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Combinata Nordica – Rehrl su Ramsau: “Sarebbe opportuno ammodernare i trampolini, un Mondiale potrebbe rilanciare la località”

Franz-Josef Rehrl, ha messo l’ultima stagione di Coppa del Mondo alle spalle e guarda con trepidazione alla nuova, mettendo nel mirino i Mondiali di Trondheim, appuntamento clou del prossimo inverno. Il combinatista stiriano, intervistato dal quotidiano austriaco Kronen Zeitung, ha parlato della sua salute, che tanto ha condizionato la passata stagione, della preparazione, e anche della possibilità di avere in casa, da nativo di Ramsau, un grande evento come i Campionati del Mondo. 
"Guardando indietro, è stata un po’ faticosa e non come me l’ero immaginata" esordisce, parlando della stagione passata, quando il miglior risultato è stato il podio sfiorato a Oslo nella Gundersen "purtroppo ho dovuto affrontare alcune malattie per molto tempo. Alla fine le cose sono andate un po’ meglio, ma sarebbe stato molto più bello finire sul podio."
Al termine della Coppa del Mondo e prima di riprendere gli allenamenti, assieme allo staff medico di Ski Austria di andare alla radice del problema, analizzando tutti suoi valori più a fondo.
"È emerso che non detossifico bene. Ora abbiamo apportato qualche modifica in modo che il mio sistema immunitario possa affrontare meglio gli alti livelli di stress e i viaggi. Continuerò a lavorarci e spero di avere tutto sotto controllo entro l’inverno" ha spiegato al giornale austriaco, raccontato anche come si sono svolte le ultime settimane, dedicate alla ripresa della preparazione "dopo il finale di stagione, mi sono allenato per tre settimane sugli sci da fondo in Norvegia. Poi ho lavorato per la polizia. Siamo andati anche a Maiorca, dove ho fatto molti chilometri in bicicletta. E ora sto già continuando con gli allenamenti. Il carico di lavoro è piuttosto buono."
Attualmente il team austriaco sta lavorando prevalentemente con gli sci stretti, concentrandosi soprattutto sui fondamentali, visto che in questo momento si usano gli skiroll. Mentre per il momento la squadra non andrà all’estero, in autunno si sposteranno ad Oberhof, dove torneranno per la prima volta sulla neve nel tunnel sciistico dell’impianto della Turingia. Sul trampolino, invece, il 31enne sente la differenza con l’inverno per ciò che riguarda l’atterraggio: "È più difficile atterrare che in inverno sulla neve. È più difficile stabilizzarsi perché lo sci non si muove, scivola e basta. Ma è un buon allenamento."
"I Mondiali Campionati del Mondo, naturalmente, mi entusiasmano sempre. Ho già fatto i bagagli" continua, ironizzando, in riferimento agli obiettivi stagionali "ma se si vuol fare bene, bisogna avere una buona base per partire bene. Non è solo questione di fortuna."
La sua Ramsau, come rivelato nei giorni scorsi dal quotidiano austriaco, sta considerando l’ipotesi di candidarsi per i Mondiali del 2031. Rehrl, benché sicuro di poter essere della partita tra 7 anni, assicura il suo supporto all’iniziativa, soffermandosi sull’importanza di un evento del genere per ridare lustro alle strutture sportive della zona, che ormai fanno sentire il peso della loro "età".
"I trampolini di Ramsau hanno quasi 30 anni. A livello tecnico, sono cambiate molte cose nel salto. Sarebbe opportuno ammodernare i trampolini in modo che Ramsau possa restare un centro di allenamento e che le nazioni possano venire da noi. Spero che entro il 2031 succeda qualcosa e che ci siano i Campionati del Mondo. Sicuramente bisogna fare qualcosa per le infrastrutture, non c’è dubbio. Non solo in termini di sport. Abbiamo bisogno di rotatorie, di più parcheggi. In inverno siamo pieni di turisti – tutti i residenti lo sanno. Un Mondiale non può che rilanciare la località, sarebbe un valore aggiunto per tutti. Anche per i bambini, che sarebbero motivati a fare sport."
A proposito di bambini, il combinatista austriaco ne ha due, di quattro e due anni, ancora un po’ presto per salire anche sul più piccolo dei trampolini, per cui ci vogliono almeno 6 anni. "A casa hanno già sci alpini e da fondo. Mi emulano e saltano giù dappertutto, ma non metto loro pressione. Alla fine, non mi interessa se fanno sport o meno: forse impareranno qualcosa di intelligente" chiude, con una risata.
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