai avuto e alcuni di loro non erano ancora pronti per gestire bene questi aspetti. Ora, però, questi atleti hanno un anno in più, hanno fatto questa esperienza che era necessaria, adesso sono ben consapevoli di cosa devono fare, ciò che serve per arrivare ai risultati e quanto sia importante saper gestire meglio le attenzioni e le pressioni che arrivano da fuori. Sono maturati».

Quindi anche le sue aspettative sono diverse?

«Lo scorso anno è stato difficile come immaginavo, ora mi aspetto un passo avanti, un vero e proprio salto di qualità con tutte le nostre squadre. Ora il percorso necessario è stato fatto, è arrivato il momento di alzare la qualità. Lo dobbiamo anche alla Federazione, perché in particolare quest’anno, la FISI ci ha dato tutto quello che abbiamo chiesto, si vede quanto tenga a metterci nelle condizioni migliori per fare bene. Di questo ringrazio il presidente Roda e tutta la Federazione». 

Abbiamo visto che quest’anno anche il gruppo femminile è stato diviso in due sottogruppi di lavoro. Cosa cambia?

«Questa divisione era già prevista quando due anni fa siamo partiti con questo progetto, con l’obiettivo di lavorare con gruppi più piccoli nelle due stagioni che portano alle Olimpiadi. Con la squadra maschile avevamo anticipato tutto di anno, procedendo con questa separazione già nella passata estate, mentre con le donne abbiamo deciso di farlo quest’anno.
Le motivazioni sono chiare: vogliamo lavorare tanto sui dettagli e mettere tanta qualità negli allenamenti. Due anni fa, avevamo valutato quanto fosse importante iniziare questo progetto con dei gruppi più grandi, che hanno anche dei lati positivi, per poi restringerli nelle stagioni più vicine alle Olimpiadi e concludere il lavoro puntando sui dettagli».  


Wierer si allena con gli uomini, mentre nel gruppo di Vittozzi vi sono sei atlete. Ciò significa che, avendo l’Italia sei pettorali, una di esse dovrà per forza partire dall’IBU Cup. Al contrario, dal momento che il gruppo principale maschile è composto da cinque atleti, vuol dire che qualcuno salirà dal secondo sottogruppo?

«Per quanto riguarda la Coppa del Mondo, faremo come negli ultimi anni, dal momento che ha funzionato bene. Le scelte tecniche verranno prese prima dell’inizio della stagione invernale, sia la donna che dovrà iniziare in IBU Cup sia l’uomo che dovrà salire in Coppa del Mondo.  Quest’ultimo sarà selezionato già prima dell’ultimo raduno, per portarlo così già a Sjusjøen in occasione dell’ultimo raduno, per essere sicuro che arrivi a Kontiolahti preparato nel migliore dei modi. Il criterio di selezione, in questi due casi, sarà legato esclusivamente a scelta tecnica, considerando la preparazione, con un occhio particolare, ovviamente, per gli ultimi due mesi». 

Per selezionare coloro che andranno in IBU Cup verranno effettuate ancora una volta delle gare test?

«Si, anche quest’anno gli atleti per l’IBU Cup saranno selezionati con due giorni di competizioni in Val Martello. Anche questa volta, sono previsti quattro posti fissi in base alla graduatoria di questa due giorni, mentre gli altri saranno affidati a scelta tecnica.  Al via, ovviamente, oltre ai nazionali azzurri del gruppo Milano-Cortina, che non prenderanno parte all’apertura della Coppa del Mondo, vi saranno anche gli atleti di corpi sportivi o comitati e gli Junior. Nel caso degli atleti della nazionale juniores, se dovessero qualificarsi terremo conto anche di età ed esperienza, perché non vogliamo metterli in una situazione che potrebbe poi rivelarsi controproducente. Insomma, se valutiamo che un atleta ancora in età giovanile pronto per l’IBU Cup, lo porteremo. La cosa fondamentale è mettere gli atleti nei circuiti più congeniali alla loro crescita, al di là di quale sia il nome o l’importanza attribuita a quel circuito. Dobbiamo fare in modo che questi atleti crescano al meglio».  

Il primo atto ufficiale della stagione saranno i Campionati Italiani Estivi, in programma a Forni Avoltri il 30 e 31 agosto. Vedremo al via i migliori, oppure alcuni big daranno forfait per gareggiare al Martin Fourcade Nordic Festival?

«Nessuno dei nazionali azzurri andrà al Martin Fourcade Nordic Festival. È stata una nostra scelta, condivisa con gli atleti stessi. Abbiamo deciso di dare ai Campionati Italiani Estivi l’importanza che meritano, consapevoli che la presenza dei nostri campioni rappresenti una motivazione in più per i tanti giovani presenti. Ovviamente il Martin Fourcade Nordic Festival è un evento splendido, che raccoglie ogni anno migliaia e migliaia di spettatori, con al via grandi campioni, e per questo motivo ringrazio i nostri atleti che hanno accettato la nostra decisione, consapevoli essi stessi di quanto siano importanti per il nostro movimento. Unica assenza, ovviamente più che giustificata, potrebbe essere quella di Wierer, in quanto gli Italiani arrivano forse troppo presto per lei dopo l’impegno estivo a Parigi». 

La seconda parte dell’intervista a Klaus Höllrigl, è programmata per domani.

Giorgio Capodaglio