LINK | 28 giugno 2024, 07:00

Il CBD e la salute: le conferme della scienza su molte patologie

In questi giorni sta sempre più prendendo piede un emendamento del Governo che vorrebbe riportare la cannabis light fra le sostanze illegali.

Il CBD e la salute: le conferme della scienza su molte patologie

In questi giorni sta sempre più prendendo piede un emendamento del Governo che vorrebbe riportare la cannabis light fra le sostanze illegali. Questa nuova norma propone di vietare la coltivazione e la vendita di canapa ad uso industriale anche con il principio attivo inferiore allo 0,2%.

D’altra parte, la risposta è rappresentata dalla proposta di Legge d’iniziativa popolare “Io Coltivo” volta alla coltivazione e all’uso sia personale che collettivo della cannabis. Questa proposta – che vanta 55 mila firme – vuole rivoluzionare le regole e i princìpi legati alla cannabis e al CBD in Italia. Se dovesse divenire legge infatti, sarà possibile coltivare fino a 4 piante di cannabis fra le proprie mura domestiche – esclusivamente ad uso personale – e trasportare fino a 30 grammi di cannabis, abolendo così tutte le varie sanzioni amministrative previste oggi dallo Stato.

Perché tutto ciò? Perché sempre più studi scientifici starebbero dimostrando come il consumo controllato di cannabis light porti notevoli benefici alla salute delle persone. Questa diatriba va avanti da anni nel Bel Paese, tra chi la ritiene ancora una sostanza dopante – a livello sportivo e non – e chi invece la vede determinante sia ad uso ludico che soprattutto terapeutico.

Il CBD in Italia: una storia di conquiste

Il CBD è il cannabidiolo, una sostanza che deriva dalla cannabis sativa essiccata scoperta diversi decenni fa. Negli anni ’40 del 900’ la cannabis era diffusa un po’ in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti d’America fino ad arrivare in Europa. Col tempo arrivò anche in Italia, dove pian piano venne accettata anche da un punto di vista medico.

A differenza della pura marijuana infatti, il CBD non provocherebbe effetti psicotropi; ergo, non sarebbe pericoloso per la salute umana. Proprio per questo, la cannabis light è legale in Italia a partire dal gennaio del 2017, poco dopo l’entrata in vigore della legge 242 del 2016.

Il Governo infatti permette di piantare semi di canapa light, purché appartenenti alle 64 varietà previste dalle regole europee. Di conseguenza, a patto che il contenuto di THC non superi lo 0,5%, è permessa anche la sua vendita – sotto forma di fiori, creme, capsule e olio di canapa antidolorifico. Oggi quindi in Italia è possibile acquistare prodotto a base di canapa e ad alto contenuto di cannabidiolo.

CBD e salute: la cannabis come rimedio alle malattie

Il Governo ha accettato la coltivazione, la vendita e il consumo contenuto di cannabis light solo dopo che lo ha fatto la scienza. Come anticipato sopra infatti, molteplici ricerche in campo medico avrebbero confermato come la cannabis possa esser un rimedio notevolmente efficace contro determinate malattie.

Ad esempio, il CBD dovrebbe esser un ottimo alleato contro patologie quali insonnia, ansia e stress. Il cannabidiolo avrebbe mostrato benefici non solo nella gestione di queste problematiche, ma anche nella resistenza al dolore cronico e alle infiammazioni durante i momenti più critici.

Inoltre, studi americani avrebbero evidenziato come la cannabis sarebbe in grado di aiutare le persone ad interrompere l’uso eccessivo di tabacco, oltre che di altre dipendenze. In questo senso dunque, la cannabis potrebbe rivelarsi estremamente terapeutica, quasi come una sorta di calmante naturale.

Ma non è tutto: alcuni studi clinici infatti avrebbero dimostrato come il CBD potrebbe esser considerato un valido rimedio contro le malattie della pelle (ad esempio la dermatite atopica e la psoriasi), ma anche contro problematiche di ben altro genere e difficili da gestire come la sclerosi multipla e la chemioterapia.

Richy Garino