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Sci di fondo

Sci di fondo – Yulia Stupak ritrova la serenità dopo la crisi: “Per due anni ho vissuto nel passato, sto imparando a vivere nel presente”

Dopo aver vinto le Olimpiadi del 2022 a Pechino, la sciatrice Yulia Stupak ha vissuto un lungo periodo di crisi, un senso di vuoto e smarrimento che talvolta prende gli atleti che hanno raggiunto i loro obiettivi; a complicare le cose, anche la partenza dell’allenatore tedesco Markus Cramer, che per la russa è più di un semplice tecnico, dalla nazionale.
Per ritrovare l’equilibrio, la 29enne ha tentato diverse strade: ha cambiato allenatore, ha ricominciato da zero, ha messo anche da parte allenamenti e gare per un po’. Ad un certo punto sembrava che la fondista fosse vicino al ritiro, ma anziché arrendersi, Stupak ha rilanciato, pur optando per una preparazione indipendente, per poter trascorrere più tempo con la sua famiglia e dare più spazio anche vita fuori dalle piste, con diversi progetti, dalla tv alla moda.
"Ho superato il momento in cui sono rimasta senza Markus. Spero che nessuno degli allenatori russi mi serbi rancore in alcun modo, ma Marcus è più di un allenatore. È un amico. È un membro della mia famiglia. Fa parte della mia famiglia e io della sua. Ci siamo trovati e so che quando lo sport finirà, io sarò più grande, i miei figli saranno più grandi, Marcus sarà sempre nella mia vita" ha dichiarato a Sport24.ru, spiegando che la sua crisi interiore le è costata diversi commenti spiacevoli da parte di numerosi haters "Quindi chi dice che che non sono la stessa… Sì, non sono la stessa, non mi interessa essere la stessa, perché non c’è niente di peggio dell’essere fermi. Credo che andare avanti sia il modo migliore per sviluppare la nostra vita. Per due anni ho vissuto nel passato. Ho cercato di capire, di elaborare, di lasciare andare. È stato un periodo difficile. Non capivo di cosa avevo bisogno, dove stavo andando, cosa volevo. E, naturalmente, quando dall’esterno arrivano i ‘si è sgonfiata’, ‘non è più la stessa’ e così via, è ancora più doloroso, o qualcosa del genere. Questi due anni mi hanno resa più forte. Non ho perso me stessa, solo non ho seguito alcuno schema, non ho fatto quello che gli altri volevano che facessi. Ho fatto tutto in base ai miei desideri, non a quello che mi veniva consigliato dall’esterno."
Dopo l’addio di Cramer alla nazionale russa dopo lo scoppio del conflitto con l’Ucraina, Stupak è stata sia nel gruppo di allenamento di Yuri Borodavko che in quello di Egor Sorin, anche se la maggiore sintonia è arrivata con quest’ultimo e infatti, sebbene abbia deciso di prepararsi in autonomia, sarà legata al suo gruppo per la prossima stagione.
"Con Egor è stato particolarmente facile. Ha una squadra straordinaria. Giovani ragazzi in fiamme, che brillano. Sono aperti, non sono ancora viziati da nulla. Sono molto motivati dal risultato. Il contatto con il mio allenatore è stato semplicemente fantastico, mi ha detto subito: ‘In ogni caso, sono in contatto, ti aiuterò’. Era aperto e lo è ancora."
La decisione di allenarsi da sola è arrivata per poter conciliare la vita di atleta con quella al di fuori delle piste, senza dover spingersi al limite nella routine di allenamento che talvolta implica il lavoro di squadra.
"Ho avuto una conversazione con Elena Valerievna (Välbe, ndr), mi disse: ‘Vuoi unirti alla squadra? Se ti unisci alla squadra, di conseguenza, tieni un certo ritmo e ti alleni il più possibile. Cioè, sei sempre ai ritiri, fai tutto nel solito modo’. Mi sono resa conto che probabilmente non sono pronta per questo. Ora sono aperta a nuovi orizzonti. E, in linea di principio, se mi pongo l’obiettivo di vincere una gara, so per certo che la vincerò. Quindi non ho nemmeno dubbi al riguardo. Le ho detto che avrei fato auto-allenamento. Ho preso una decisione molto matura e, per questo, ora sono tranquilla. Il vantaggio più grande è che sto con la mia famiglia. Vivo ogni giorno nel momento, non faccio piani per quello che succederà tra un mese o due, o quest’inverno. Sto imparando a vivere nel presente, mi goo le piccole gioie."
Quindi per ora c’è ancora tanto riposo, dopo l’esperienza in TV nel reality show a tema sportivo "Titans"; parallelamente comunque continua ad allenarsi, pur senza un piano vero e proprio. In programma, ci sono occasionali ritrovi con la squadra nazionale di Sorin. In passato, aveva dichiarato che avrebbe smesso solo quando ai russi fosse stato concesso di tornare alle gare internazionali, poi che avrebbe chiuso la sua carriera nel 2026, assieme a Cramer, ma ora questo obiettivo non è più così definito.
"Più si avvicina il 2026, più mi rendo conto che è una specie di chimera. Marcus mi dice: ‘Facciamo che nel 2026 tu chiudi e io vado in pensione’. L’ideale sarebbe così, ma chissà come andrà a finire. A dire il vero, in questo momento non ho nemmeno il pensiero di finire la mia carriera assieme a Marcus. Non penso che lasciare nel 2026. Le circostanze della mia vita si stanno sviluppando in modo tale da cambiarmi molto. Quindi, come sarà nel 2026, francamente, non riesco nemmeno a immaginarlo. Il futuro è così poco chiaro per me che non ci penso nemmeno, cerco di rimanere nel presente."

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