L'estate per gli atleti invernali significa sicuramente ritorno alla preparazione fisica in vista dell'inverno, ma è fatta anche di tanti appuntamenti lavorativi extra sportivi, come progetti con gli sponsor, o incontri di vario genere con i propri tifosi. E in un contesto simile Julia Simon si è trovata la scorsa settimana, ad Annecy, quando è stata protagonista di un meeting con il mondo imprenditoriale organizzato da un partner storico della nazionale francese.
La conversazione, moderata dalla redazione di Ski Chrono, rivista sportiva edita della testata Le Dauphiné Libéré, ha attraversato diversi temi, ripercorrendo lo scorso inverno dai due volti, con un inizio in salita, seguito dall'exploit dei Mondiali, e arrivando a scoprire una sfera più personale della campionessa transalpina.
C'è stato però modo anche di scoprire qualcosa di più per ciò che riguarda la sua preparazione e il suo stato di forma attuale, dal momento che è reduce da un primo raduno con la squadra femminile che si è svolto ad Aix-le-Bains.
"Alterniamo raduni collegiali e allenamenti individuali" ha spiegato "Al momento, da sola, mi alleno tra le 17 e le 18 ore a settimana, ma aumenteremo gradualmente il livello... Sto lavorando sull'aerobica con gli skiroll, la bicicletta (un'uscita di 4 ore) e la corsa, oltre a sessioni di allenamento con i pesi (2 ore)... ma sto anche lavorando sul tiro, perché non si può stare lontani dal fucile"
Simon ritroverà le sue compagne a Prémanon dal 10 al 16 giugno e rimetterà addosso il pettorale già agli inizi di agosto, quando prenderà parte al Blink Festivalen a Sandnes in Norvegia e naturalmente non mancherà ad Annecy per l'appuntamento settembrino del Martin Fourcade Nordic Festival.
C'era però un altro obiettivo a cui tutto il clan dei Blues già sta pensando, benché sia ancora relativamente lontano: i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026.
"È qualcosa che è già nella mia mente e stiamo già lavorando sull'altitudine in relazione al sito di gara”
Infine, la 27enne confessa la delusione provata nell'aver saputo che Le Grand Bornand non è più in lizza per i Campionati del Mondo del 2028, dove avrebbe avuto la possibilità di realizzare il sogno della carriera di moltissima atleti e concludere lì la sua carriera. "Avrebbe chiuso il cerchio, ma il ritiro della candidatura francese a causa delle Olimpiadi del 2030 ha cambiato le cose...ma non ho intenzione di continuare fino al 2030. Per allora avrò 34 anni e quindi non sarò più in forma come adesso."
Un'idea legittima e condivisibile, ma sappiamo quanto è imprevedibile lo sport e tanto più uno sport come il biathlon e chissà che, come per l'azzurra Dorothea Wierer, la possibilità di partecipare alle Olimpiadi in casa, non possa essere un sogno così grande da spingere anche Simon ad allungare la propria carriera di qualche anno.