Petter Northug sdraiato dentro ad una bara nella chiesa di Oslo e una folla di gente radunata per ricordarlo e tributargli dei discorsi di commiato. Sì, è successo davvero. Non si fraintenda, Northug sta bene e non c’è stato nessun funerale, ma quanto successo nelle ultime ore sulla tv norvegese è qualcosa di quantomeno curioso. Si tratta del programma “Takk for alt”, ovvero “Grazie di tutto”, una trasmissione goliardica e scherzosa in cui si simula il funerale di un personaggio famoso e si chiamano altre personalità di spicco che dovranno fare davanti a tutti un discorso rivolto proprio al “falso dipartito”. Unica regola: il discorso deve essere quanto più divertente, sfacciato e fuori dalle righe possibile.
E così succede che sul canale di VG TV vanno in onda alcune immagini di una chiesa gremita in cui Petter Northug giace (e lo ha fatto davvero) dentro a una bara, silenzioso e ben vestito per l’occasione. Gli ospiti si presentano a uno a uno al pulpito per dire la loro sulla vita di Petter e in un certo senso lasciarsi sfuggire tutto quello che avrebbero voluto dirgli in vita. E forse anche qualcosa in più.
A far scoppiare le risate di tutto il pubblico presente sono le parole di Calle Halfvarsson, fondista svedese e storico rivale (più fuori che dentro la pista) di Northug. Nel corso degli anni, non sono mai mancate le frecciatine tra i due e quella del finto funerale è per Halfvarsson un’occasione d’oro per togliersi qualche sassolino dalla scarpa con il norvegese: “Quando le persone muoiono in giovane età, ci si sente molto male. Non è così per te”, esordisce lo svedese. “A sciare ero, sono e sarò sempre più bravo di te. La cosa migliore della tua morte è che non puoi darmi risposte sfacciate. Come ci si sente adesso, Petter?” E tutti a ridere. O meglio, quasi tutti. Perché Northug è costretto a tentare di mantenere un’espressione ieratica, nonostante lo stesso protagonista della giornata stenti a trattenere le risate.
Ma Halfvarsson non è l’unico a dire la sua. Dopo di lui sale in cattedra Johannes Høsflot Klæbo, che non ci pensa due volte a scherzare sulla determinazione di Northug nel continuare a gareggiare nel circuito Ski Classics anche dopo il ritiro, con risultati non sempre eccellenti, se paragonati alla fantastica carriera avuta in Coppa del Mondo. “Hai avuto l'opportunità di dare il massimo – enuncia Klæbo tentando di mantenere il massimo della serietà – ma hai scelto di fare qualche giro d'onore per raccogliere un 54esimo posto. In ogni caso, è stato doloroso vedere un ex grande esprimersi con risultati estremamente bassi, settimana dopo settimana. Sei stato, in un certo senso, il Manchester United dello sci”, conclude Klæbo paragonando Northug alla squadra di calcio di Manchester, considerata negli ultimi anni una sorta di “nobile decaduta”. E poi ancora: “La verità è che dopo il Mondiale di Falun hai avuto più o meno lo stesso status nella comunità sciistica che Shaman Durek ha nella casa reale norvegese. Fai parte della famiglia, è bello che tu sia lì, ma è molto imbarazzante quando ti fai avanti”. In questo caso, il riferimento è a Durek Verrett, un personaggio assai controverso, autore, guru spirituale dei divi di Hollywood e “sciamano” (appunto "Shaman"), promesso sposo della principessa Märtha Louise di Norvegia.
Insomma, una situazione a dir poco surreale.