Il ritorno di Therese Johaug alle competizioni è diventata negli ultimi tempi una sorta di telenovela che, come vuole la tradizione, tiene tutti i suoi estimatori con il fiato sospeso in vista del colpo di scena risolutivo. E la risposta all'interrogativo che tiene banco da ancor prima che la campionessa norvegese stracciasse la concorrenza ai Campionati Norvegesi dello scorso inverno, potrebbe arrivare molto presto.
In questi giorni, i tecnici della nazionale che aspettano di sapere, proprio come il resto del mondo, se "Teresina" si unirà al resto della squadra per preparare il grande appuntamento di Trondheim 2025, sembrano essere molto positivi al riguardo. Durante la conferenza stampa di venerdì, il manager della nazionale Sjur Ole Svarstad ha dichiarato di essere ansioso di scoprire quale sarà la sua decisione.
"Penso che Marit (Bjørgen) o Pål Gunnar (Mikkelsplass) abbiano probabilmente più dialogo con lei di quanto ne abbia io. Marit svolge una serie di sedute di allenamento con Therese. In generale, il dialogo è frequente, ma ho cercato di non assillarla troppo. Penso che le vengano già rivolte troppe domande sul prossimo inverno" dichiara Svarstad a TV 2 che sul ritorno della 35enne afferma "Lo spero e ci credo"
Mentre le viene concesso tutto il tempo necessario per ponderare al meglio questa decisione, che non va ad incidere solo sulla sua vita, ma anche quella della sua famiglia, in particolare della piccola figlioletta di poco più di un anno, la nazionale le ha conservato un posto in squadra, praticamente a tempo indeterminato.
“Ora abbiamo un gruppo di otto persone che partecipano ai raduni. Sarebbe più che benvenuta se volesse unirsi a in autunno. Probabilmente non troveremo una sostituta (per il posto vacante) se decidesse di non sciare quest'inverno. Per ora ci concentriamo sulle atlete ci abbiamo e sarebbe un grande vantaggio se lei si unisse alla squadra”.
Certamente coniugare la vita sportiva con quella familiare non è facile e ma ci sono tanti pro, al contempo che l'atleta di Dalsbygda può tenere in considerazione: in primis la tentazione di partecipare, e provare a vincere, una medaglia ai Campionati del Mondo in casa, in particolare dalla 50 km e considerato quanto fatto vedere nello scorso inverno, con una preparazione non paragonabile a quella che metterebbe in campo per presentarsi al via delle gare iridate a Granåsen, i presupposti per fare un ritorno trionfale non mancano. Al di là di tutte queste congetture, purtroppo, non ci resta che pendere dalle labbra della vincitrice di 14 ori mondiali.