Nel biathlon spesso a fare la differenza, oltre alle doti individuali e alle ore di allenamento, è l’affiatamento del gruppo. Il cosiddetto “fattore umano” che contribuisce a cementare i rapporti all’interno di una squadra, al punto da arrivare in certi casi addirittura a influire – in positivo o in negativo – sui risultati degli atleti. Chi per anni ha contribuito a consolidare lo spirito di squadra all’interno della nazionale francese è Antonin Guigonnat, il cui esordio in Coppa del Mondo risale al 2014. Risultati a parte, il veterano transalpino ha sempre fatto da collante nei rapporti di squadra. Lo sa bene Emilien Jacquelin, legato da un grande rapporto di amicizia con il connazionale. Ecco perché la recente “retrocessione” di Guigonnat in Squadra B ha colpito particolarmente Jacquelin.
Come svelato dallo stesso Jacquelin in un’intervista a Nordic Magazine, il rapporto che si è creato negli anni con Guigonnat va oltre lo status di semplici compagni di squadra: “Il legame che ho stretto con lui va oltre il semplice ambito del biathlon – spiega Jacquelin – Ovviamente era una persona importante per il gruppo e cerco di rimanere regolarmente in contatto con lui. Nella mia vita quotidiana da biatleta, era una persona molto importante e, credo, anche per gli altri biatleti. A volte abbiamo bisogno di distenderci e Guigonnat era importante per questo”.
Proseguendo, Jacquelin aggiunge: “Mi è sempre piaciuta la sua sincerità. Ci siamo incontrati nella squadra B e ho ottenuto il mio posto in Coppa del Mondo quando lui sperava di tornarci. C’è stata molta sincerità tra di noi in quel momento. Potevano essere cose difficili da sentire, ma era tutto così vero. E’ un vero amico. Scherzando, molto spesso, dicevo che il giorno in cui avesse smesso o non fosse più stato in gruppo con me, mi sarei posto la questione di smettere. Guardando indietro, mi rendo conto che non avremmo dovuto dire cose così stupide, quindi continuo”.
Il quattro volte campione mondiale, ammette tuttavia che la scelta della federazione di ridurre il numero di componenti della Squadra A abbia comunque diversi aspetti positivi: “Capisco la scelta della federazione di cercare di spingere tutti al limite. Essere in cinque nella Squadra A ci permette di ottimizzare il lavoro con l’obiettivo di provare davvero a recuperare il ritardo con i norvegesi. Forse è la cosa migliore da fare soprattutto perché non chiude la porta a nessuno e spero che ne siano tutti consapevoli”.
Quindi, rivedremo Guigonnat in Coppa del Mondo? Per il direttore tecnico della nazionale francese Stéphane Bouthiaux non è di certo una possibilità da escludere: “Lui è uno che funziona a reazione, quindi speriamo che questa situazione lo spinga a reagire. Con la Squadra B avrà dei bei mezzi per allenarsi, quasi al pari della Squadra A”. Vedremo se Guigonnat riuscirà a riscattarsi. Jacquelin, ovviamente, si augura di sì.
Jacquelin e Guigonnat, un legame che va oltre il biathlon: “Antonin un vero amico, ho sempre apprezzato la sua sincerità”
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