La Germania vanta nella disciplina della combinata nordica un’importante tradizione, che ne fa la seconda nazione più vincente (dopo la Norvegia) come numero di Coppe del Mondo portate a casa. Dopo una stagione in cui per la prima volta dal 2019 i tedeschi non hanno chiuso con nessun atleta tra i primi 3 classificati nella classifica overall, è tempo di riorganizzarsi per ripartire. La novità di quest’anno, a livello di organico, è la promozione di Constantin Kreiselmeyer nel ruolo di allenatore della nazionale di combinata, ad affiancare i due tecnici Kai Bracht ed Eric Frenzel, l’ultimo vincitore tedesco della Coppa del Mondo (5 di fila dal 2013 al 2017). Per Kreiselmeyer si preannuncia dunque una stagione importante, durante la quale guiderà la Germania verso i Mondiali di Trondheim. Intervistato dalla FIS nell’ambito della rubrica Tuesday Talk, il tecnico tedesco ha fatto il punto sulle sue aspettative per la prossima stagione e sulle pregresse esperienze nel settore giovanile.
Interpellato sulla distribuzione degli incarichi con Frenzel e Bracht, Kreiselmeyer spiega: “Abbiamo avuto le prime sessioni di pianificazione tra di noi subito dopo la stagione per chiarire quali fossero i nostri compiti principali e su cosa volevamo lavorare. La distribuzione prevede che i temi dell'allenamento della forza, delle tute, dell'allenamento di resistenza e del salto siano distribuiti su più persone. Ciò significa che Eric non è più responsabile di tutto come capo allenatore, ma piuttosto della squadra nel suo insieme, che realizza le cose insieme. Abbiamo una comunicazione estremamente positiva all’interno della squadra, soprattutto tra il team di coaching e di supporto, al fine di seguire un percorso comune”.
Riguardo poi alle prime impressioni dopo l’approdo alla guida della nazionale, il tedesco aggiunge: “Ci sono già stati alcuni incontri tra me, Eric e Kai per creare un livello di fiducia iniziale. Abbiamo Eric, che dopo il suo primo anno come nuovo, giovane allenatore ora vede le cose in modo diverso rispetto all'inizio, e Kai, che ha molta esperienza ed è stato in grado di accompagnare la squadra a molti Campionati Mondiali e Olimpiadi invernali. Con me si unisce un allenatore giovane e motivato che lavora nella Squadra B da sei anni, ma ha anche vissuto grandi eventi come allenatore con i Giochi Olimpici di Sochi e Pyeongchang nonché i Campionati del Mondo di Falun e Lahti. Ora abbiamo confrontato tutte le nostre esperienze e idee riguardo ai piani annuali di allenamento per poter mostrare agli atleti un percorso chiaro per la prossima stagione. Una comunicazione aperta, onesta e incentrata sulla collaborazione è particolarmente importante affinché i dipendenti sappiano che possono sempre rivolgersi a qualcuno se qualcosa non è chiaro".
A proposito invece degli aspetti che più lo stimolano e con cui attende con più impazienza di misurarsi, Kreiselmeyer ammette: “Non vedo l'ora di poter tornare a lavorare con le persone che ho potuto sostenere per molti anni, soprattutto nella base di Oberstdorf. Il cerchio si chiude incontrando nuovamente atleti che ho già potuto seguire in Squadra B e in Continental Cup. Per alcune persone, l’impronta digitale del mio lavoro del passato sarà sicuramente ancora visibile ed è molto speciale ora poter andare avanti insieme su questa base. Trovo entusiasmanti anche le innovazioni all'interno del team e la misura in cui gli atleti lavorano professionalmente, come affrontano i compiti, ma ovviamente anche quali opportunità ho di apprendimento e ulteriore sviluppo.”
Proseguendo, il nuovo tecnico della Germania parla degli atleti con cui ha già avuto il piacere di lavorare nelle squadre giovanili: “In passato ho allenato Tristan Sommerfeldt nella squadra B e ho lavorato con Richard Stenzel nel gruppo nazionale, quindi tra noi c'è un'atmosfera molto familiare. Grazie al mio lavoro di grande fiducia in passato nelle squadre B e C, vorrei sottolineare un nome in particolare a cui è in parte responsabile queste medaglie dei Campionati del mondo: Frank Erlbeck. Un grande ringraziamento a questo punto va a lui perché ha messo i giovani atleti sulla strada giusta e non voglio prendermi il merito dei successi perché è anche un suo traguardo”.
Più precisa e diretta la domanda successiva sottoposta a Kreiselmeier dalla FIS: “Quali sono i punti di forza della Germania?”. “Fondamentalmente – la risposta del tedesco – la forza della squadra è che ci sono molti grandi e meritati atleti nella squadra che hanno ottenuto così tanto nella loro carriera e sono stati tra i migliori al mondo ai massimi livelli per molti anni. In particolare è nello sci che stiamo andando incredibilmente bene, anche per quanto riguarda il Best Skier Trophy. Le difficoltà nel salto con gli sci sono diventate molto evidenti rispetto alle prestazioni soprattutto di Norvegia e Austria, che eguagliavamo come forza in passato e che ora faremo di tutto per raggiungere”.
Interrogato in seguito sulla pressione che può inevitabilmente derivare dall’iniziare una simile avventura in un anno così importante a livello di eventi in programma, l’allenatore aggiunge: “Non la vedo come una pressione perché mi è permesso di agire nel mio ambiente familiare. Eric è l'allenatore e il capo della squadra e non è assolutamente un problema per me subordinarmi lì, dopo essere stato allenatore in Germania per sei anni e in Svizzera per tre anni”. “Quindi per me è più attesa che pressione – prosegue – soprattutto visti i grandi successi ottenuti dalla squadra in passato. Con Eric come atleta di livello mondiale e l’esperienza di Kai, non ho paura ma piuttosto sono felice di poter prendere parte direttamente ai Campionati Mondiali e alle Olimpiadi del 2026 per fornire input e motivare i ragazzi a vincere medaglie”.
Infine, non può mancare una domanda sulla programmazione degli allenamenti verso il Summer Grand Prix e successivamente in ottica Coppa del Mondo. “Fino al Summer Grand Prix lavoreremo principalmente sui fondamentali per creare una buona base – conclude Kreiselmeyer – Gli atleti hanno molti impegni con molti giorni di viaggio, incluso uno finalmente di ritorno in Giappone. Organizzeremo alcuni ritiri e sceglieremo attentamente i luoghi in modo da poterci concentrare in tutta tranquillità sugli argomenti che abbiamo pianificato. Con una buona pianificazione e obiettivi concreti, speriamo di riuscire a creare buone dinamiche all’interno della squadra in modo da poter essere di nuovo pienamente competitivi quando inizieranno le competizioni".