Biathlon - 05 luglio 2024, 19:00

Biathlon - Dentro una giornata tipo della Norvegia in Val di Fiemme: esperimenti al poligono, double poling e camminate in montagna

La Norvegia del biathlon ha da poco concluso il raduno che dal 22 giugno al 3 luglio ha visto impegnate sia la squadra maschile che la squadra femminile in Italia, nei pressi del Passo di Lavazé. Ospiti presso il Dolomiti Apart&Rooms, Tandrevold e compagni hanno potuto servirsi non solo della pista da skiroll e del poligono per gli abituali allenamenti, ma anche del territorio circostante per camminate in montagna e lavori specifici in altura. A tuffarsi all’interno di una giornata tipo della Norvegia è stata l’IBU, che sui propri canali ufficiali ha da poco condiviso un contenuto che ripercorre una giornata di allenamenti del team norvegese a Lavazé, tra esperimenti al poligono, camminate in montagna e lavori di resistenza.

La scelta di unire il raduno degli uomini a quello delle donne, seppur con programmi di allenamento sostanzialmente differenti, appare una scelta corretta agli occhi di Patrick Oberegger, tecnico italiano del team femminile: “Aiuta davvero: il doppio delle persone con conversazioni diverse e un supporto extra quando le cose si fanno difficili, soprattutto più avanti nel raduno quando tutti sono stanchi e hanno bisogno di essere aiutati per superare le giornate difficili”.

La sveglia suona presto per i norvegesi che dopo la colazione si dividono in due gruppi: gli uomini partono alla volta delle montagne trentine per un’uscita di 3 ore e 20 km di distanza, mentre le quattro donne – Juni Arnekleiv, Ida Lien, Karoline Knotten e Ingrid Tandrevold – si dirigono verso il Centro del Fondo di Passo Lavazé.

La giornata del gruppo femminile si declina a partire da un lavoro di 2 ore incentrato sul controllo della respirazione sotto sforzo: 6 giri del tracciato da 3 km con passaggio al poligono e focus incentrato sul controllo del fiatone, più che sul risultato. Intanto, i tecnici ne approfittano per filmare sia la parte sugli skiroll, sia la performance al poligono, con l’obiettivo di dare poi consigli per alcuni aggiustamenti tecnici alle atlete in alcuni piccoli momenti di pausa tra un giro e l’altro. Alle 11.30 il lavoro è concluso e la fatica di Tandrevold, sdraiata sui tappetini del poligono, è la garanzia che nessuno si è risparmiato. Ecco quindi che si torna in hotel per mangiare, breve riposino e alle 16 si torna in pista. Per le donne il pomeriggio in questo caso è più soft: la coppia Tandrevold-Knotten sfida e batte di poco Lien e Arnekleiv in alcuni esercizi votati al divertimento, quali ad esempio una sessione al poligono cercando di colpire da in piedi i bersagli per i tiri da terra.

Per quanto riguarda invece la giornata degli uomini, la mattinata si trascorre interamente tra le montagne fino a raggiungere un rifugio in prossimità di una cima all’altezza di circa 2700 metri, per poi fare ritorno in hotel e unirsi al gruppo femminile per pranzo. Anche per Lægreid e compagni c’è poi tempo per un sacrosanto pisolino, per poi lanciarsi sugli skiroll. Il gruppo è sostanzialmente ridotto poiché sia Vetle Sjåstad Christiansen e Endre Stroemsheim hanno dovuto far ritorno in Norvegia a causa di un piccolo malanno che li ha colpiti nei giorni precedenti, ma sono presenti Sturla Holm Laegreid e Johannes Dale-Skjevdal che si dedicano a un’ora filata di double poling seguiti dal tecnico Egil Christiansen. A Lavazé c’è anche Sivert Guttorm Bakken, seppur escluso dalla nazionale in ragione dei problemi cardiaci avuti negli ultimi anni, che superate le difficoltà, si dedica a un lavoro personalizzato con il tecnico francese Siegfried Mazet. Alle 17.30 si va tutti al poligono e dopo qualche breve passaggio sugli skiroll è Mazet a dettare una particolare sfida con la carabina: ora si spara da destra verso sinistra, ora si parte dal centro, per spezzare il ritmo a cui sono solitamente abituati al poligono. “Dico loro come sparare mentre arrivano al poligono – spiega Mazet – in modo che non abbiano tempo per pensare, ma si adattino rapidamente. Ciò li aiuta a pensare in modo più efficace quando sparano normalmente e aggiunge fiducia quando le cose non vanno alla perfezione in una gara”.

Si conclude così la giornata tipo di lavoro estivo per la Norvegia del biathlon in terra italiana. Tutti in hotel, donne e uomini, cena e meritato riposo. Nessuno spreco di energie, l’indomani aspetta un’altra faticosa giornata di allenamenti.

Fausto Vassoney