La settimana scorsa Alexander Stöckl e la Federazione norvegese di Sci hanno trovato finalmente un accordo definitivo per la risoluzione del contratto che lo vedeva a capo dello staff tecnico della squadra maschile di salto da ben 13 anni. Ieri il 50enne austriaco ha rilasciato un’intervista a NRK sulla disputa degli ultimi mesi.
"Non c’erano stati segnali prima che le cose andassero così male. Quindi ho avuto la sensazione che impegnandoci in un dialogo aperto fin dal primo giorno, avremmo trovato una soluzione migliore per tutti"
Dopo aver guidato la squadra norvegese dal 2011 ed essere stato alla base di tanti successi, quando gli viene chiesto quali caratteristiche dovrebbe avere il nuovo allenatore, anche alla luce delle critiche mosse dagli atleti, il tirolese non ha dubbi: "Un nuovo allenatore dovrebbe forse essere più allenatore e più concentrato sugli atleti stessi. Io ho dovuto assicurarmi che coloro che mi circondavano, il team di allenatori e il personale di supporto, facessero il loro lavoro e quindi mi sono occupato di molte altre mansioni per le quali non avevamo il personale necessario, il che probabilmente ha fatto sì che la distanza tra me e gli atleti aumentasse"
Il conflitto con gli atleti e l’allontanamento del tecnico dalla squadra però è stata solo la punta dell’iceberg di una serie di problemi che hanno caratterizzato il salto norvegese nelle ultime stagioni e, in qualche misura, ne hanno condizionato i risultati: dai conflitti tra l’ex direttore sportivo Clas Brede Bråthen e la direzione federale norvegese, fino alla situazione finanziaria difficile della disciplina, che ha difficoltà a reperire sponsor e, di conseguenza risorse. Il tecnico è però convinto che un rinnovamento e una rinascita sono ancora possibili.
"Ora ci sono opportunità per farlo. C’è una Mondiale in casa, sarà emozionante. Questa è probabilmente una grande motivazione" ha detto Stöckl "spero solo che le cose si calmino e che ci si possa concentrare su ciò che è veramente importante, cioè l’allenamento e il lavoro in vista delle gare. Con buone prestazioni, spero che la gente venga a guardare e a fare il tifo, e che lo sport del salto con gli sci continui a vivere in modo adeguato"
Stöckl ha inoltre confermato di avere diverse offerte di lavoro in futuro, dentro e fuori il salto con gli sci, ma che il futuro è ancora in divenire; solo una cosa è certa: lasciare la Norvegia, per ora, è fuori discussione: "Ci piace molto stare qui e ci siamo ambientati bene. Nostra figlia ora frequenta la seconda elementare, quindi non abbiamo intenzione di trasferirci dalla Norvegia."
Dopo aver guidato la squadra norvegese dal 2011 ed essere stato alla base di tanti successi, quando gli viene chiesto quali caratteristiche dovrebbe avere il nuovo allenatore, anche alla luce delle critiche mosse dagli atleti, il tirolese non ha dubbi: "Un nuovo allenatore dovrebbe forse essere più allenatore e più concentrato sugli atleti stessi. Io ho dovuto assicurarmi che coloro che mi circondavano, il team di allenatori e il personale di supporto, facessero il loro lavoro e quindi mi sono occupato di molte altre mansioni per le quali non avevamo il personale necessario, il che probabilmente ha fatto sì che la distanza tra me e gli atleti aumentasse"
Il conflitto con gli atleti e l’allontanamento del tecnico dalla squadra però è stata solo la punta dell’iceberg di una serie di problemi che hanno caratterizzato il salto norvegese nelle ultime stagioni e, in qualche misura, ne hanno condizionato i risultati: dai conflitti tra l’ex direttore sportivo Clas Brede Bråthen e la direzione federale norvegese, fino alla situazione finanziaria difficile della disciplina, che ha difficoltà a reperire sponsor e, di conseguenza risorse. Il tecnico è però convinto che un rinnovamento e una rinascita sono ancora possibili.
"Ora ci sono opportunità per farlo. C’è una Mondiale in casa, sarà emozionante. Questa è probabilmente una grande motivazione" ha detto Stöckl "spero solo che le cose si calmino e che ci si possa concentrare su ciò che è veramente importante, cioè l’allenamento e il lavoro in vista delle gare. Con buone prestazioni, spero che la gente venga a guardare e a fare il tifo, e che lo sport del salto con gli sci continui a vivere in modo adeguato"
Stöckl ha inoltre confermato di avere diverse offerte di lavoro in futuro, dentro e fuori il salto con gli sci, ma che il futuro è ancora in divenire; solo una cosa è certa: lasciare la Norvegia, per ora, è fuori discussione: "Ci piace molto stare qui e ci siamo ambientati bene. Nostra figlia ora frequenta la seconda elementare, quindi non abbiamo intenzione di trasferirci dalla Norvegia."