Sci di fondo - 17 luglio 2024, 12:50

Sci di fondo - Kjersti Kalvå e i problemi di insonnia: "A volte ti fa quasi impazzire"

Il riposo, che consente di recuperare energie, è una parte fondamentale della routine giornaliera di chiunque; riuscire a dormire - e farlo nel modo migliore possibile - è vitale per tutti. Ancor di più per gli atleti, che con le loro performance sportive vanno incontro a sforzi fisici e dispendi di energia non indifferenti, uniti allo stress e alla tensione dell'ambiente agonistico, pre e post gara. Dormire poco e male a lungo, per questo motivo, influisce sulle prestazioni in maniera sostanziale, come conferma a NRK Tomas Myklebust, psicologo, specialista in neuropsicologia clinica e pedagogo.

Il sonno, spiega Myklebust, è cruciale su tre livelli: quello mentale, quello fisico e anche quello psicologico. Quest'ultimo è particolarmente importante per gli atleti di alto livello, quando non si dorme il nostro organismo si pone in un atteggiamento difensivo. "Abbiamo meno fiducia in noi stessi, non ci fidiamo delle nostre capacità e facciamo scelte caratterizzate dal fatto che abbiamo effettivamente bisogno di riposo. Per questo ci tiriamo indietro e non ci buttiamo nelle sfide con lo stesso entusiasmo. Usiamo più energia per evitare di stancarci che per affrontare le sfide" spiega Myklebust "Per un atleta di punta, che deve spingersi oltre in allenamento e soprattutto in gara, la difesa che deriva dal poco sonno è un enorme handicap".

Diversi atleti hanno questo tipo di problematica e tra loro c'è anche Anne Kjersti Kalvå che ne parla in un'intervista alla tv norvegese.

"A volte ti fa quasi impazzire" ammette "Nei momenti peggiori, è come se chiudessi gli occhi, ma poi si spalancano e la lingua è tesa nel palato. Spesso mi viene in mente una strofa di una canzone, continuamente. Non ho alcuna possibilità di trovare la pace. Cerco di distrarmi dalla strofa e dalla stanchezza"

Naturalmente la fondista 32enne sta cercando di risolvere questo problema per poter tornare agli alti livelli in cui è stata vista in passata, grazie soprattutto all'aiuto del personale medico e scientifico a disposizione dell'Olympiatoppen di Oslo.

"Per me, la salvezza a volte è stata che durante il giorno, e davanti alla TV, ho un'ora o due a disposizione per me stessa" ha spiegato Kalvå, sottolineando che ora è riuscita a mettere in piedi una buona routine, tra cui avere una compagna di stanza fissa che è di grande aiuto. 

Nei periodi di insonnia peggiori, però, è stata costretta a rivedere e adattare l'allenamento, riducendo anche la socialità per provare a riprendersi e facendo uso di farmaci. "Ti stanchi, e hai un deficit su molte cose. Non è bello quando hai dormito a malapena la notte e sai che ti allenerai per cinque ore e ti chiedi 'Come farò a riprendermi, se quando mi alzo sono a corto di energie?'”

Federica Trozzi