Si parla tanto dell'"effetto mamma", dei benefici che la maternità apporta ad un'atleta che decidesse di tornare a gareggiare dopo aver avuto un figlio. Come provato da alcuni studi, i cambiamenti che il corpo subisce nei nove mesi di gestazione e il cambio di routine possono sicuramente apportare per un breve periodo dei miglioramenti nelle prestazioni. Tuttavia si tratta di un periodo molto breve ed è necessario che si verifichino delle condizioni ideali durante la gravidanza e il parto.
Therese Johaug, che tra le atlete tornare a competere dopo la gravidanza è senz'altro una di quelle che ha stupito di più, non è pienamente d'accordo con la teoria, perché nella pratica della vita quotidiana sente di non essere più l'atleta che era un tempo.
"No, non c'è nessun 'effetto mamma', dannazione!" dichiara a VG, che ha seguito la fondista norvegese durante la registrazione di una sessione di allenamento in casa sua per il suo nuovo progetto dedicato al fitness, la app "Sunn og sterk" (trad. Sano e forte) "Sono molto stanca e dormo pochissimo."
Dopo la vittoria ai Campionati Norvegesi di Lillehammer, tutti avevano additato l'impresa alla gravidanza, ma Johaug ritiene che piuttosto, l'arrivo di suo figlio nella sua routine di allenamento abbia complicato e non poco la sua capacità di mantenersi attiva come in passato. Ricorda ad esempio quando la collega Marit Bjørgen è tornata in nazionale dopo la maternità e le raccontava le sue difficoltà.
"Dicevo a Marit che la capivo quando diceva di essere sempre stanca. Ma non capivo un bel niente. Ora invece lo capisco anch'io. È davvero impressionante impegnarsi in questo tipo di allenamento quando si ha un bambino a casa e quanto costi in energie, sonno e coscienza sporca. È una situazione di vita completamente diversa, ma essere mamma ti dà energia in modo diverso."
Per rendere possibile il ritorno ad alti livelli, è necessario avere una rete di supporto: la 35enne ad esempio, ha potuto contare, oltre che su suo marito, anche nella suocera, che per quindici giorni ha aiutato in casa, mentre l'atleta ha ripreso ad allenarsi.
"La differenza è che prima avevo quasi sempre 25-30 ore per allenarmi. Ma ora devo riuscire a mantenere almeno 20 ore, che corrispondono a una media di tre ore al giorno. Se riesco a farlo con una buona qualità, posso andare veloce con questi volumi di allenamento."
Queste dichiarazioni potrebbero far pensare che la decisione in merito ad un suo ritorno sia stata presa, visto il tanto impegno che la campionessa sta mettendo nel ritrovare la forma fisica, ma non c'è da illudersi, nulla è ancora definitivo: "Fino a quando non verrà presa una decisione, mi sto allenando come se volessi provarci” ha concluso Johaug.