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Sci di fondo

Sci di fondo – L’ex direttore marking FIS, Jürg Capol, si scaglia contro Eliasch: “Due anni e mezzo dopo, siamo dove avevo previsto che saremmo stati”

In questi giorni si è tenuto il Congresso FIS a Reykjavik (Islanda), in cui i rappresentati delle Nazioni che affluiscono alla Federazione Internazionale di Sci e Snowboard prendono decisioni in merito agli eventi sportivi, come ad esempio l’assegnazione dei Campionati Mondiali, o interventi di natura politica sportiva, come l’elezione dei membri del Consiglio FIS in cui, tra gli altri, il Presidente FISI, Flavio Roda, è stato riconfermato.
Tuttavia sembrerebbe che l’atmosfera in quel della capitale islandese non sia stata delle migliori. Come riporta il giornale norvegese VG, parlando dell’elezione della presidente della Federazione norvegese di sci, Tove Moe Dyrhaug, a membro del Consiglio, le votazioni sono andate per le lunghe La direzione della FIS ha faticato ad assicurarsi che tutti avessero espresso il proprio voto e ci è voluto molto tempo per produrre l’elenco finale dei voti espressi. Il presidente FIS Johan Eliasch era chiaramente insoddisfatto dall’accaduto e, in attesa dei risultati, ha chiesto ai pubblico di spiegare “cosa è successo negli ultimi 20-30 minuti”.

Un clima frizzante che si trascina in realtà da diverso tempo, in una sorta di match "Eliasch contro tutti", o per meglio dire contro gli Snowflakes (Norvegia, Svezia, Austria, Svizzera, Germania, Italia e Slovenia) per il futuro della federazione e quindi delle discipline invernali sotto l’egida FIS. Il nodo del contendere la gestione dei diritti televisivi, che la FIS mira a centralizzare. Malgrado tutto, lunedì sera Norvegia, Svizzera, Germania e Austria hanno incontrato il presidente della FIS a Reykjavík e, secondo una fonte vicina agli "Snowflakes", riporta la tv norvegese NRK, sono stati fatti "passi nella giusta direzione, ma c’è ancora molta strada da fare prima che si trovino d’accordo".
Le critiche, però, non vengono risparmiate dall’esterno, dove Jürg Capol, ex fondista svizzero e oggi CEO dei Campionati del Mondo di biathlon di Lenzerheide 2025, che ha lavorato in FIS per quasi 20 anni, ricoprendo diversi incarichi apicali tra cui race director del fondo (dal 2007 al 2016) e direttore marketing, fino al 2022, un anno dopo l’elezione di Eliasch alla carica presidenziale, per la prima volta si toglie qualche sassolino dalle scarpe e spiega i motivi per cui ha lasciato la FIS.
"Un paio di settimane dopo la sua elezione a presidente della FIS, ho capito che non sarebbe stato più divertente. Allo stesso tempo mi è arrivata l’offerta della Coppa del mondo di biathlon qui a Lenzerheide. Pensavo di aver bisogno di qualcosa di divertente su cui lavorare, e che la FIS non lo sarebbe più stata, ma sarebbe stata invece un massacro. Una lotta per le piccole cose" ha detto Capol in una videointervista con NRK, aggiungendo "Oggi, due anni e mezzo dopo, siamo dove avevo previsto che saremmo stati. Vedo come le federazioni nazionali sprecano il loro tempo, cosa perdono in termini di denaro. E tutti vanno con i loro avvocati alle riunioni."
La FIS, in una nota, ha fatto sapere di aver preso nota delle accuse di Capol, ma le rispedisce al mittente con un comunicato di un portavoce. "Il presidente Eliasch è stato eletto con il mandato di cambiare la FIS a favore di tutte le nazioni, le discipline e gli atleti. Fin dall’inizio, sapeva che un tale processo di cambiamento significativo non è sempre piacevole e crea insoddisfazione. Ciò che conta per la FIS, tuttavia, è portare a termine il suo mandato e continuare a lavorare per ciò che è meglio per gli sport della neve. I passi verso la centralizzazione dei diritti di mercato svilupperanno il potenziale commerciale dello sci"
Le prossime ore forniranno senza dubbio un quadro più chiaro. Ogni campo approfitterà dell’incontro di primavera per misurare il proprio peso. “Le federazioni di Germania, Austria e Svizzera hanno presentato una trentina di proposte, tra cui alcune con Danimarca, Finlandia e Norvegiain merito al buon governo e a ulteriori meccanismi di controllo” spiega Sportschau. Per la redazione sportiva della televisione tedesca ARD, Johan Eliasch manterrà il suo potere nonostante tutto: “Le grandi nazioni sciistiche che si oppongono sembrano essere sempre più isolate, Dovrebbero chiedersi se si sentono ancora in buone mani con la FIS o se preferiscono organizzare le proprie gare”, scrive. 
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