Biathlon | 13 luglio 2024, 18:30

VIDEO, Biathlon - Gli USA in raduno a Livigno: intervista a Campbell Wright

VIDEO, Biathlon - Gli USA in raduno a Livigno: intervista a Campbell Wright

Ci sono personaggi sportivi che con la loro simpatia e la loro spontaneità riescono ad attrarre masse di supporter impensabili. Nel suo piccolo ma nemmeno troppo, uno di questi per ciò che concerne il mondo del biathlon, è il neozelandese Campbell Wright.

Il 22enne di Lake Hawea è passato nel luglio 2023 sotto bandiera statunitense per via della doppia nazionalità ereditata da entrambi i genitori, l’ex campione mondiale junior nella 10 km, secondo biatleta del suo paese a disputare una rassegna olimpica a Pechino 2022, al fianco dei suoi compagni di nazionale ha terminato pochi giorni fa a Livigno, un proficuo raduno in quota.

Il Team, allenato dai tecnici italiani Armin Auchenthaller ed il padrone di casa Emil Bormetti e composto due ragazze ed i sei ragazzi “stars&stripes”, ha svolto una notevole mole di lavoro aerobico, usufruendo anche dei passi alpini del territorio della Bassa Engadina e dell’Alta Valtellina famosi a livello globale nel mondo delle due ruote. Ai nostri microfoni abbiamo avuto il piacere di intervistare appunto Campbell Wright il quale ci ha raccontato tutta la sua gioia nel ritornare nella “sua Livigno”, paese che l’ha ospitato la prima volta per amore del biathlon sette anni fa, quando aveva solamente 15 anni. Una disciplina che gli fece scoprire sulle piste di casa newzelandesi proprio Luca Bormolini, attuale allenatore della Repubblica Ceca.

Una storia di amicizia e condivisione, partita con un viaggio all’estero di Bormolini per imparare l’inglese e terminata con una bellissima qualificazione olimpica per Campbell, che Fondo Italia ha raccontato un paio di anni fa. Dicevamo dell’intervista realizzata durante il raduno in terra livignasca, dove il vulcanico Campbell Wright autentica rivelazione dell’ultima stagione agonistica che l’ha visto chiudere niente meno tra i top 6 nella Sprint di coppa del mondo di Soldier Hollow all’indomani della strepitosa quarta piazza di staffetta, ha sciorinato un italiano né banale né tanto meno poco divertente.  

 

 

 

Katja Colturi