Sport&Life - 27 giugno 2024, 08:00

Sport&Life - Dodici tesi sul fondo: "Lo sci di fondo come strumento per lo sviluppo del benessere, dell'autonomia e dell'inclusione delle persone con disabilità intellettiva", la tesi di Matteo Betta

 Dodici istruttori nazionali di sci di fondo presentano dodici tesi legate al mondo dello sci. In questa piccola rubrica, Fondo Italia dà spazio alle idee di dodici neo istruttori (promossi durante l’ultimo master a novembre 2023), che presentano la propria tesi, elaborata in occasione degli esami conclusivi. Dal rapporto tra sci e social media, all’insegnamento della disciplina nelle lingue straniere, passando per l’importanza dello skiroll nell’allenamento, fino ad arrivare alla correlazione tra sport e disabilità: sono molti i temi trattati nei 12 “project works”, pubblicati con cadenza settimanale fino al 29 agosto. Il terzo a presentare il proprio lavoro è Matteo Betta, che di seguito introduce la sua tesi intitolata "Lo sci di fondo come strumento per lo sviluppo del benessere, dell'autonomia e dell'inclusione delle persone con disabilità intellettiva".

 

Nel panorama dei maestri di sci italiani, solo una minoranza possiede una specializzazione per lavorare con disabili. Tra i 1225 iscritti all'albo, solo 61 hanno conseguito la specializzazione per disabili (H). Un'indagine recente ha rivelato che, nelle ultime stagioni, il 73% di questi maestri ha effettivamente lavorato con persone disabili. Di questi, il 20% ha lavorato principalmente con disabili fisici (DF), il 13.3% con disabili intellettivi (DI) e il 66.7% in egual misura con entrambe le categorie. Tuttavia, durante il corso di specializzazione H, l'insegnamento è stato orientato per il 46.7% verso la DF e per il 53.3% in egual misura tra DF e DI. Questo dimostra un maggior focus sulla disabilità fisica rispetto a quella intellettiva soprattutto fino al 2010. L'attuale testo tecnico per i maestri di sci si concentra quasi esclusivamente sulla DF, lasciando un vuoto significativo per quanto riguarda la DI. Questo gap rappresenta un'opportunità per ampliare la conoscenza e fornire ai futuri maestri le basi per stimolarli a specializzarsi anche nel campo della DI.

La Disabilità: Un Cambiamento di Prospettiva

In passato, la disabilità era spesso considerata una condizione di inferiorità sociale, una sorta di malattia incurabile che relegava le persone a una posizione di svantaggio. Le persone con disabilità venivano etichettate con termini riduttivi o dispregiativi come "deboli", "inabili", "minorati" e "inferiori", espressioni che ne sottolineavano le mancanze piuttosto che le potenzialità. Solo negli ultimi anni, con l'evoluzione delle classificazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (ICIDH, ICDH-2, ICF), si è iniziato a considerare queste persone sotto una luce diversa, focalizzandosi sulle loro abilità e risorse. La transizione dal vedere solo le limitazioni al riconoscere le capacità, ha aperto la strada a nuove modalità di intervento e ha contribuito a costruire un'immagine più positiva della disabilità. Ora termini come "disabile" riflettono l'idea di essere "abile in maniera diversa", riconoscendo che ognuno possiede capacità uniche.

L'Importanza dello Sport per l'Inclusione

Lo sport gioca un ruolo cruciale nell'inclusione e nel benessere delle persone con disabilità, migliorando la loro salute fisica, cambiando la percezione che hanno di sé stessi e modificando il modo in cui la comunità le vede. Nello specifico, l'insegnamento dello sci di fondo a persone con DI richiede una comprensione approfondita delle loro capacità coordinative e condizionali, una comunicazione efficace e la capacità di relazionarsi con loro, i loro genitori e gli educatori. Argomenti trattati all’interno del Project Work.

Verso un Futuro di Maggiore Inclusione

Questo elaborato rappresenta un punto di partenza per ampliare e arricchire il capitolo della disabilità nel testo tecnico relativa alla DI nello sci di fondo e, in futuro, con la collaborazione di istruttori esperti offrire una formazione sempre più completa e inclusiva per gli allievi maestri.

L'inclusione nello sport non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un potente strumento per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Attraverso una formazione adeguata e una maggiore consapevolezza possiamo costruire una comunità sportiva più inclusiva e accogliente per tutti.

 

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Matteo Betta