Dodici istruttori nazionali di sci di fondo presentano dodici tesi legate al mondo dello sci. In questa piccola rubrica, Fondo Italia dà spazio alle idee di dodici neo istruttori (promossi durante l’ultimo master a novembre 2023), che presentano la propria tesi, elaborata in occasione degli esami conclusivi. Dal rapporto tra sci e social media, all’insegnamento della disciplina nelle lingue straniere, passando per l’importanza dello skiroll nell’allenamento, fino ad arrivare alla correlazione tra sport e disabilità: sono molti i temi trattati nei 12 “project works”, pubblicati con cadenza settimanale fino al 29 agosto. A presentare il proprio lavoro è Tommaso Custodero, che di seguito introduce la sua tesi intitolata "Scuole di sci di fondo 2.0: come renderle più efficienti nell’era del digitale".
SCUOLE DI SCI DI FONDO 2.0: COME RENDERLE PIU’ EFFICIENTI NELL’ERA DIGITALE – la tesi di Tommaso Custodero
INTRODUZIONE
Il mondo dello sci di fondo è molto più di una semplice passione o di uno sport faticoso. È un viaggio che ha plasmato gran parte della mia vita sin dall’infanzia, una passione che mi è stata trasmessa da mio padre, una fiamma alimentata dai sacrifici e dal sostegno incondizionato della mia famiglia, e un impegno che è diventato una parte integrante del mio essere. Oggi, è un onore per me presentare la mia tesi, "Scuole di Sci di Fondo 2.0: come renderle più efficienti nell’era del digitale", un lavoro che rappresenta il mio impegno di anni nel mondo dello sci di fondo e l’obiettivo di condividere le conoscenze e le idee che ho acquisito.
In primo luogo, desidero esprimere la mia profonda gratitudine a mio padre. È stato lui che, sin da quando avevo appena due anni, ha avuto l’intuizione di mettermi sugli sci per la prima volta. Il suo supporto incondizionato è stato fondamentale per il mio percorso nello sci di fondo. Senza il suo incoraggiamento costante e il suo amore per questo sport, probabilmente non mi troverei qui oggi.
Ringrazio anche mia madre, il mio baluardo di sostegno e conforto nei momenti più difficili. Ha dedicato innumerevoli ore a seguirmi durante gli allenamenti e a sopportare con pazienza i momenti di indecisione e le fatiche del mio percorso nello sci di fondo. Il suo amore e il suo sostegno hanno aiutato il cammino, rendendolo meno impervio.
Desidero inoltre esprimere la mia gratitudine al movimento dello sci di fondo in generale. È un mondo nel quale sono cresciuto e che ha contribuito a farmi crescere come individuo. Il senso di comunità, la passione condivisa e l’amore per la natura e le montagne di casa sono valori che porto nel cuore e che mi hanno ispirato nella stesura di questa tesi.
Questa tesi è dedicata a tutte le persone che hanno creduto in me e che hanno reso possibile questo viaggio. Spero che questo lavoro possa contribuire a migliorare la gestione e l’organizzazione delle scuole di sci e a diffondere ancora di più la passione per questo sport straordinario.
Buona lettura.
SCUOLA DI SCI: COME IMPLEMENTARE L’ATTIVITA’ ATTRAVERSO IL MARKETING
La letteratura che narra il cambiamento relativo all’ambiente competitivo cominciata a partire dalla fine degli anni 60 è ormai sterminata. A questa letteratura, in particolare quella relativa al marketing di un’impresa commerciale, si vuole far riferimento in questa tesi che ha come obiettivo la ricerca delle strategie necessarie per implementare il volume di attività di una scuola di sci di fondo. La prima domanda a cui rispondere è dunque: è realistico e possibile considerare una scuola di sci alla stregua di una vera e propria impresa che risponde alle rigide leggi del mercato e che è amministrata secondo le più moderne e innovative regole del marketing? A mio giudizio la risposta è sì, del resto una scuola di sci ha un ‘oggetto commerciale’, ovvero l’erogazione del servizio di lezioni di sci di fondo. Ha un’organizzazione gerarchico-manageriale, ha un fatturato con un bilancio costi-ricavi che può portare a un utile o a una perdita. Ha clienti, gli utenti che afferiscono alla scuola. Ha personale tra dirigenti e dipendenti o consulenti. Ha stakeholder, ovvero i portatori di interesse che interagiscono e si interfacciano con una scuola di sci, in particolare i molti operatori economici che ruotano attorno all’economia della Montagna Bianca, oltre a scuole, turisti e al mondo della politica. Per tutti questi motivi ritengo che una scuola di sci possa essere intesa come impresa economica. Fatta questa doverosa premessa, il punto di partenza è un focus su com’è oggi lo standard di una scuola di sci di fondo, inquadrandolo nel contesto economico del mercato degli sport invernali. Si procederà all’analisi dei pochi studi internazionali che hanno studiato l’attività di scuola di sci in generale. Si proseguirà mutuando tutti i concetti fondamentali del marketing alla scuola di sci considerata come impresa vera e propria. E infine si arriverà alla conclusione: suggerimenti, spunti, consigli per migliorare le performance di scuola di sci di fondo. Questo studio nasce con l’obiettivo di dare uno spunto pratico per quanto riguarda la realtà economica di una scuola di sci oppure uno sci club. Post Scriptum: Si parte dalla premessa che non essendoci studi precedenti di questo tipo, il proposito è quello di schematizzare delle ‘best practice’ riguardanti gli aspetti economici di un’azienda e provare a contestualizzarle nel mondo dello sci nordico.
IL MERCATO DELLA MONTAGNA BIANCA IN ITALIA: LO SCI DI FONDO UNO SPORT DI NICCHIA
Quando si parla di un’impresa commerciale, occorre tracciare il perimetro entro il quale essa opera e declinare i numeri che caratterizzano il mercato di riferimento. Perimetro e dati economici sono ben tracciati in un recente (e per la verità unico) studio fatto da ‘Skipass Panorama Turismo – Osservatorio Italiano del Turismo Montano.’ Il report, intitolato ‘Consuntivo stagione invernale 22/23,’ offre numerosi spunti utili a delineare in modo preciso e dettagliato il quadro economico. Ecco riportati di seguito alcuni dati utili al presente studio.
"In merito alle discipline sportive e alle attività di movimento outdoor, nell’inverno 2022/2023 si è manifestata una ancora più forte prevalenza dello sci alpino, che non solo mantiene ma, anzi, rafforza la sua posizione di assoluta leadership, passando dalla quota del 46,3% dello scorso inverno al 51,3% nella stagione invernale 2022/2023. Si confermano anche le ulteriori due posizioni, con la pratica dell’attività slow delle ciaspole (12,4%, in crescita di oltre due punti percentuali rispetto allo scorso anno) e con la pratica dello snowboard (11,4%, anch’essa in crescita rispetto all’8,8% della passata stagione invernale). Vi è poi un’altra disciplina slow: le camminate/trekking sulla neve (6,9%). Vi è poi lo sci di fondo (4,5%), le fat bike (2,9%), l’alpinismo notturno e diurno (1,9%), il freeride (1,3%) ed altre attività sportive, con indici minori."
Interessanti sono anche i dati macroeconomici, che, seppur aggregati e non particolarmente specifici rispetto al mondo delle scuole di sci, danno in ogni caso l’idea del volume dei fatturati con i quali si ha a che fare parlando dell’economia della Montagna Bianca.
"4 Miliardi e 96 milioni di Euro è il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass ed impianti di risalita vari, etc., vale a dire i servizi collegati alla pratica delle discipline sportive sulla neve."
Balza subito agli occhi, come una nota non certo positiva, il ruolo di fanalino di coda delle discipline invernali dello sci di fondo. Nonostante sia una disciplina sportiva storica che in Italia si è diffusa nel Dopoguerra, almeno dopo la vittoria della prima medaglia d’oro di Franco Nones (Grenoble 1968), risulta superata, per quantità di partecipanti, da specialità tutto sommato recenti come le ciaspole (che copre un volume tre volte superiore, pur essendo uno sport ‘succedaneo’ allo sci di fondo), dallo snowboard e dalle camminate/trekking. Sta davanti solo a sport minori come alpinismo e freeride.
Se poi si prendono in esame i dati del fatturato, pur con tutte le imprecisioni e approssimazioni del caso, su un volume complessivo di poco più di 4 miliardi di euro, appena 180 milioni (il 4,5%) sono destinati allo sci di fondo.
Si tratta di dati e considerazioni più che sufficienti per giustificare uno studio economico sul settore dello sci di fondo al fine di cercare le leve su cui contare per poter implementare i numeri sia di partecipanti, che, di conseguenza, di volumi di affari.
UNA SCUOLA DI SCI DI FONDO: COS’E’ DAL PUNTO DI VISTA NORMATIVO-GIURIDICO
Ma cos’è una scuola di sci? A quale normativa fa riferimento? Che margine di manovra ha? E quali sono i suoi perimetri? Qual è la sua mission? Quali sono i suoi obiettivi? Per rispondere a tali quesiti non si può non cominciare dall’atto costituivo di una scuola di sci così come previsto dalle leggi regionali. In questa sede, essendo chi scrive iscritto all’Ordine dei Maestri di sci di fondo del Piemonte, si farà riferimento alla Legge regionale piemontese del 23 novembre 1992, n. 50.
La ‘definizione’ si legge all’Art. 14: «Scuole di sci» sono "le unità organizzative cui fanno capo più maestri di sci per esercitare in modo coordinato, individualmente o associativamente, la loro attività professionale e che possiedono determinati requisiti: a) abbiano un organico minimo di tre maestri per le scuole di sci di fondo; b) dispongano di una sede adeguata per il periodo di funzionamento stagionale ubicata in località sciistica; c) perseguano lo scopo di una migliore qualificazione e organizzazione professionale anche in riferimento alle attività turistiche, nonché quello della diffusione della pratica dello sci nelle varie discipline; d) abbiano un regolamento che disciplini, tra l’altro, le forme democratiche di partecipazione dei singoli maestri alla gestione e all’organizzazione delle scuole stesse; e) siano in grado di funzionare senza soluzione di continuità per tutta la stagione, invernale o estiva, secondo il periodo di attività; f) abbiano un direttore responsabile dell’attività del corpo insegnante sotto l’aspetto tecnico-didattico; g) assumano l’impegno a prestare la propria opera in operazioni straordinarie di soccorso; a collaborare con le competenti Autorità scolastiche per favorire la più ampia diffusione della pratica dello sci nelle scuole e per agevolare la preparazione sportiva dei giovani; a collaborare con gli Enti ed operatori turistici nelle azioni promozionali, pubblicitarie ed operative intese ad incrementare l’afflusso turistico nelle stazioni di sport della neve della Regione."
Da questa articolata definizione emergono principi e assunti importanti che fanno uscire, per così dire, le ‘unità organizzative’ dai stretti confini della pista di sci di fondo. Secondo il regolamento istitutivo, la scuola di sci ha più di una mission. Cito quelle che, a mio giudizio, sono funzionali a pensare la scuola di sci come una vera impresa aperta e proiettata non solo verso il proprio target, ma anche verso gli stakeholder della società. Agire "anche in riferimento alle attività turistiche"; "funzionare senza soluzione di continuità per tutta la stagione, invernale o estiva"; "diffondere la pratica dello sci nelle varie discipline"; "collaborare con le competenti Autorità scolastiche per favorire la più ampia diffusione della pratica dello sci nelle scuole e per agevolare la preparazione sportiva dei giovani". Last, but not least, "collaborare con gli Enti ed operatori turistici nelle azioni promozionali, pubblicitarie ed operative intese ad incrementare l’afflusso turistico nelle stazioni di sport della neve della Regione". Come si vede, il Regolamento – in teoria – offre formidabili strumenti normativi alle scuole di sci per operare nel settore dell’economia della Montagna Bianca come vere e proprie imprese commerciali. Ma la realtà delle scuole di sci in Italia sembra essere molto lontana da quelle mission che, con una intelligente lungimiranza, il legislatore regionale aveva fissato all’interno della cornice normativa. Vediamo nel prossimo capitolo perché.
SCUOLA DI SCI DI FONDO NELLA REALTA’: FOCUS SU CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Chi scrive è nato, si può dire, nel mondo dello sci di fondo, avendo messo gli sci ai piedi all’età di circa due anni. Ha conoscenza diretta pertanto di decine di scuole di sci sparse in tutta Italia, avendole frequentate come atleta prima, e poi come allenatore di III livello delle squadre giovanili. A tutt’oggi manca un’indagine statistica con l’ausilio, ad esempio, di questionari o di dati di archivio, che fotografi la realtà economica media delle scuole di sci di fondo in Italia. Pur in assenza di dati scientifici e numerici, si ritiene tuttavia (forte di questa robusta esperienza personale e professionale), di poter tracciare il profilo medio di una scuola di sci italiana senza rischiare di scostarsi tanto dalla realtà, dando atto ovviamente che una valutazione media non tiene conto dei picchi. In sostanza, ci saranno pure scuole di sci di fondo particolarmente virtuose, dinamiche, e attive dal punto di vista imprenditoriale. Ma, a giudizio di chi scrive, la stragrande maggioranza presenta caratteristiche comuni che qui di seguito si prova a evidenziare, riassumere ed elencare. Ebbene, come si presenta oggi, mediamente, una scuola di sci di fondo? Il modello standard tradizionale di una scuola di sci di fondo è fondato, se così si può dire, su una ‘passività’ gestionale. Una volta che la scuola ‘alza la serranda’, si aspetta che un potenziale nuovo cliente entri presso la sede. Una volta entrato, parte un iter che possiamo riassumere in 7 fasi: 1) il cliente si rivolge in segreteria per chiedere informazioni 2) il cliente chiede di poter effettuare una lezione e la prenota 3) il cliente – se non ne è provvisto – noleggia l’attrezzatura, sci, scarpe e bastoncini 4) il cliente si presenta al check-point concordato con il maestro 5) il cliente fa la lezione 6) il cliente restituisce l’attrezzatura 7) il cliente se ne va. Si tratta, in sostanza, di un approccio commerciale al cliente di tipo ‘attendista’: ci si siede, e si aspetta che il cliente si presenti di sua iniziativa alla scuola di sci, puntando sull’unico punto di forza rappresentato dal fatto di essere l’unica realtà di quel particolare territorio che offre il servizio di una lezione di sci nordico. Non si fa nulla per andare a cercare il cliente, per invitarlo, per invogliarlo, per stimolare la sua curiosità a provare quella determinata scuola di sci, per farsi conoscere e notare con forme varie di pubblicità e/o marketing, per convincerlo a recarsi in quella scuola di sci e non in un’altra in forza di un vantaggio competitivo che può essere rappresentato da un servizio secondario di contorno o di cortesia.
Va aggiunto che molto sovente una scuola di sci si regge su un’organizzazione che si basa sulla grande passione per lo sci di fondo di chi la gestisce e che rasenta il volontariato. Manca la segreteria in quanto costa troppo? E allora si sopperisce alla lacuna organizzativa con scambi di favore, turni forzati, compensi a gettone che quando va bene sono poco più di rimborsi spese. Alla fine emerge una figura, che può essere quella del presidente o del ‘responsabile’, costretto a svolgere più mansioni contemporaneamente, dalla gestione dei conti alla parte organizzativo-logistica, per compensare la carenza di figure professionali specifiche troppo costose per gli esigui bilanci. A proposito di conti, molto spesso le scuole stentano a far quadrare i bilanci, essendo esigue le entrate a fronte di costi fissi in costante aumento, come riscaldamento della sede, affitto, personale, acquisti attrezzature, spese di segreteria e di amministrazione. Tale concatenazione di eventi che parte da una gestione non imprenditoriale di una scuola di sci innesta un circolo vizioso che fa sì che la scuola sia poco attrattiva non solo per i potenziali utenti/clienti, ma per gli stessi maestri che nel mestiere di insegnamento dello sci nordico non vedono una redditività sufficiente tale da considerarlo una fonte di sostentamento stabile e duratura per il proprio mantenimento.
LA GESTIONE DI ATTIVITA’ SPORTIVA: LA LETTERATURA
Mentre come si diceva nell’incipit di questo studio, “la letteratura che narra il cambio relativo all’ambiente competitivo cominciata a partire dalla fine degli anni 60 è ormai sterminata”, quella sulle scuole di sci di fondo è quasi inesistente. Si è ritenuto molto utile, tuttavia, esplorare la pur scarsa letteratura in merito alla gestione di attività sportive in generale al fine di intercettare teorie, spunti e forme organizzative che possano essere facilmente mutuate e adattate proprio a una scuola di sci di fondo.
DEFINIZIONE DI TURISMO SPORTIVO
Sports tourism is defined by Standeven and De Knop (1999)
Definizione di turismo sportivo: “tutte le forme di partecipazione attiva e passiva ad attività sportive, praticate casualmente o in modo organizzato per motivi non commerciali o aziendali/commerciali, che richiedono spostamenti lontano dal luogo di residenza e di lavoro”. Sebbene questo fornisca un buon punto di partenza per capire cosa sia il turismo sportivo, Weed (2008) ha messo in dubbio l’utilità di tale definizione, in quanto ha suggerito che essa non non fornisce una comprensione approfondita e descrittiva di ciò che costituisce il turismo sportivo.
Gibson (1998b) identified three realms of sport tourism: active sport tourism, event sport tourism and nostalgia sport tourism Robinson and Gammon (2004) further proposed that because of the distinctions of sport tourists’ motives (primary and secondary) sport tourism could be separated into two focus areas: sport tourists (primary motives) and tourism sport (secondary 6 motives). It is important to note that both primary and secondary motives have ‘hard’ and ‘soft’ categories.
Il turismo sportivo è un campo diversificato che attrae un vasto pubblico di appassionati di sport e viaggiatori, e viene analizzato attraverso i contributi teorici di Gibson e la ricerca di Robinson e Gammon nel loro documento "A question of primary and secondary motives: Revisiting and applying the sport tourism framework," pubblicato sulla rivista "Journal of Sport Tourism." Gibson identifica tre ambiti principali del turismo sportivo: il turismo sportivo attivo, il turismo sportivo degli eventi e il turismo sportivo nostalgico. D’altra parte, Robinson e Gammon ridefiniscono la distinzione tra motivazioni primarie e secondarie dei turisti sportivi, proponendo la motivazione primaria come la passione generale per uno sport e la motivazione secondaria come le ragioni specifiche per la scelta di una destinazione sportiva. Questa nuova prospettiva offre una comprensione più profonda del comportamento dei turisti sportivi, gettando le basi per un’analisi più completa nel prosieguo del lavoro.
TURISMO SPORTIVO: IN CRESCITA IL TURISMO DI AVVENTURA
One of the largest growing trends in active sport tourism is adventure sport tourism. It is important to note that skiing is an adventure tourism activity; acknowledging this orientation will aid in understanding the motivations of ski resort tourists.
Adventure tourism is defined as: a broad spectrum of outdoor touristic activities, often commercialized and involving an interaction with the natural environments away from the participant’s home range and containing elements of risk; in which the outcome is influenced by the participant, setting, and management of the touristic experience (Hall & Weiler, 1992, p. 143).
the Adventure Travel society (cited in Hudson, 2003, p. 14) noted that adventure tourism is growing annually at a rate of 10-15 percent.
Uno dei trend di maggiore crescita nel campo del turismo sportivo attivo è rappresentato dal turismo sportivo avventura. È importante notare che anche lo sci può essere considerato un’attività di turismo avventura; riconoscere questa prospettiva è fondamentale per comprendere le motivazioni dei turisti delle località sciistiche. Il turismo avventura è definito come un ampio spettro di attività turistiche all’aperto, spesso commercializzate e che comportano un’interazione con l’ambiente naturale, lontano dalla zona di residenza del partecipante, e che presentano elementi di rischio; in cui l’esito è influenzato dal partecipante, dall’ambiente e dalla gestione dell’esperienza turistica (Hall & Weiler, 1992, p. 143). L’Adventure Travel Society (citato in Hudson, 2003, p. 14) ha notato che il turismo avventura cresce annualmente a un tasso del 10-15 percento. Questa tendenza indica una crescente attrazione verso esperienze turistiche che coinvolgono avventura, rischio e l’interazione con l’ambiente naturale, portando alla necessità di una comprensione approfondita delle motivazioni di coloro che partecipano a queste esperienze uniche.
IDENTIFICAZIONE DI UN NUOVO TIPO DI CONSUMATORE
The identification of a new buyer type does not mean, however, that the firm must develop a product for that type. It does mean that the sport marketer knows that the buyer type exists and may begin considering the feasibility of adding a product to meet buyer want.
Riconoscere un nuovo tipo di acquirente non implica necessariamente che l’azienda debba sviluppare un prodotto specifico per quel tipo. Significa piuttosto che il responsabile del marketing sportivo è consapevole dell’esistenza di tale categoria di acquirenti e può iniziare a valutare la fattibilità di introdurre un prodotto che soddisfi le esigenze di questo gruppo. La comprensione dei diversi tipi di acquirenti è cruciale nel marketing sportivo, poiché consente alle aziende di adattare le proprie offerte per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti, contribuendo così al successo e alla crescita del settore.
LE SFIDE PER IL MARKETER DELLO SPORT NELL’UTILIZZO DELLA TEORIA DELLA SEGMENTAZIONE
Challenges to the sport marketer in using segmentation theory are to identify new ways of segmenting the industry and to find new ways of combining segments. This could lead to the discovery of a variety of segments and, perhaps, of more meaningful segments. For exemple, this may include discovering a new use for an existing product, a new buyer type for an existing product, or a buyer type but no existing product. This kind of analusis will ascertain the future possibilities for the company.
Le sfide per il marketer sportivo nell’utilizzo della teoria della segmentazione consistono nell’identificare nuovi modi di suddividere l’industria e di combinare i segmenti in maniera innovativa. Questo processo potrebbe portare alla scoperta di una varietà di segmenti e, forse, di segmenti più significativi. Ad esempio, ciò potrebbe includere la scoperta di un nuovo utilizzo per un prodotto esistente, un nuovo tipo di acquirente per un prodotto esistente o la presenza di un tipo di acquirente senza un prodotto corrispondente. Questo tipo di analisi è cruciale per determinare le possibilità future dell’azienda nel mercato sportivo. Riconoscere e sfruttare nuove modalità di segmentazione può aprire nuove prospettive e consentire al marketer sportivo di adattare in modo più efficace le strategie di marketing alle mutevoli esigenze del mercato.
LE MOTIVAZIONI PIU’ COMUNI PER GLI APPASSIONATI DI ATTIVITA’ RICREATIVE ALL’APERTO
It was found that in the United States 31 percent of adventure tourists stayed for one or two nights with only nine percent staying on 16 longer trips (Leisure Trends Group, 2000). Delpy also noted the motivation for outdoor recreation participants to engage in activities. It was also reported by the Recreation Roundtable (1995) that the most common motivations for outdoor recreation enthusiasts are: fun, relaxation/getaway, health and exercise, family togetherness, stress reduction, experience nature/environment and thrill/challenge of learning. These factors are important because they apply to adventure tourists and some of the same factors could apply to ski tourists as well. Delpy (2003)
Un’indagine condotta negli Stati Uniti ha rivelato che il 31 percento dei turisti avventura ha soggiornato per una o due notti, con solo il 9 percento che ha prolungato la propria permanenza per viaggi di 16 o più giorni (Leisure Trends Group, 2000). Inoltre, Delpy ha rilevato le motivazioni che spingono i partecipanti alle attività all’aperto. In un altro studio, il Recreation Roundtable (1995) ha riportato che le motivazioni più comuni per gli appassionati delle attività all’aperto includono il divertimento, il relax, il desiderio di evadere dalla routine quotidiana, la salute e l’esercizio fisico, il legame familiare, la riduzione dello stress, l’esperienza della natura e dell’ambiente, e la sfida e l’apprendimento. Questi fattori sono rilevanti in quanto si applicano sia ai turisti avventura che, in parte, ai turisti delle località sciistiche. L’analisi di Delpy (2003) sottolinea l’importanza di comprendere le motivazioni sottostanti che guidano le scelte dei turisti in queste esperienze all’aperto, contribuendo così a delineare strategie di marketing mirate per entrambe le categorie di turisti.
TURISMO SOFT E HARD: COME SEGMENTARE IL MERCATO DELLE SCUOLE DI SCI DI FONDO
Se esistono, come abbiamo visto nel capitolo precedente, in letteratura internazionale numerosi report scientifici sul mondo degli appassionati di sport, quasi nessuno si è mai occupato del sub-settore dello sci. Quasi, perché in realtà uno studio che analizza i diversi tipi di turismo sciistico esiste. E non è un caso se è stato realizzato in Canada, Paese del Nord America dove gli sport invernali la fanno da padroni grazie alle grandi quantità di neve che imbiancano montagne, vallate e pianure. Si può dire che si tratta di una vera e propria “indagine di mercato” che mette in evidenza la tipologia dell’utente-sciatore, per questo, pur non essendo specifico sullo sci nordico e sulle scuole di sci nordico, si è deciso di dedicargli un capitolo a parte. Di grande interesse, ai fini della presente tesi, risulta infatti la segmentazione che gli studiosi canadesi hanno fatto individuando due macro aree di turismo invernale: un turismo di tipo “hard”, e un turismo di tipo “soft”. Un turista sportivo "hard" è colui che viaggia per partecipare o guardare uno sport competitivo. Il componente competitivo rappresenta l’aspetto "hard". Di conseguenza, l’aspetto "soft" si verifica quando qualcuno partecipa allo sport ma lo fa per motivi di ricreazione e non competitivi. In altre parole, chi va in vacanza sulla neve per scopi ricreativi è un turista sportivo "soft". Essendo il fondista considerato un turista “soft”, ci si concentrerà di più su questo segmento. I viaggiatori "soft" risultano più propensi a viaggiare con partner (60%) e figli o nipoti (41%). Il turismo d’avventura – sottolinea il report canadese – è una tendenza in crescita. Pur essendo dominato da partecipanti giovani o di mezza età di sesso maschile, tuttavia il numero di anziani e partecipanti di sesso femminile sta aumentando rapidamente. La maggior parte delle attività "soft" è apprezzata da persone benestanti e altamente istruite. Il turismo "soft" prende in considerazione una fascia di età tra i 40 e i 60 anni, nella gran parte si tratta di famiglie con figli che sono alla ricerca di hotel che abbiano a disposizione una struttura wellness con centri benessere/spa. Sono utenti che non cercano solo l’erogazione del ‘servizio-sport’, ma sono interessati a cibo anche gourmet, a visite culturali, a attività che possano impegnare nel tempo libero eventuali accompagnatori. Profondamente diversa invece la definizione di turismo "hard": fascia di età 20-40, sono sportivi amanti di emozioni forti, alla ricerca di adrenalina e avventura, mangiano panini, prediligono fast food e dormire in rifugi, ostelli o B&B. Come attività corollari, cercano posti dove ci sia movida serale, aperitivi, attività après-ski come ad esempio le discoteche. Si tratta di giovani non sempre maturi dal punto di vista professionale ed economico, e per questo più interessati a prezzi low cost.
UTENTE DI SCI NORDICO SOFT E UTENTE DI SCI DI FONDO HARD
Prendendo spunto dalla segmentazione che gli studiosi canadesi hanno fatto, individuando due macro aree di turismo invernale: un turismo di tipo ‘hard’ e un turismo di tipo ‘soft’, possiamo calare questa metodologia anche nello sci nordico, ipotizzando due sub-aree ‘soft’ e ‘hard’ di fondisti. Fondisti ‘hard’: tra i fondisti dilettanti ce ne sono che sciano già a un livello medio-alto e che frequentano abitualmente circuiti di gare di gran fondo (dalle 30 in su) in Italia (come la Marcialonga) e all’estero (come la Vasaloppet). Questi potrebbero essere quindi interessati a un pacchetto di lezioni finalizzato a perfezionare la tecnica e le performance sportive in queste competizioni. Una scuola di sci potrebbe pensare, in collaborazione con un tour operator, di organizzare un pacchetto turistico che includa le lezioni prima della gara, il viaggio e l’accompagnamento in queste manifestazioni sportive. In altri ambiti sciistici, ciò già avviene con le guide che, per fare un esempio, accompagnano gli scialpinisti a sciare sulle montagne che digradano nei fiordi norvegesi. Ma il turista ‘hard’ non è solo quello agonista (a livello dilettantistico). Fa parte di questa categoria anche chi è più motivato dall’idea di vivere esperienze ‘emozionanti’, come magari sciare di notte o su itinerari più impegnativi.
COME RENDERE PIU’ EFFICIENTE E PERFORMANTE L’ATTIVITA’ DELLE SCUOLE DI SCI DI FONDO
Inquadrato lo status quo del turismo della Montagna Bianca in Italia e compiuto un excursus nel mondo della letteratura scientifica, è ora giunto il momento delle idee, delle proposte, delle innovazioni per valutare se sia possibile, e se sì come, efficientare la gestione delle scuole di sci di fondo. E’ bene tuttavia fare una breve sintesi di quanto analizzato finora. Si è detto che nel mercato della Montagna Bianca, lo sci nordico occupa un posto di nicchia. Poi si è proceduto all’inquadramento giuridico di una scuola di sci di fondo. Quindi è stata scattata una fotografia del settore così come si presenta. Un buon aiuto è infine giunto dalla letteratura internazionale che si è dedicata allo studio e al monitoraggio del turismo outdoor, offrendo una definizione di ‘turismo sportivo’, proponendo alcune macro-forme di segmentazione del settore e individuando alcune categorie di sportivi: d’avventura, soft e hard. Ecco di seguito alcuni spunti di riflessione che potrebbero essere considerate vere e proprie leve fondamentali del marketing di una scuola di sci di fondo.
LA SEGRETERIA DI UNA SCUOLA DI SCI: LAVORO DI SEGRETERIA, CONTABILITA’, GESTIONE
Nel contesto dell’industria turistica invernale, i turisti sportivi si affidano sempre più alle risorse online per pianificare viaggi e attività ricreative. Questo comporta un aumento significativo dell’importanza delle tecnologie, con l’uso di Internet che riveste un ruolo centrale. Il documento sottolinea l’importanza di saper sfruttare appieno le potenzialità offerte da queste tecnologie.
Internet non solo consente ai turisti sportivi di cercare informazioni dettagliate sulle località sciistiche, alloggi e servizi sportivi, ma rappresenta anche un canale essenziale per la prenotazione di alloggi, skipass e servizi sportivi. Queste piattaforme online, accessibili 24 ore su 24, consentono ai turisti sportivi di organizzare e pianificare il proprio viaggio in modo efficiente e flessibile.
Inoltre, l’utilizzo di Internet offre un’opportunità unica per migliorare la qualità dei servizi offerti dall’industria turistica invernale. Le organizzazioni turistiche possono interagire con i turisti, raccogliendo feedback e adattando i servizi alle esigenze dei clienti, aumentando così la soddisfazione complessiva. Questo approccio può migliorare l’esperienza del cliente e consolidare la reputazione delle destinazioni sciistiche.
Un esempio concreto di come l’uso delle tecnologie possa influenzare direttamente il settore invernale è rappresentato da " BeeBeeBoard ", una piattaforma progettata specificamente per ottimizzare gli aspetti finanziari e gestionali delle scuole di sci. Questo strumento offre un registro contabile dettagliato, agevolando il calcolo del bilancio e semplificando la gestione finanziaria. Inoltre, fornisce assistenza logistica e gestionale, con una funzione che consente ai maestri di pianificare i loro orari in modo efficiente, garantendo un equo bilanciamento dei turni. Questo riduce i costi operativi e ottimizza l’efficienza complessiva.
Non solo facilita la gestione interna, ma BeeBeeBoard offre anche un’interfaccia per i potenziali clienti, consentendo loro di prenotare lezioni online in modo rapido e conveniente, migliorando notevolmente l’esperienza del cliente. Inoltre, questo sistema rende possibile l’acquisto di lezioni online, eliminando le limitazioni legate agli orari di segreteria, offrendo un servizio 24 ore su 24, rendendo superfluo l’impiego di personale dedicato alla segreteria.
Questo esempio dimostra come le tecnologie informatiche stiano trasformando l’industria turistica invernale, offrendo opportunità significative per migliorare l’efficienza, la soddisfazione del cliente e la competitività del settore. È essenziale che le organizzazioni turistiche riconoscano l’importanza di queste tecnologie e siano pronte ad adattarsi alle mutevoli esigenze dei turisti sportivi per rimanere competitive sul mercato in continua evoluzione.
LO STATUS SYMBOL PIU’ "GREEN" DELLO SCI DI FONDO E’ UN VANTAGGIO COMPETITIVO
Il report canadese sopracitato suggerisce diverse strategie chiave per attuare con successo il miglioramento del marketing delle destinazioni sciistiche e la promozione del turismo sportivo invernale.
Innanzitutto, si consiglia agli operatori turistici di differenziare i loro servizi rispetto alla concorrenza, offrendo esperienze personalizzate, servizi innovativi, nonché una vasta gamma di offerte ricreative e di intrattenimento per i turisti sportivi. Questo approccio mira a catturare l’attenzione di una clientela sempre più esigente e variegata.
Un’altra strategia fondamentale è l’impiego del marketing sui social media, sfruttando piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter per interagire con i turisti sportivi e promuovere le destinazioni invernali. Attraverso l’uso di contenuti multimediali come foto e video, le organizzazioni turistiche possono mostrare le attrattive delle località sciistiche, stimolando l’interesse e l’entusiasmo dei potenziali visitatori.
Un approccio altamente efficace consiste nell’identificare i mercati di nicchia all’interno del turismo sportivo e specializzarsi in essi. Ad esempio, offrire servizi dedicati alle famiglie con bambini, ai principianti, agli sciatori esperti o ai turisti amanti della natura può aumentare il coinvolgimento di un pubblico specifico.
Per accrescere la visibilità delle destinazioni sciistiche, è consigliabile partecipare a fiere del turismo invernale, organizzare eventi sportivi e culturali, nonché collaborare con gli operatori turistici locali per promuovere le destinazioni in modo sinergico.
Infine, l’adozione di un approccio sostenibile alle attività turistiche invernali è fondamentale per garantire la conservazione dell’ambiente naturale e attirare i turisti sensibili alle tematiche ambientali.
Questo status "green" dello sci di fondo emerge come un vantaggio competitivo, poiché sempre più persone basano le proprie scelte su posizioni etiche e ambientali. Questi temi stanno guadagnando importanza nella società contemporanea, con una crescente attenzione all’impatto ambientale nelle decisioni quotidiane. Le scelte eco-sostenibili, come preferire mezzi di trasporto a basse emissioni di CO₂ o utilizzare borracce riutilizzabili, sono sempre più apprezzate. La promozione di queste pratiche e il rafforzamento dell’immagine "green" dello sci di fondo possono costituire un elemento di attrazione per i turisti, offrendo un ulteriore valore alle destinazioni sciistiche invernali italiane. Questo aspetto sottolinea l’importanza di adottare un approccio sostenibile nel marketing del turismo sportivo invernale.
UTENTI "EFFETTIVI" DI UNA SCUOLA DI SCI DI FONDO
Il profilo dell’utente ‘effettivo’ di una scuola di sci di fondo – ovvero i frequentatori abituali – non è mai stato tracciato con precisione in Italia. Tuttavia, con una certa approssimazione, si possono tratteggiare alcune caratteristiche che consentono una prima segmentazione di massima. La categoria forse più numerosa è la popolazione di sesso maschile compresa nella fascia di età 40-60: si tratta di atleti dilettanti approdati da adulti alla disciplina dello sci nordico che desiderano perfezionare la tecnica e le performance. Dal punto di vista della provenienza sociale, si tratta di persone che hanno un lavoro stabile con un reddito medio-alto che consente loro di pagarsi un pacchetto di lezioni da un maestro. Un’altra categoria importante che interagisce con una scuola di sci di fondo è quella maschile e femminile della fascia di età 6-18, in grande maggioranza figli di fondisti o ex fondisti – ma non solo – che praticano lo sci di fondo agonistico tesserati in club e partecipano alle competizioni giovanili: questi atleti in erba sono seguiti dai maestri che per l’occasione ‘vestono’ la divisa di allenatori. Meno numerose sono le donne che si avvicinano allo sci di fondo, magari arrivando da quello alpino in età adulta, percependo lo sci di fondo come meno traumatico, meno pericoloso e soprattutto meno costoso. Molte donne si avvicinano allo sci di fondo in quanto compagne, fidanzate o mogli di fondisti. Meno numerosi sono i giovani compresi nella fascia di età 20-40: si tratta di un periodo di vita difficile perché è quello in cui uno si approccia alla vita, frequentando l’università o dedicandosi al lavoro, cominciando relazioni sentimentali che possono sfociare poi nella creazione di una famiglia. Insomma, essendo persone affaccendate in altre faccende, sono forse meno propense a dedicarsi a uno sport impegnativo e faticoso come lo sci di fondo e a sostenere le spese per le lezioni. Per dovere di cronaca vanno citate anche le scolaresche che, previo accordo tra istituzioni scolastiche e federazione sciistica, frequentano le piste come ore alternative a quelle di ‘educazione fisica’: si tratta di una presenza spot, cioè saltuaria e non continuativa, che impegna – quando arriva il pullman di studenti – un gran numero di maestri. Ultimo ma non da ultimo, utenti delle scuole di sci di fondo sono persone disabili che trovano nello sci nordico l’occasione per praticare – con una certa sicurezza – uno sport invernale.
UTENTI "POTENZIALI" E "IDEALI" DI UNA SCUOLA DI SCI DI FONDO
Tenendo ben a mente lo studio sopra citato di Skipass Panorama Turismo, secondo il quale la quota dello sci di fondo nel complessivo degli sport invernali è appena del 4,5%, in questa sede si vuole ragionare su come poter implementare l’attività dello sci di fondo, facendo di conseguenza crescere il numero dei partecipanti, il fatturato e, non ultimo, il flusso di utenti diretti alle scuole. A tal fine tornano utili i principi del Marketing, in particolare laddove studiano il cosiddetto ‘pubblico target’. E quelli della letteratura scientifica citata che fanno riferimento all’ ‘identificazione di un nuovo tipo di consumatore”, incasellando i fondisti nella categoria “sport di avventura, sportivi soft”. Si tratta in sostanza di quelle persone – clienti potenziali o ideali – che si vuole raggiungere con specifici sforzi di marketing. È possibile mutuare tali concetti di marketing alla realtà dello sci nordico? L’idea è quella infatti di intercettare quei consumatori che potenzialmente potrebbero essere interessati al servizio offerto da una scuola di sci, o che potrebbero avere maggiori probabilità di convertirsi da altri sport allo sci nordico. In altre parole, cosa si può fare, dal punto di vista dell’Offerta, per creare e stimolare una Domanda di sci di fondo e, poi, di ore di lezione? Una strada che qui si vuole proporre prende in considerazione i praticanti di sport succedanei o paralleli. Ma prima di proseguire, è bene fare una breve premessa per spiegare di che cosa si sta parlando. Esistono alcuni sport, in particolare quelli di resistenza o endurance, che presentano similitudini di movimenti, somiglianze di gesti atletici, analogie di posture, sforzi fisici sovrapponibili, tutte caratteristiche che fan sì che la pratica dell’uno possa risultare utile all’altro, o che addirittura uno sport possa costituire un allenamento per un altro, o, in altre parole, che una disciplina sportiva possa essere propedeutica a un’altra. Tale premessa aiuta a introdurre un concetto di marketing che può tornare molto utile in questa disamina. Prendiamo ad esempio un ciclista. Il ciclismo è uno sport che – almeno nel nord Italia – ha una cadenza stagionale: si pratica prevalentemente in primavera estate, poco in autunno, generalmente si sospende in inverno. Domanda: che sport pratica il ciclista dilettante durante il suo periodo di pausa invernale? Opportunamente raggiunto da politiche specifiche di marketing, potrebbe essere considerato un ‘utente potenziale’ di una scuola di sci di fondo? La risposta a questo quesito, a giudizio di chi scrive, è affermativa. Sì, il ciclista ha tutte le caratteristiche per essere considerato a tutti gli effetti un ‘utente potenziale di una scuola di sci di fondo’ perché durante l’inverno praticare lo sci nordico potrebbe offrirgli moltissimi vantaggi in termini di allenamento per lo sforzo cardiovascolare, di postura, di equilibrio, di resistenza alla potenza. L’uso delle racchette potrebbe inoltre aiutarlo a potenziare la parte superiore del corpo, e gli addominali, generalmente ‘trascurati’ dal gesto atletico della pedalata. Come raggiungere un ciclista e ‘convertirlo’ alla religione dello sci di fondo? Un metodo potrebbe essere una mirata pubblicità social (vedi capitoli che seguono) con dei tag specifici che connettano il post social al settore della bici. Un altro metodo – più efficace, ma forse più dispendioso – potrebbe essere quello di contattare ‘fisicamente’ i club ciclistici che si trovano nel territorio sul quale insiste la scuola di sci di fondo, offrendo lezioni di prova e invitando i ciclisti a visitare i centri di sci di fondo. Stesso discorso, mutatis mutandis, vale e può estendersi ad altri sport ‘paralleli’, come il nuoto, come il canottaggio, come lo stesso sci alpinismo. È ben vero che nuotatori, canottieri (o kayakisti) e sci alpinisti durante la stagione invernale continuano a praticare i loro rispettivi sport perché le piscine sono attive, i circoli di canoa pure, e gli sci alpinisti praticano la loro disciplina proprio d’inverno. Nulla toglie tuttavia al fatto che per questi atleti (dilettanti) lo sci di fondo possa creare un buon diversivo – o una buona opportunità – per rafforzare le loro prestazioni atletiche creando un piacevole diversivo ‘turistico’. Stesso discorso vale – sempre riferendosi allo studio Skipass Panorama Turismo – per la gente che fa i trekking sulla neve con le ciaspole (12,4%, dato in crescita) e coloro che fanno le camminate trekking sulla neve (6,9%). Pur trattandosi di discipline turistico-sportive relativamente recenti (esiste anche la parte agonistica della corsa con le ciaspole), questi ‘podisti della neve’ con o senza ciaspole sommati raggiungono una quota importante del mercato della Montagna Bianca, quasi il 20 per cento, soprattutto se raffrontata alla modesta percentuale dello sci nordico. E ciò è potuto accadere grazie a fortunate politiche commerciali e di marketing che sono riuscite a trasformare queste attività sportive invernali in una vera e propria moda. Sempre a giudizio di chi scrive, i praticanti di tali sport sono anch’essi a tutti gli effetti da considerarsi ‘utenti potenziali’ o ‘ideali’ da provare a convertire allo sci di fondo.
COME RAGGIUNGERE L’UTENTE "POTENZIALE": LA COMUNICAZIONE DI UNA SCUOLA DI SCI DI FONDO
Dopo aver tracciato il profilo di un utente ‘potenziale’ di una scuola di sci di fondo, si impone un nuovo tema: come fare a raggiungerlo, a convincerlo a diventare un utente ‘effettivo’? Qui entrano di prepotenza in campo le politiche di marketing, facendo lo sforzo mentale di considerare (come argomentato sopra) una scuola di sci di fondo alla stregua di un’impresa commerciale. E in un’epoca 2.0, il primo passo da fare è quello di creare sul Web un sito della scuola, da lanciare poi sui tre social più importanti, Facebook, Instagram, TikTok. Prima di proseguire occorre aprire una breve parentesi. I tre social citati hanno come target – così recitano gli studi sull’argomento – tre fasce di età ben differenziate: Facebook una popolazione adulta, diciamo over 35-40, Instagram una fascia più giovane 20-35, e TikTok una fascia under 20, di giovani e giovanissimi. Il libro uscito nel febbraio di quest’anno di Flavia Rubino “Il branding agile e la formula della fiducia” (edizioni Hoepli), fa il punto di come il mercato della comunicazione si sia evoluto in questo ultimo periodo, in particolare dopo la pandemia del Covid-19: “Nell’urgenza della trasformazione digitale di un’economia messa a dura prova da eventi senza precedenti, il compito di un professionista di marketing non è solo generare transazioni, ma creare un valore duraturo: un brand”. E ancora: “Il branding agile è per tutti i professionisti e manager che nell’imperativo dell’innovazione si confrontano con il marketing del nuovo millennio”. Non bisogna trascurare, parlando del mondo social, app più settoriali particolarmente amate dagli sportivi. A titolo di esempio si citano Strava, “un social network dedicato a chi ama lo sport, che nasce per mettere in contatto gli sportivi di tutto il mondo”. Oppure Komoot, “piattaforma che permette a tutti gli appassionati di attività e sport outdoor di pianificare e registrare itinerari e percorsi attraverso i sentieri e le strade di tutto il mondo. Inoltre consente la navigazione (online e offline) dei percorsi pianificati. Alla fine di un giro o di un viaggio vero e proprio è possibile condividere i percorsi nella sezione social”. L’uso di Strava e di Komoot potrebbe essere molto utile al fine di ‘catturare’ utenti ‘potenziali’ che potrebbero avvicinarsi al mondo dello sci nordico arrivando da altri sport di avventura outdoor. Fatta questa parentesi, si possono fare alcune considerazioni. Un’impresa per fare conoscere i propri prodotti o servizi, una volta aveva praticamente un’unica possibilità: quella di fare pubblicità su mass media e network radio-tv affrontando costi molto elevati. Oggi la diffusione di Internet ha introdotto un nuovo formidabile strumento, quello dei social, appunto, che ha oltretutto l’enorme vantaggio di essere praticamente gratuito (a parte i bassissimi costi dei domini e delle registrazioni). Una scuola di sci dovrebbe dunque attrezzarsi con una piattaforma comunicativa online adeguata, contenente nelle varie sezioni tutte le informazioni relative non solo all’offerta di servizi della scuola stessa, ma anche alle informazioni turistiche sul territorio che possano avere una qualche virtuosa sinergia con la scuola stessa. Si possono dare informazioni sulla neve (puntando sull’innevamento artificiale se esiste) e sulle condizioni della pista con una webcam, si possono condividere i percorsi su Strava o Komoot, si possono lanciare offerte di lezioni di sci, con sconti per ingressi in Spa, o in discoteche, o in bar per aperitivi, o in musei per visite, o per fare giri in motoslitte, in carrozze tirate da cavalli, in slitte tirate da cani da slitta e altre attività correlate. Insomma, come insegna il trattato di marketing digitale di Flavia Rubino, una scuola di sci dovrebbe crearsi “il brand marketing” che, “nella sua essenza, non è altro che la creazione di una relazione di fiducia”
SCUOLA DI SCI DI FONDO: COME IMPLEMENTARE L’ATTIVITA’ CON POLITICHE ATTIVE DI MARKETING
Nel capitolo precedente abbiamo discusso la possibilità per una scuola di sci di presentarsi in modo strategico sui social media, offrendo un pacchetto di servizi integrati e sinergici. In questo capitolo, approfondiamo questa prospettiva. La scuola di sci rappresenta il fulcro di una comunità di appassionati dello sci di fondo, individui che condividono una profonda affinità con i valori fondamentali di questa disciplina. Questi fondisti cercano montagne incontaminate, luoghi lontani dall’affollamento delle piste e dagli impianti di risalita tradizionali. Desiderano tranquillità, silenzio e l’incanto naturale delle foreste innevate. Spesso, sono alla ricerca di attività che possano coinvolgere i loro accompagnatori, coniugi e familiari, spesso non praticanti dello sci. In particolare, dedicano attenzione alle attrazioni per i più giovani, come i parchi giochi sulla neve. Dopo una giornata passata sulle piste, i fondisti apprezzano cibi genuini, preferibilmente a chilometro zero o provenienti da produzioni DOP (Denominazione di Origine Protetta). Non trascurano inoltre la possibilità di rilassarsi in aree benessere, come saune o centri fitness. Pertanto, consideriamo la scuola di sci come il fulcro di una rete interconnessa di servizi turistici invernali. Questa scuola potrebbe diventare il punto di convergenza per collaborazioni con altri attori del settore, quali strutture alberghiere, musei, centri naturalistici e molte altre realtà. L’obiettivo è creare pacchetti completi per i visitatori, che includano lezioni con maestri qualificati, accesso alle piste, noleggio attrezzature, alloggio, servizi di fitness e benessere, nonché una vasta gamma di opportunità per il tempo libero, come aperitivi, cibo di qualità e attività ricreative, come gite in slitta, motoslitta o passeggiate in carrozza trainata da cavalli, il tutto adattato alle caratteristiche specifiche dei territori.
LA SINERGIA TRA SCUOLE DI SCI DI FONDO E ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Per potenziare ulteriormente l’attività di una scuola di sci di fondo, è possibile adottare una serie di strategie. Una di queste consiste nel rafforzare la collaborazione con le scuole locali. Attualmente, durante la stagione invernale, giungono sulle piste di sci nordico pullman carichi di studenti che partecipano a lezioni di educazione fisica sulla neve. Questa iniziativa è giustamente vista come un modo intelligente per introdurre i giovanissimi e i giovani al mondo dello sci di fondo. Tuttavia, esiste spazio per migliorare ulteriormente questa sinergia, aumentando la frequenza degli studenti sulle piste di sci di fondo e mantenendo contatti attivi con le scuole anche durante le stagioni prive di neve. Va sottolineato che questo approccio non solo è congruente con la legge regionale che regola le scuole di sci di fondo, la quale sottolinea la necessità di "collaborare con le competenti Autorità scolastiche per favorire la più ampia diffusione della pratica dello sci nelle scuole e per agevolare la preparazione sportiva dei giovani", ma offre anche opportunità per l’espansione e il consolidamento della pratica dello sci di fondo tra i giovani, contribuendo alla creazione di un legame duraturo tra le scuole e la disciplina."
FAVORIRE LA PRESENZA DI SPETTATORI DURANTE LE COMPETIZIONI AGONISTICHE
Un’altra strategia promettente per favorire la crescita di una scuola di sci di fondo è quella di incentivare la partecipazione del pubblico alle competizioni agonistiche. Attualmente, in Italia, le gare di sci nordico vedono la partecipazione di un numero molto limitato di spettatori, a meno di rare eccezioni che coinvolgono competizioni di alto livello. Tipicamente, lungo le piste di sci nordico, gli spettatori sono costituiti principalmente dai parenti, dagli amici e dai familiari degli atleti, insieme ad alcuni appassionati. La mancanza di una presenza significativa di tifosi rappresenta una sfida per lo sport del fondo.
Sarebbe opportuno esplorare strategie di marketing finalizzate a incrementare la partecipazione del pubblico a tali eventi. Ciò potrebbe comportare la creazione di programmi promozionali, l’organizzazione di attività collaterali e la comunicazione mirata per coinvolgere il pubblico locale e gli appassionati di sci nordico. Inoltre, potrebbe essere utile stabilire partnership con associazioni sportive locali e organizzatori di eventi per creare un’esperienza più avvincente per gli spettatori. Questi sforzi mirati dovrebbero mirare a creare un senso di comunità e coinvolgere un pubblico più ampio, contribuendo a promuovere il fondo e a rendere le competizioni più attraenti per il grande pubblico. In definitiva, l’obiettivo è trasformare le gare di sci nordico in eventi di successo che attraggono una folla entusiasta e sostengono la crescita del movimento.
SCUOLA DI SCI DI FONDO, COSA FARE QUANDO NON C’E’ LA NEVE: ATTIVITA’ "A SECCO"
Ma quando la neve non c’è, cioè per la maggior parte dell’anno (in Italia le piste sono innevate generalmente da dicembre a marzo) cosa fa una scuola di sci di fondo? In genere chiude la parte turistica mentre resta aperta – se c’è – quella agonistica. Ma è corretto questo comportamento? In pratica, così avviene perché, mancando la neve, viene meno l’habitat naturale sul quale poter realizzare una lezione di sci di fondo. Vengono meno le risorse per poter sostenere le spese della stessa scuola, e viene meno lo scopo primario: che senso avrebbe, infatti, tenere aperta una scuola di sci se non si può sciare perché manca la neve?
La teoria, tuttavia, potrebbe essere diversa. Almeno se si rispetta il dettame della legge regionale (vedi sopra) istitutiva di una scuola di sci di fondo, laddove prescrive che essa deve “funzionare senza soluzione di continuità per tutta la stagione, invernale o estiva”. Come una impresa commerciale, anche la scuola di sci di fondo deve far quadrare i conti. Va da sé quindi che per proseguire la sua attività “senza soluzione di continuità” prima e dopo la stagione della neve, occorre che ci siano entrate che ne garantiscano per tutto l’anno il sostentamento. Come? La soluzione potrebbe essere quella di trasformare l’attività primaria della scuola offrendo servizi succedanei, paralleli e similari. Non si può sciare? E allora la scuola organizza marce in montagna con i bastoncini lungo percorsi che consentano di fare allenamenti specifici, con circuiti, balzi o cambi di andatura in salita e in discesa. Una buona alternativa è rappresentata dallo skiroll: i maestri di sci nordico si trasformano durante la stagione ‘a secco’ in maestri di skiroll lungo strade non frequentate oppure – se ci sono – nei parchi, lungo le piste ciclabili presenti nella zona o in piste di skiroll. Altra possibilità è di organizzare allenamenti specifici per lo sci di fondo: corsi di presciistica, gite su mountain bike, corse, camminate veloci. Il tutto sempre rispettando quanto detto sopra, in particolare con le dovute comunicazioni social, i pacchetti turistici integrati, e un coordinamento con gli altri operatori economici del territorio in modo tale da fare sistema con il settore Turismo di Montagna.
AI E COMUNICAZIONE: PROMUOVERE UNA SCUOLA DI SCI DI FONDO CON L’AIUTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Nella nostra società è già presente, anche nelle scuole, l’intelligenza artificiale, AI. L’intelligenza artificiale “permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde”. In questa sede che prende in esame tutti i più moderni strumenti di comunicazione, social e Web, si è pensato di prendere in considerazione questa nuova capacità che una macchina ha di ragionare, creare, apprendere e pianificare che rappresenta il presente e il futuro della tecnologia. La domanda a cui qui si vuole rispondere è: in linea del tutto teorica, può l’AI aiutare a promuovere una scuola di sci di fondo? Si è deciso così di fare un tentativo, ‘chiedendo’ a ChatGPT (“chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano”), di redigere ‘un piano di marketing per migliorare la visibilità e le vendite di una scuola di sci di fondo’. La risposta dell’intelligenza artificiale è arrivata in pochissimi secondi, ed è stata davvero sorprendente: la pubblichiamo qui di seguito.
Crea un piano di media marketing per migliorare visibilità e vendite per una scuola di sci di fondo:
Un piano di marketing per migliorare la visibilità e le vendite per una scuola di sci di fondo potrebbe includere le seguenti fasi:
1. Analisi del mercato:
– Ricerca di mercato per identificare il target di clienti e le tendenze del settore.
– Valutazione della concorrenza, identificando i punti di forza e debolezza delle altre scuole di sci di fondo.
2. Identità del marchio e messaggistica:
– Definizione di un’identità di marca distintiva che rifletta i valori e l’esperienza offerta dalla scuola.
– Creazione di una messaggistica chiara e persuasiva per comunicare i vantaggi della scuola ai potenziali clienti.
3. Sito web e presenza online:
– Ottimizzazione del sito web esistente o creazione di uno nuovo, con informazioni dettagliate sui corsi, le tariffe e le testimonianze degli studenti.
– Utilizzo di tecniche di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) per migliorare la visibilità online.
4. Content marketing:
– Creazione di contenuti informativi e utili sullo sci di fondo attraverso blog, articoli, video e social media.
– Distribuzione di contenuti per educare e coinvolgere il pubblico.
5. Social media e pubblicità online:
– Gestione di account social media per promuovere eventi, offerte speciali e interagire con il pubblico.
– Utilizzo di pubblicità online mirate su piattaforme come Facebook e Google Ads.
6. Collaborazioni e partnership:
– Collaborazione con hotel, ristoranti e altri servizi locali per offrire pacchetti vantaggiosi.
– Partnership con influencer o atleti locali per aumentare la visibilità.
7. Programmi di fedeltà e promozioni:
– Sviluppo di programmi di fedeltà per premiare i clienti abituali.
– Offerta di promozioni stagionali o pacchetti di lezioni a prezzi scontati.
8. Monitoraggio e analisi:
– Utilizzo di strumenti di analisi per monitorare l’efficacia delle attività di marketing.
– Adattamento del piano in base ai risultati e ai feedback dei clienti.
9. Partecipazione a eventi locali:
– Partecipazione a fiere, eventi sportivi o mostre locali per promuovere la scuola di sci di fondo.
10. Feedback e recensioni:
– Chiedere ai clienti di lasciare recensioni positive su siti web di recensioni e incoraggiare il passaparola positivo.
Questo piano di marketing dovrebbe essere flessibile e adattabile alle esigenze specifiche della scuola di sci di fondo e del suo mercato di riferimento. Monitorare costantemente i risultati e apportare modifiche in base ai feedback e alle metriche di successo è fondamentale per il successo a lungo termine.
Fai un esempio del punto 2.
Certamente, ecco un esempio di come potresti definire l’identità di marca e la messaggistica per la tua scuola di sci di fondo:
*Identità di Marca:*
La nostra scuola di sci di fondo si impegna a offrire un’esperienza autentica, immersa nella bellezza incontaminata della natura. La nostra identità di marca si basa su questi valori principali:
– *Natura e Avventura:* Siamo appassionati della natura e vogliamo condividere l’emozione di esplorare i paesaggi invernali attraverso lo sci di fondo.
– *Istruttori Esperti:* Il nostro team è composto da istruttori altamente qualificati che condividono una profonda conoscenza del mondo dello sci di fondo e delle tecniche per tutti i livelli di abilità.
– *Comunità e Benessere:* Promuoviamo una comunità di amanti dello sci di fondo che condividono la passione per lo sport e uno stile di vita sano.
*Messaggistica:*
La messaggistica della nostra scuola di sci di fondo si basa sull’identità di marca e mira a comunicare chi siamo e cosa offriamo in modo convincente. Ecco alcuni esempi di messaggi:
1. *Benvenuti nella Natura:* "Unisciti a noi per un’esperienza di sci di fondo che ti porterà a esplorare boschi innevati e paesaggi incantevoli. La natura è il nostro campo di gioco, e vogliamo condividerlo con te."
2. *Istruzione di Eccellenza:* "I nostri istruttori esperti sono qui per guidarti in un viaggio di apprendimento nel mondo dello sci di fondo. Impara le tecniche da veri professionisti."
3. *Comunità Accogliente:* "Siamo più di una scuola di sci di fondo, siamo una comunità di amici appassionati. Unisciti a noi e scopri nuovi amici che condividono la tua passione."
4. *Scopri il Tuo Potenziale:* "Indipendentemente dal tuo livello di abilità, abbiamo un corso per te. Siamo qui per aiutarti a scoprire il tuo vero potenziale nello sci di fondo."
Questi messaggi riflettono l’identità di marca della scuola di sci di fondo, comunicando in modo chiaro e coinvolgente ciò che la scuola rappresenta e i vantaggi che offre ai potenziali clienti.
Fammi un piano editoriale per promuovere una scuola di sci di fondo che includa Instagram e Facebook:
Ecco un esempio di piano editoriale per i social media, includendo Instagram e Facebook, per promuovere la tua scuola di sci di fondo:
*Mese 1: Promuovere l’Avvio della Stagione*
– *Settimana 1:*
– Post su Instagram: Immagine di paesaggio innevato con un messaggio come "Benvenuti alla nostra scuola di sci di fondo. La nuova stagione è alle porte!"
– Facebook: Annuncio dell’inizio della stagione con un link al sito web per le prenotazioni anticipate.
– *Settimana 2:*
– Video su Instagram: Dimostrazione di una tecnica di base di sci di fondo.
– Facebook: Promozione delle lezioni per principianti e video di istruzioni.
– *Settimana 3:*
– Condivisione di testimonianze dei clienti soddisfatti su entrambi i social media.
– Facebook: Promozione dei pacchetti familiari.
*Mese 2: Focus sulle Attività Speciali*
– *Settimana 1:*
– Annuncio su Instagram di un evento notturno con lampioni sulla pista.
– Facebook: Invito a partecipare all’evento notturno e fornire dettagli.
– *Settimana 2:*
– Post su Instagram: Immagine delle montagne innevate con il titolo "Avventura sulla neve – Escursione di un giorno."
– Facebook: Promozione di escursioni guidate e attività outdoor.
– *Settimana 3:*
– Video su Instagram: Intervista a uno degli istruttori, condividendo la sua passione per lo sci di fondo.
– Facebook: Profilo dell’istruttore e invito a partecipare alle sue lezioni.
*Mese 3: Benessere e Competizione*
– *Settimana 1:*
– Post su Instagram: Foto rilassante di yoga sulla neve con un messaggio sul benessere.
– Facebook: Promozione di sessioni di benessere invernale.
– *Settimana 2:*
– Video su Instagram: Presentazione di una gara amichevole tra studenti.
– Facebook: Invito a partecipare alle competizioni settimanali.
– *Settimana 3:*
– Condivisione su entrambi i social media di una storia di successo di uno studente che ha migliorato le sue abilità.
*Mese 4: Stagione delle Festività*
– *Settimana 1:*
– Post su Instagram: Immagine festiva con attrezzature da sci di fondo decorate.
– Facebook: Promozione delle lezioni speciali natalizie.
– *Settimana 2:*
– Annuncio su Instagram di uno sconto speciale per le prenotazioni delle vacanze di Capodanno.
– Facebook: Promozione dei pacchetti vacanza e delle attività natalizie.
– *Settimana 3:*
– Video su Instagram: Auguri di Buon Anno dalla tua scuola di sci di fondo.
– Facebook: Invito a festeggiare l’inizio del nuovo anno con una corsa sulla neve.
Questo piano editoriale è flessibile e può essere adattato alle tue specifiche esigenze e agli eventi stagionali. Assicurati di mantenere un equilibrio tra post promozionali, contenuti educativi e coinvolgenti storie di successo per mantenere il pubblico interessato.
Cosa può offrire di diverso una scuola di sci di fondo per attirare clienti:
Per attirare clienti, una scuola di sci di fondo può offrire diverse esperienze e vantaggi unici. Ecco alcune idee su cosa potrebbe offrire di diverso:
1. *Piste Panoramiche Uniche:* Se la tua scuola ha accesso a piste di sci di fondo con viste panoramiche spettacolari o terreni particolarmente interessanti, dovresti sottolineare queste caratteristiche uniche. Puoi pubblicizzare le tue piste come luoghi ideali per gli amanti della natura e dell’avventura.
2. *Lezioni Specializzate:* Offri lezioni specializzate per gruppi specifici, come principianti assoluti, atleti avanzati o famiglie. Questo dimostra che la tua scuola è in grado di soddisfare le esigenze di una vasta gamma di clienti.
3. *Eventi ed Escursioni Guidate:* Organizza eventi speciali, come escursioni guidate notturne con lampioni o competizioni amichevoli tra gli studenti. Queste attività rendono l’esperienza di sci di fondo più coinvolgente.
4. *Tecnologia e Innovazione:* Se hai accesso a attrezzature di sci di fondo di alta qualità o tecnologie innovative, come sistemi di monitoraggio GPS per i tuoi studenti, puoi utilizzarli come punto di forza.
5. *Programmi di Benessere:* Offri programmi di benessere legati allo sci di fondo, come sessioni di yoga sulla neve, per promuovere uno stile di vita attivo e sano.
6. *Pacchetti Turistici e Soggiorni:* Collabora con hotel locali per offrire pacchetti turistici che includano lezioni di sci di fondo e soggiorno, rendendo più conveniente per i clienti prenotare una vacanza completa.
7. *Sostenibilità Ambientale:* Se sei situato in un’area naturalistica, metti in evidenza il tuo impegno per la sostenibilità ambientale, sottolineando la tua responsabilità nel preservare la bellezza naturale dei luoghi in cui operi.
8. *Corsi di Gruppo e Socializzazione:* Organizza corsi di gruppo e attività sociali legate allo sci di fondo, in modo che gli studenti possano connettersi e condividere l’esperienza insieme.
9. *Festività e Eventi Tematici:* Organizza eventi tematici legati alle festività, come corse di sci di fondo di San Valentino o tornei natalizi, per attirare clienti durante periodi specifici.
Scegliere un o più di questi punti di forza unici può aiutare a distinguere la tua scuola di sci di fondo dalla concorrenza e attirare una clientela diversificata.
CONCLUSIONI
Questa tesi si è sviluppata partendo dall’osservazione che lo sci di fondo, seppur affascinante e coinvolgente, è spesso relegato in una posizione di nicchia all’interno del vasto panorama degli sport invernali. Ci si è posti l’interrogativo fondamentale: è possibile migliorare e ampliare l’attività di una scuola di sci di fondo? E in caso affermativo, quali strategie possono essere adottate per raggiungere tale obiettivo? Nel corso di questa ricerca, ci si è ispirati alla vasta letteratura internazionale sui temi dello sport invernale e del turismo invernale, esaminando approfonditamente la normativa vigente. Si è inoltre trattata una scuola di sci di fondo come se fosse un’impresa commerciale, adottando i principi del marketing per identificare nuove opportunità.
Nel nostro approccio, si è prestato particolare attenzione a tutti i dettagli, esplorando le tematiche legate alla sostenibilità ambientale, l’evoluzione delle tecnologie informatiche con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale e il ruolo centrale dei social media nella comunicazione. Si è analizzato il mercato e delineato il profilo dell’utente ideale. Alla fine, abbiamo proposto una serie di strategie mirate a migliorare l’attrattività di una scuola di sci di fondo, trasformandola in una realtà dinamica capace di interagire con gli altri attori del turismo invernale e di coinvolgere nuovi utenti.
In definitiva, questa tesi mira a fornire una sorta di "vademecum delle best practice" per la gestione di una scuola di sci di fondo. Si ritiene che questo studio possa rivelarsi una lettura interessante per coloro che intraprendono la carriera di maestri di sci nordico. Oltre a contestualizzare e analizzare il settore all’interno del mercato della Montagna Bianca, offre linee guida innovative e moderne per una gestione avanzata della scuola di sci di fondo, versione 2.0.
L’intento di chi scrive è contribuire al progresso e all’evoluzione dello sci di fondo, garantendo una pratica sportiva accessibile, coinvolgente e all’avanguardia per tutti gli appassionati e gli aspiranti fondisti. In questo spirito, auguriamo a tutti coloro che si avventurano in questa disciplina successo e soddisfazione.