Simon Fourcade si prepara a iniziare la sua seconda stagione alla guida della nazionale francese di biathlon. L’ex biatleta transalpino, infatti, è stato riconfermato nel ruolo di allenatore della squadra maschile anche per la stagione 2024/25, dopo una buona annata che è andata in crescendo per la formazione della Francia. Dopo un inizio senza podi al maschile, i Bleus si sono rialzati partendo dai Mondiali di Nove Mesto, dove Fillon-Maillet ha centrato un bronzo nell’individuale, per poi concludere in bellezza la stagione con la vittoria di Perrot a Soldier Hollow, il suo podio a Canmore e i tre podi di Jacquelin, sempre in Nord America. Intervistato da Nordic Magazine, Simon Fourcade fa il punto sulla stagione passata, parlando delle sensazioni avute durante l’inverno e della crescita della squadra.
Tracciando un bilancio generale della stagione, il tecnico francese spiega: “C’è stato un inizio di stagione un po’ fiacco. Le ambizioni erano alte, ma c’era incertezza, soprattutto sapere come sarebbe andato questo primo inverno con Jean-Pierre Amat. Non ci aspettavamo necessariamente che partisse bene fin dalle prime gare perché dovevamo digerire il lavoro portato avanti da Jean-Pierre Amat con una filosofia diversa. Quindi abbiamo lasciato che le cose accadessero in maniera naturale all’inizio della stagione”.
Fourcade si sofferma poi sulla rabbia espressa a inizio 2024, quando i risultati faticavano ad arrivare, spigandone le ragioni: “A gennaio c’erano più aspettative da parte nostra, degli atleti e delle persone esterne. È stato un po’ più complicato da gestire. Soprattutto perché, quando avremmo potuto ottenere grandi prestazioni come il podio individuale, spesso è mancato il successo. Ciò è avvenuto soprattutto ad Anterselva dove gli sci non erano molto efficienti”.
Spazio poi a una riflessione sulla crescita degli atleti francesi arrivata nel finale di stagione: “Poi il livello ha cominciato a salire con gli atleti che hanno ritrovato fiducia dopo i Mondiali di Nove Mesto. I risultati sono migliorati, poi credo che ci sia stata una buona conclusione della stagione in condizioni non sempre a nostro vantaggio. I risultati potevano essere molto migliori, ma ne siamo soddisfatti perché abbiamo dimostrato quanto era stato fatto durante la preparazione e il potenziale per gli anni a venire”.
In seguito, interpellato sulla gestione della frustrazione di inizio stagione, Fourcade aggiunge: “In termini assoluti non abbiamo avuto difficoltà a gestire la mancanza di risultati. L’unica cosa che serviva fare era cercare di fare una diagnosi e una valutazione. A caldo, durante la stagione, non è mai facile, ma è quello che dovevamo provare a fare per cambiare la nostra parabola e, così, migliorare un po’ le cose trovando la fonte delle difficoltà. In particolare era necessario migliorare il benessere degli atleti e ritrovare la loro fiducia, fondamentale nel biathlon. Non è stato facile, ma penso che sia stato gestito abbastanza bene per tutti, soprattutto con piccoli aggiustamenti a volte, per capire da dove provenisse il problema. Abbiamo comunicato per vedere cosa potevamo migliorare”.
Ben più soddisfacente il finale di stagione, riguardo al quale Fourcade esprime la propria soddisfazione, sottolineando che si tratta di un bel segnale in vista di una stagione importante: “Ovviamente questo dà conforto a tutti, soprattutto prima che inizi la stagione di preparazione. È sempre bello concludere con una nota positiva. Partiamo con un ottimo slancio e penso che la fine dell’inverno sia stata in generale soddisfacente. Avevamo le forze per poter salire sul podio e la traiettoria è stata nettamente diversa nell’ultima parte della stagione, soprattutto con gli atleti che si sono dimostrati un po’ meno stanchi degli altri”.
Infine, l’allenatore della squadra maschile della Francia si sofferma sulle sensazioni a livello personale, dopo la prima stagione da tecnico di questo gruppo: “È qualcosa di completamente diverso dal gruppo junior perché le mie prerogative sono molto più ristrette e il gruppo è più piccolo. Ho così potuto concentrarmi e focalizzarmi solo sulla mia parte di lavoro che è la formazione. Ci sono più aspettative e domande perché veniamo giudicati tre volte a settimana ogni settimana. Ovviamente c’è una pressione aggiuntiva, ma non è una cosa che mi sorprende perché in passato sono stato un atleta di alto livello. Qua, invece, non grava solo sulle mie spalle, ma è un po’ più diffusa e abbiamo dovuto gestire le differenze di prestazione tra gli atleti”.
Biathlon – Simon Fourcade tira le somme sull’inverno della Francia maschile: “Avremmo potuto fare meglio. Incoraggiante il finale di stagione”
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