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Biathlon – La squadra femminile italiana chiude il raduno di Ruhpolding. Inderst: “Lisa Vittozzi è la forza trainante e un modello da seguire”

La squadra femminile italiana di biathlon (con l’aggiunta di Lukas Hofer che si è unito al gruppo) ha portato a termine il secondo raduno stagionale, che si è tenuto nella cornice della Chiemgau Arena di Ruhpolding e nei suoi dintorni. Un collegiale di cui il tecnico Alexander Inderst è più che soddisfatto, in cui le atlete non hanno solo potuto usufruire delle condizioni perfette della pista per skiroll e del poligono, ma anche della sala pesi e della pista di atletica che si trovano nelle immediate vicinanze della struttura.
"Questa è una struttura di allenamento speciale" ha detto il tecnico a Chiemgau24.de "A tutti piace venire a Ruhpolding per allenarsi. Ci alleniamo per molte ore e spariamo ancora molto su bersagli di carta. Questo getta le basi per gli allenamenti specifici successivi nell’ambito del potenziamento"
L’attenzione principale della squadra azzurra, allenatori e atlete, è rivolta naturalmente alle Olimpiadi del 2026 con la partita casalinga che si giocherà ad Anterselva, salotto di casa per diversi atleti della Nazionale.
“Il nostro piano di allenamento a lungo termine è orientato a questo. Allo stesso tempo, naturalmente, nel medio termine cerchiamo di ben figurare ai Campionati del Mondo e in generale in Coppa del Mondo” afferma Inderst.
Un progetto che finora sembra riuscire molto bene al gruppo, al maschile ma soprattutto al femminile, dove Lisa Vittozzi è riuscita a completare la riconcorsa alla Sfera di Cristallo più grande, nonché all’oro mondiale, e si afferma come figura di punta del movimento femminile (visto che Dorothea Wierer di fatto si allena con il gruppo maschile). Aver tagliato questi due traguardi importantissimi a due anni dai Giochi Olimpici significa anche togliere un peso in più e affrontare le prossime stagioni senza affanni. 
Oltre che sulle due “stelle”, la squadra italiana può però iniziare a contare anche su una serie di talenti che, benché ancora in fase di crescita, sono riuscite già, di tanto in tanto a dimostrare che valori sono capaci di mettere in campo quando sono al meglio. Hannah Auchentaller, è certo il primo nome che viene in mente grazie all’apporto fondamentale nella storica e indimenticabile staffetta di Oberhof, ma anche tutte le altre ragazze sono la cartina di tornasole di un movimento in crescita e in salute. "Per le ragazze, la cosa più importante è essere pazienti e dare loro il tempo di sviluppare le loro prestazioni a lungo termine e raggiungere così il top a livello mondiale. In alcuni casi hanno dimostrato di potercela fare, ora è importante diventare più costanti".
Per questo motivo i tecnici azzurri, Inderst, ma anche Jonne Kahkonen e Mirco Romanin cercano di rendere il più individuale possibile l’allenamento di ogni atleta. “Ognuno porta a termine il programma di allenamento pianificato e cerca di aumentare il proprio livello di preparazione personale. Lisa è ovviamente la forza trainante e le ragazze possono ritenersi fortunate di avere un’atleta così eccezionale nella squadra. Da lei si può imparare molto, in termini di allenamento quotidiano e di atteggiamento mentale. Lisa è un vero modello da seguire”.
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