Si è ormai conclusa la seconda stagione senza gli atleti russi e bielorussi in gara. Dopo l’esclusione per le note vicende politiche datata 2022, infatti, nelle competizioni FIS come in quelle IBU, non sventola più la bandiera targata Russia. E così, i vertici sportivi della federazione russa hanno dovuto riorganizzare all’interno del proprio paese la struttura delle competizioni, in modo da mantenere alto l’entusiasmo attorno a questi sport. Secondo quanto riportato dalla stampa russa, in particolare nel biathlon, il tentativo di incentivare la pratica di questo sport a livello professionistico si è tradotto in ricchi premi in denaro.
Come riportato dall’agenzia di stampa Tass, infatti, nella stagione 2023/24 la federazione del biathlon russo ha versato un totale di 52 milioni di rubli – equivalenti a circa 530mila euro – nelle casse degli atleti. Un ricco montepremi che, si legge, è stato suddiviso su 210 atleti, 98 dei quali gareggiano a livello junior. A confermare la notizia è direttamente Viktor Maigurov, presidente della RBU (Russian Biathlon Union), il quale specifica tuttavia che nel computo del denaro non rientrano i premi assegnati in occasione delle Spartachiadi (evento alternativo alle Olimpiadi), all’interno delle quali a pagare i riconoscimenti è stato il Ministero dello Sport russo.
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Cifre importanti, che però sono lontane da quelle percepite in questa stagione dai biatleti più in evidenza a livello internazionale. Johannes Thingnes Bø, ad esempio, ha ricavato da solo circa 440 mila euro dai premi in denaro. Al femminile, invece, la migliore è stata Lisa Vittozzi con circa 315 mila euro percepiti in totale.