Una parata di stelle, è proprio il caso di dirlo, quella che ieri sera ha sfilato sul palco della Carnia Arena di Forni Avoltri, in attesa dell'arrivo del Giro d'Italia in Carnia e il passaggio della carovana rosa attraverso l'arena di biathlon venerdì 24 maggio. Due sport che tante volte si sono incrociati, visto quanto sono importanti le due ruote per i biathleti, soprattutto in questo periodo di preparazione primaverile/autunnale. E proprio per questo, la tavola rotonda che è andata in scena ieri sera, è stato un modo per ripercorrere la storia della disciplina in Friuli Venezia Giulia, ritrovando ex atleti che hanno scritto pagine indimenticabili, da Giuseppe Piller Cottrer a Luciano Bulliano fino a René Cattarinussi, Enrico Tach e Giuseppe Montello, fino a Lisa Vittozzi, che nell'ultimo inverno ha fatto sognare tutta Italia con la sua vittoria ai Mondiali nell'Individuale e il trionfo in Coppa del Mondo.
Erano presenti all'evento, però, anche i tecnici azzurri che dietro le quinte hanno aiutato la sappadina a riportare in Italia la Sfera di Cristallo, Mirco Romanin e Jonne Kähkönen, fino allo skiman e campione olimpico nello sci di fondo Giorgio Di Centa, che oggi è al fianco del biathlon azzurro nella preparazione degli sci. In platea anche tanti volti del biathlon di oggi e di domani: in questi giorni, infatti, la squadra femminile della nazionale italiana è proprio a Forni Avoltri per il primo raduno stagionale.
E Fondo Italia non poteva di certo mancare, impegnandosi a portarvi nel vivo dell'evento, e raccogliendo le dichiarazioni dei tanti talenti, di ieri e di oggi, presenti alla serata.
Ripercorrendo cronologicamente la storia del biathlon friulano, non potevano mancare le “fondamenta” della disciplina in Friuli, con Piergiacomo Ferrari racconta a modo suo la sua carriera al fianco di Giuseppe Piller Cottrer, riempiendo la sala di risate e buonumore “Ho sempre seguito Giuseppe, quello che faceva lui dovevo farlo anche io, quindi siamo partiti come fondisti poi c'era un gruppo troppo forte con Silvio Fauner e altri atleti tutti olimpionici e quindi abbiamo un po' 'deviato', ci siamo un po' salvati … e comunque, non è che abbiamo fatto grandi cose, ma ci siamo difesi!”
Stella più brillante però è stata sicuramente Lisa Vittozzi, acclamata da tutti i presenti. La campionessa di Sappada non poteva non parlare del traguardo incredibile raggiunto nella passata stagione e ragionare sui prossimi obiettivi, ma uno su tutti: le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 che la porteranno sulle nevi di Anterselva.
“Sicuramente è l'obiettivo che ho nel mirino, dopo aver vinto la Coppa del Mondo posso dire di considerarmi un po' più sollevata, visto che era da un sacco di anni che ci provavo. Ci sono sempre andata molto vicino e quando ci sei, ci credi, non ho mai smesso di farlo e finché non l'avessi ottenuta non avrei mollato. La medaglia olimpica sarebbe il coronamento della carriera, quello sarà il mio obiettivo”
Con la 29enne è salito sul palco anche il suo tecnico Mirco Romanin che, parlando della conquista della Coppa del Mondo, ha tenuto a sottolineare come non è stata solo la Sprint di Canmore ad essere il punto chiave, anche se sicuramente è stata la svolta che ha permesso a Vittozzi di conquistare la testa della classifica generale, ma tutto il mese di marzo per la compagine azzurra è stato un mese ricco di emozioni: “Il mese di marzo ha visto Lisa protagonista. Dopo il successo ai Mondiali di Nove mesto è partita convinta per riaprire la partita fin da subito, anche se c'è stata un po' di fatica all'inizio. La vittoria di Canmore ci ha fatti emozionare tantissimo, non solo noi ma voi tutti da casa. È stata la gara perfetta, ma ancora più perfetto è stato l'inseguimento, perché ripetersi non è assolutamente scontato e lei lo ha fatto”
Spazio, infine, anche per l'allenatore finlandese Jonne Kähkönen, che è stato fondamentale nel percorso di Vittozzi verso la Coppa del Mondo, aiutandola ad uscire da quel periodo buio che è ormai solo un lontano ricordo, e riportando Lisa ad esprimersi al poligono esattamente come avevamo imparato a conoscerla nei suoi primi anni nel circuito maggiore del biathlon. “Per me c'è sempre qualcosa da imparare, e lo stesso vale per Lisa. Abbiamo già parlato un po' per quanto riguarda questa stagione, anche se adesso è ancora un po' presto, adesso andiamo avanti e vedremo cosa succederà”
Il successo, come si evince dalle parole dei due tecnici, passa anche da un rapporto personale sincero e profondo. E questo lo ha testimoniato anche Beppe Montello, ex atleta azzurro, passato al fondo negli ultimi anni e che ha lasciato la carriera agonistica nello scorso mese di marzo, e che condivide con Lisa un rapporto di sincera amicizia: "Andiamo molto d'accordo e questo credo che aiuti negli allenamenti, soprattutto in quelli più duri. Purtroppo negli ultimi anni ci siamo visti poco, però si parte da lontano e cerco di condividere con lei gli allenamenti ed è molto bello"
In definitiva una storia, quella del biathlon friulano, che racconta legami profondi e tanta passione, una passione che, come spera la stessa Vittozzi parlando del rapporto con le proprie compagne, sarà importante passare alle future generazioni.
"Io nel mio piccolo spero di essere un buon esempio per loro, anche durante gli allenamenti, aiutandole a far crescere il loro livello e a raggiungere i loro obiettivi. Ovviamente ognuno sa quali sono i propri, basta inseguire i propri sogni e allenarsi"