La fine di una stagione complicata, con tanti malanni che lo hanno tenuto lontano dalle piste, a partite dalla prima assoluta in Coppa del Mondo per una tappa di casa per la squadra svizzera, Niklas Hartweg era pronto e determinato a voltare pagina e a prepararsi per la prossima stagione e il suo evento clou, il Mondiale casalingo di Lenzerheide, su una pista che per la sua famiglia significa molto, più che per qualsiasi altro atleta elvetico.
I suoi piani e le ottime intenzioni sono stati però mandati in fumo con una caduta in mountain bike nel corso di un raduno della Nazionale in Austria il mese scorso che, sfortunatamente per lui, ha provocato una lesione dei legamenti dell’articolazione acromioclavicolare destra (situata tra la scapola e la clavicola).
Operato alla spalla, il 24enne sta ora iniziando la riabilitazione, ma il processo potrebbe richiedere molto tempo. "I medici mi hanno detto che ci vorranno tra i tre e i quattro mesi prima che l’infortunio guarisca completamente" ha spiegato il biatleta in un’intervista rilasciata a Swiss-Ski. Una lesione decisamente grave che potrebbe costare caro all’atleta del Canton Svitto e lo ha messo fin da subito a dura prova: "Quando sei seduto nella sala d’attesa dell’ospedale, i pensieri corrono. Pensavo alla prossima stagione, alla gravità dell’infortunio, agli obiettivi che non avrei potuto raggiungere… Ero in lacrime in attesa dei risultati."
Sebbene sia fondamentale non forzare i tempi e permettere al legamento di guarire, evitando ricadute spiacevoli, Hartweg sta continuando la preparazione in altri modi, tenendo conto naturalmente la spalla non può ancora sostenere un allenamento prolungato, grazie anche a dei progressi che soddisfano lo staff medico e gli permettono più movimenti di quanto se ne ipotizzassero inizialmente: "Già nella prima settimana dopo l’operazione ero sull’ergometro e sono stato più volte sul tapis roulant con gli skiroll. Posso anche fare jogging e potenziamento delle braccia." Ancora niente lavori al poligono, perché a causa del rinculo la spalla sarebbe soggetta a sollecitazioni non ideali ancora in questa fase della preparazione e il giovane, di concerto con Sandra Flunger, allenatrice del tiro della squadra svizzera, ha deciso di attendere pazientemente, e concentrarsi sul tiro solo in autunno.
Parola d’ordine: non strafare. "Questo pericolo esiste perché nella mente è radicata la mancanza di allenamento, ma fa parte del processo. Non si può rimediare a ciò che si perde. Se si fa troppo, c’è il rischio che il processo di guarigione venga ridotto. Non bisogna sottovalutare il processo di guarigione perché assorbe molta energia. Il relax non dovrebbe mai essere trascurato."
Presto, per sua fortuna, il biathleta potrà ritrovare i compagni di squadra: lo svizzero infatti si unirà alla Nazionale in ritiro in Estonia, nonostante la riabilitazione gli imponga inevitabilmente un lavoro ancora differenziato: È mentalmente più facile allenarsi in compagnia della squadra. Mi fa sempre bene quando intorno a me si svolgono allenamenti duri, perché mi rende più facile fare quel qualcosa in più sull’ergometro."
Biathlon – “Pensavo agli obiettivi che non avrei raggiunto”: Niklas Hartweg torna sull’infortunio mentre prosegue la riabilitazione
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