Remi Lindholm è uno sciatore molto dinamico, che non ha paura di allenarsi. Questo carattere vivace lo ha fatto conoscere nell’ambiente dello sci di fondo finlandese anche come una persona dalle opinioni dirette. Lo sci di fondo è per lui un vero e proprio stile di vita e, pur sognando una lunga carriera sulle piste non nasconde che c’è qualcosa che trova piuttosto anacronistico.
“È un po’ da età della pietra sciare solo in classico durante le gare. Preferirei sciare in double poling, ma questo non è possibile nelle gare di Coppa del Mondo. Preferisco la tecnica libera a quella classica" ha detto il fondista finlandese in un’intervista a Maastohiihto.com.
Nonostante questa opinione a dir poco controversa, a fine stagione Lindholm ha preso parte, vincendola, alla 50 km in classico nel corso dei Campionati Finlandesi a Rovaniemi, ma ritiene comunque che sciare nei binari non faccia proprio al caso suo: questo però a dimostrazione di che osso duro sia, riuscendo ad essere protagonista anche nelle gare più difficili.
Il 26enne si concede anche di bocciare alcuni cambiamenti effettuati dalla FIS, in particolare per ciò che riguarda l’accorciamento delle distanze per gli uomini e la costante limitazione del lavoro in piano non piacciono allo sciatore.
"Sono molto grato di aver potuto sciare per un anno su distanze maschili decenti alle Olimpiadi del 2022. Ora è tutto più orientato allo sprint. Non è stata la decisione migliore per me. Credo che a volte le decisioni della FIS siano prive di logica e che potrebbero essere prese con un po’ più di prospettiva. Sembra che le distanze cambino ogni anno e non si sa per quale distanza allenarsi. Almeno per ora penso che le distanze siano chiare fino alle prossime Olimpiadi".
Amante delle lunghe distanze, non esclude che, quando lascerà la Coppa del Mondo – non a breve, si sposterà nel circuito delle lunghe distanze Ski Classics.
"Sogno altre tre Olimpiadi e poi, se possibile, altri dieci anni di Ski Classics. Penso di dedicare la mia vita allo sci, ma non si sa mai, perché le gambe potrebbero non reggere. Se facessi le tre Olimpiadi e poi altri dieci anni di Ski Classics, avrei 46 anni"
"Sono molto grato di aver potuto sciare per un anno su distanze maschili decenti alle Olimpiadi del 2022. Ora è tutto più orientato allo sprint. Non è stata la decisione migliore per me. Credo che a volte le decisioni della FIS siano prive di logica e che potrebbero essere prese con un po’ più di prospettiva. Sembra che le distanze cambino ogni anno e non si sa per quale distanza allenarsi. Almeno per ora penso che le distanze siano chiare fino alle prossime Olimpiadi".
Amante delle lunghe distanze, non esclude che, quando lascerà la Coppa del Mondo – non a breve, si sposterà nel circuito delle lunghe distanze Ski Classics.
"Sogno altre tre Olimpiadi e poi, se possibile, altri dieci anni di Ski Classics. Penso di dedicare la mia vita allo sci, ma non si sa mai, perché le gambe potrebbero non reggere. Se facessi le tre Olimpiadi e poi altri dieci anni di Ski Classics, avrei 46 anni"